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SAVONA | SEDI VARIE | 2-5 maggio 2024

intervista a ISABELLA LABATE e ALESSIO COTENA di Livia Savorelli

Nel pieno della parte conclusiva della seconda edizione del Festival Zerodiciannove, che si sviluppa a Savona dal 2 al 5 maggio, abbiamo raggiunto i due direttori artistici del Festival Isabella Labate e Alessio Cotena per fare il punto su questo festival dedicato al mondo dell’illustrazione abbracciando “la pluralità dei linguaggi, dalla narrativa alla poesia, dall’illustrazione alla fotografia”, seguendo un approccio educativo ed educante, basato sul fondamentale ruolo della formazione del corpo insegnanti e, in generale, all’educazione ad un approccio alla bellezza e al guardarsi dentro.

Ogni città ha bisogno di coltivare e valorizzare le sue storie e se questo percorso inizia coltivando piccoli abitanti consapevoli educandoli alla bellezza e all’importanza della conoscenza, Zerodiciannove può guardare verso sempre più importanti traguardi.

Scatto di un incontro nelle scuole dell’infanzia durante un laboratorio di Chiara Raineri. Foto Cristina Zocco

Siamo nel pieno della parte finale della seconda edizione del Festival Zerodiciannove. Il vostro “festival delle storie” quest’anno invita ad uno sguardo introspettivo, il “Leggersi” del tema evoca infatti l’importante tema ad esso connesso: quello della “costruzione della propria identità”. Quali storie sono state selezionate per tracciare questo percorso, che arriva a toccare anche l’identità di genere? Come sono stai selezionati i tredici autori presenti in questa edizione: Marianna Balducci, Roberta Balestrucci, Cristina Bellemo, Francesca Borgarello, Daniela Costa, Francesca Genti, Armin Greder, Susanna Mattiangeli, Valentina Mira, Roger Olmos, Pino Pace, Sonia Maria Luce Possentini e Chiara Raineri?
Il tema di questa seconda edizione del festival, “Leggersi: la costruzione dell’identità personale attraverso le storie”, nasce dalla costruzione di una bibliografia condivisa, attraverso un processo partecipativo, che ha coinvolto la comunità savonese e che si è configurato come l’evento conclusivo delle attività dello scorso anno. Desideriamo che sempre di più il festival sia espressione della comunità e pertanto abbiamo deciso di chiedere agli insegnanti, ai ragazzi e a tutte le persone interessate di portare i testi che secondo loro rappresentassero meglio le storie che sono alla base della costruzione di una comunità. Tra queste storie che le persone hanno condiviso, il nucleo legato all’identità era quello emergeva in modo più forte e urgente, quindi abbiamo deciso di esplorare proprio questo aspetto durante la seconda edizione. Il comitato scientifico ha poi selezionato gli autori e gli illustratori che secondo noi, attraverso i loro libri, potessero innescare riflessioni e suggestioni proprio per continuare ad esplorare questa tematica. Nella scelta siamo stati sempre attenti ad equilibrare le proposte affinché tutti gli ordini e gradi di scuole potessero trovare nuove prospettive. Inoltre uno degli aspetti che contraddistingue il nostro festival è l’idea di affrontare la pluralità dei linguaggi: dalla narrativa alla poesia, dall’illustrazione alla fotografia. Di conseguenza nella scelta delle narrazioni da proporre ai ragazzi abbiamo selezionato autori e illustratori che potessero esplorare, attraverso i loro testi e i loro interventi, l’identità con visioni e prospettive differenti.

