RAVENNA | MAR | Fino al 14 gennaio 2024
di ILARIA BIGNOTTI
Una vertigine densa, scura, un profondo mare nero dal quale emergono isole dorate, abbacinanti, caldissime ipotesi di una primigenia ricomposizione del tutto. Oriente e Occidente, Vita e Morte, Abisso e Salvazione.
Alberto Burri, il Maestro della tragedia e della rinascita del XX secolo, attraverso la sua grandiosa e tenace pittura, la sottile alchimia e la germinante eleganza della grafica, torna a Ravenna, vi riappare sarebbe meglio dire, attraverso le sue tele e carte nero e oro: opere scaturite dall’incontro tra lo sguardo del Maestro umbro e la grande arte musiva ravennate, approfondita negli anni Novanta, quando Burri avvia una collaborazione con il Gruppo Ferruzzi.
Ne nascono cicli pittorici di ampio respiro, così puri e taglienti nell’ambivalente osmosi tra nero e oro, puntualmente nominati dal Maestro come espliciti omaggi al patrimonio ravennate: S. Vitale, per esempio, si intitolano i grandi cellotex dipinti ad acrilico di color nero, dove tutte le stratificazione della pittura si coagulano e stirano sul campo dipinto, a suggerire un magma disteso e pacato che Burri sa virare in vibranti diramazioni; Nero e Oro, del 1993, un’altra serie di opere che più fortemente si ispira alla cultura visuale del mosaico, sorto a Bisanzio e diramatosi nella Città ravennate.
E poi ci sono le opere grafiche: quel laboratorio affascinante e fertilissimo che Burri ha esplorato addentrandosi nella materia duttile delle carte, imprimendo oro e colore sulla superficie, verificando la tenuta della composizione e liberando tessiture grafiche di intenso lirismo.
Ne esce una mostra puntuale, avvolgente, scintillante e piena di vita, di mistero, di storie incastonate nelle pelli pittoriche di uno degli inestimabili cantori del nostro Novecento.
Una mostra necessaria anche e soprattutto se la si pensa nel contesto del MAR, Museo unico nel suo genere, scrigno prezioso di un’arte millenaria e carica di conoscenza, quale il mosaico.
Terminato il percorso nei due piani del Museo, e visitata l’area multimediale inerente alla biografia di Burri, completa dei progetti e delle maquette concepiti dal Maestro per la committenza Gardini ed alcuni filmati che documentano l’artista al lavoro, si può raggiungere la monumentale scultura Grande Ferro R (1990), esposta al Palazzo delle Arti e dello sport “Mauro De André”: due corpi che rievocano una carena di barca, uno scheletro di balena, una bocca spalancata sul cielo, emersa dal magma della terra: segno forte di quel legame doppio e inscindibile con l’abisso misterioso del tempo, e con la possibilità di rinascere nello spazio, dell’arte. Un segno che Burri sa rendere monumento, opera etica e aperta alla coscienza dell’uomo di ogni epoca.
BURRIRAVENNAORO
a cura di Bruno Corà
nel contesto della VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna
Il catalogo della mostra contiene saggi critici di Bruno Corà, Francesco Moschini, Roberto Cantagalli e Daniele Torcellini, oltre a documenti delle opere esposte al MAR.
MAR Museo d’Arte della città di Ravenna
Via di Roma 13, Ravenna
Fino al 14 gennaio 2024
APPUNTAMENTO:
Sabato 23 dicembre al Mar cserata speciale con Musica e Arte 🎵 “Note d’Arte” insieme alla Young Musicians European Orchestra diretta dal Maestro Paolo Olmi.
Un concerto tra le opere del Mar con musiche eseguite dal vivo dal violoncellista Enrico Mignani, il violinista Emiliano Gennari e il fagottista Edoardo Casali. Il tutto accompagnato da momenti di approfondimento sulle opere di Alberto Burri e sulle Collezioni del Mar. In programma musiche di Bach e di autori del Novecento, verrà eseguito per la prima volta anche un brano inedito del giovane compositore ravennate Filippo Bittasi.
sabato 23 dicembre dalle ore 20.30 alle ore 23.00
Prenotazioni: : chiamando il numero 0544 482477
Biglietto 6€ concerto + ingresso alla mostra
BURRIRAVENNAORO + visita guidata
Info: +39 0544 482775 | 482487
www.mar.ra.it