Laboratorio di Anais Tonelli, Festival ZeroDiciannove I edizione. Foto Marco Isaia

Ricordando ai nostri lettori che il Festival inizia il suo lavoro nell’autunno con il coinvolgimento delle scuole e i corsi di formazione per gli insegnanti, vi chiedo quanto è importante la sensibilizzazione del corpo docenti e degli studenti di ogni ordine e grado per un percorso di conoscenza che si sviluppa intorno al mondo dell’illustrazione, ambito molto dinamico e in sempre costante crescita? Per questa edizione, inoltre, avete dato voce anche al linguaggio poetico, coinvolgendo anche importanti poeti per bambini e ragazzi. Cosa vi ha portato a voler unire, in questa parte formativa, immagini e parole?
La parte della formazione è per noi fondamentale. Questi giorni di festival sono in realtà la parte conclusiva di un lungo lavoro che inizia in autunno con un percorso di formazione rivolto a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado. Una delle principali finalità di Zerodiciannove è proprio la costruzione di una comunità educante che nel territorio sviluppi pratiche pedagogiche legate alle storie e la pluralità dei linguaggi espressivi.
Soltanto attraverso la formazione e la condivisione è possibile radicare nel territorio processi educativi innovativi e che pongano al centro i lettori e gli studenti. Il primo anno la formazione è stata finalizzata a far conoscere il mondo dell’editoria per l’infanzia e l’adolescenza, la storia della letteratura per l’infanzia, l’importanza della lettura a voce alta e la grammatica degli albi illustrati.
Questo percorso è servito per gettare le basi sulle quali, quest’anno e nelle prossime edizioni, ampliare la conoscenza relativa alla lettura e alle narrazioni. Quest’anno, infatti, abbiamo deciso di fare un affondo sul linguaggio poetico che ha dei legami  profondi e dei punti di intersezione molto forti con quello delle immagini: come l’incisività e la forza espressiva. Gli incontri sono stati tutti laboratoriali proprio per permettere agli insegnanti di entrare in profondità in questo linguaggio espressivo con la finalità di sperimentare affinché potesse diventare per loro fonte di ispirazione, ma anche materia viva da condividere all’interno delle classi.

Festival ZeroDiciannove

Quest’anno, che novità ci sono sul fronte del coinvolgimento della città di Savona, quali nuovi luoghi e nuovi partner?
Oltre alle proposte educative destinate alle scuole, anche quest’anno è presente un ricco calendario di appuntamenti destinato a coinvolgere la città: 10 laboratori per bambini, 6 laboratori per adulti, 12 presentazioni nelle librerie.
Come lo scorso anno il festival coinvolge diversi spazi: dal Comune alle aule magne di diversi istituti comprensivi, fino alla Pinacoteca Civica e al Museo della Ceramica, centro operativo del festival. I Musei ospitano i laboratori dove spesso gli illustratori progettano attività che creano un profondo dialogo tra il patrimonio delle collezioni e gli albi illustrati, sottolineando sempre di più come questi due mondi possano incontrarsi e sostenersi vicendevolmente. Quest’anno si sono aggiunti altri luoghi, iniziando dagli spazi della Diocesi di Savona, che hanno ospitato diversi incontri con le scuole, fino a “Selvatico”, spazio per poetiche e pratiche non addomesticate, per arrivare al Mercato Civico con i laboratori di Federica Buglioni volti all’esplorazione dei pattern naturali che possiamo trovare sui banchi del mercato.
Uno degli spazi più particolari di questa edizione è stato l’ospedale San Paolo di Savona, in collaborazione con l’associazione Cresci, dove Francesca Borgarello ha portato il suo intervento di autrice e muscicoterapeuta, proprio nel reparto di pediatria. Un incontro non aperto al pubblico, ma destinato ai piccoli pazienti per sottolineare quanto le storie possano essere un prezioso sostegno anche nei momenti di grande fragilità.

Letture per bambini 0-3 realizzate al Museo della Ceramica di Savona in collaborazione con il nido infanzia Quadrifoglio. Foto Marco Isaia

Le attività si estendono anche alla vicina Albissola Marina, con la personale di Isabella curata da Alessio. Un racconto per immagini in un luogo, la Lavanderia, che segna l’avvicendarsi di storie nella storia “principale” che è quella che ha dato vita a questo luogo. Due sono i filoni narrativi intorno a cui si sviluppa la mostra, legati ad altrettante pubblicazioni di Isabella con testi di Davide Calì: Tre in tutto, Orecchio Acerbo (2018) e Un tempo per ogni cosa, Kite edizioni (2020)…
La mostra di Isabella Labate alla Lavanderia di Albissola Marina è una novità di questa edizione che speriamo inauguri un nuovo percorso del festival legato alle esposizioni di grandi illustratori. Non potevamo che iniziare con Isabella, anima trainante di questo festival,  prestigiosa illustratrice nazionale che vive proprio a Savona. Nel progettare la mostra l’obiettivo non era solo quello di esporre le bellissime tavole originali, ma che fosse anche un momento di approfondimento, divulgazione e racconto del mondo dell’illustrazione.
In mostra presentiamo anche i bozzetti delle tavole, i riferimenti visivi e gli scambi di idee tra l’illustratrice, l’editrice e l’autore. Dietro ad ogni albo illustrato si nasconde un mondo spesso sconosciuto ma estremamente affascinante che speriamo, in questo modo, di far conoscere a sempre più persone.

Veduta della mostra RACCONTARE LE IMMAGINI di Isabella Labate, Lavanderia, Albissola Marina (SV)

FESTIVAL DELLE STORIE ZERODICIANNOVE DI SAVONA
Progetto del Comune di Savona

Savona – Città che legge

A cura di società Cooperativa A.R.C.A.
Direzione artistica: Isabella Labate e Alessio Cotena
Comitato scientifico e organizzativo: Roberto Besio, Marco Isaia, Naida Maranzana, Sabina Minuto, Giovanna Palumbo, Cristina Zocco

Con il sostegno della Fondazione De Mari di Savona
Con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale e di Nati per leggere Liguria

Partner: Costa Crociere, Museo della Ceramica di Savona, “Andersen” la rivista italiana di libri per ragazzi,
Istituto Ferraris Pancaldo, Liceo Chiabrera Martini, Confartigianato, Comune di Albissola Marina, Comune di Vado Ligure, Associazione Cresci
In collaborazione con: Caritas Savona Comunità servizi, Diocesi di Savona, Ubik Savona, La Feltrinelli point Savona, Libreria Coop Savona, Libraccio Savona, Paoline Savona, Orecchio Acerbo, Settenove, Nuovo Filmstudio, Musa Civici Musei Savona, Casa Museo Jorn, Il Santo Osteria, Hotel Torre, Caffè di Palazzo Gavotti, Schiene Pelose, Hamelin, Spazio BK, Associazione Spazio Selvatico.

Il Logo del festival è di Sergio Olivotti e l’immagine per la seconda edizione è stata creata da Marianna Balducci

Info: www.zerodiciannove.it


Zerodiciannove
Si chiama “Zerodiciannove” e nasce dalla necessità di sviluppare e ampliare un percorso verticale di educazione alla lettura, dal nido alla secondaria di secondo grado, passando per la biblioteca civica, le associazioni e le librerie della città.
Abbiamo scelto il nome “Zerodiciannove” perché il festival coinvolge bambini e ragazzi e le scuole di ogni ordine e grado, da zero a diciannove anni, inoltre 019 è il prefisso telefonico della provincia di Savona. Le finalità del progetto sono la promozione della lettura, l’educazione alla bellezza e alla pluralità dei linguaggi, lo sviluppo di percorsi educativi innovativi e la valorizzazione di Savona come meta di turismo culturale. La lettura è, inoltre, un potente veicolo di arricchimento personale che aiuta ognuno di noi a formarsi attraverso le “storie” per diventare persone in grado di scegliere e decidere il proprio futuro. In questo senso impegnarsi a insegnare a leggere, è impegnarsi a insegnare a pensare, ed è un potente strumento di contrasto nella lotta alla dispersione scolastica.

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