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TRENTO | MUSE – Museo delle Scienze | dal 27 luglio 2013

di GABRIELE SALVATERRA

Il MUSE, il nuovo Museo delle Scienze di Trento, ha inaugurato lo scorso week-end con una festa di 24 ore. Si apre così il nuovo museo firmato Renzo Piano, il quale saluta la consegna del suo progetto architettonico davanti al Direttore Michele Lanzinger, al Presidente Marco Andreatta, al Sindaco Alessandro Andreatta e a tutta la cittadinanza.
Noi c’eravamo ed ecco il nostro report…

“Il giorno in cui si finisce l’edificio è un giorno di gioia per l’architetto ma anche un po’ di malinconia, perché l’edificio non ti appartiene più. Adesso è vostro, adesso passa di mano, diventa di tutti. È inutile che io faccia discorsi, non serve a niente, un architetto quello che ha da dire lo dice con l’architettura, con il suo lavoro”.

Così Renzo Piano comincia il suo discorso inaugurale per l’apertura del MUSE di Trento, riprendendo un concetto a lui caro già esposto all’incirca un anno fa in occasione della consegna dell’immobile ancora vuoto, della scatola da riempire.
Il 27 luglio 2013 la “scatola” è stata riempita e alla città di Trento viene consegnato un museo fatto di linee decise e zigzaganti che riprende il profilo delle montagne tra le quali è calato, con all’interno un percorso che si coagula di volta in volta su temi e approfondimenti diversi (il paesaggio alpino, le nuove tecnologie, l’evoluzione, la biodiversità, gli scenari di innovazione ecc…).

L’edificio si caratterizza per gli ampi spazi aperti e le trasparenze, favorendo dall’interno una forte integrazione con l’ambiente circostante. Due i gioielli di questa grande struttura: il grande sbancamento centrale, un taglio di sei piani nel quale si trova un compendio dell’evoluzione, dall’origine della vita alla fauna odierna e la serra tropicale che ricrea un habitat caldo e umido tra piante, stagni e cascate. Ma tutto il museo è un continuo osservare, toccare e sperimentare in prima persona, con apparati che mettono il visitatore al centro dell’attività conoscitiva e che puntano a un forte coinvolgimento, nel segno dell’interattività e delle tecnologie più moderne.

L’architettura parla quindi da sola e parla di grande spettacolarità. Piano si affretta a condividere gli onori del momento con la sua equipe, con gli scienziati dello staff del MUSE e con i costruttori. «Perché questo mestiere è un mestiere corale, un mestiere in cui non si lavora da soli, ma con gli altri, si inventa con gli altri. Ed è una bella cosa. L’architettura è un po’ come fare cinema o musica. Si lavora tutti assieme. […] In un lavoro di equipe nessuno chiede la contabilità precisa di chi ha fatto cosa, la creatività è qualcosa che si condivide, che rimbalza dall’uno all’altro ed è bello che sia così perché se no non funziona».

Piano si rivolge anche all’amministrazione, rappresentata dal Sindaco Alessandro Andreatta e dal Presidente della Provincia Alberto Pacher che un decennio fa aveva accompagnato il lancio del progetto in qualità di Sindaco: “Il MUSE è un’opera che è stata decisa dieci anni fa, ci vuole costanza e fiducia, e infatti devo ringraziare soprattutto per la fiducia”.

Dopo i ringraziamenti di rito del Direttore Michele Lanzinger, orgoglioso davanti alla sua nuova creatura, comincia la festa inaugurale, una vera notte bianca e una celebrazione continua di 24 ore che vede una nutritissima scaletta di eventi, spettacoli e approfondimenti tra cui spiccano i nomi di Niccolò Fabi, Giovanni Lindo Ferretti e Frankie Hi-nrg. Perché se è vero che questo progetto è all’insegna della cultura scientifica e della riqualificazione urbanistica, in questa prima notte si vive soprattutto una grande festa. Il nuovo edificio e, per la verità, l’intera area, in passato periferia industriale di produzione della Michelin, ritornano nel baricentro della città e le persone sembrano riappropriarsi letteralmente di questa porzione di paesaggio accorrendo a migliaia.

Mentre sul web tra social network, testate locali e nazionali è una saturazione di contenuti tra chi parla di gioiello e chi di carrozzone, di chi grida allo scandalo speculazione e chi invece loda l’ambiziosa politica culturale provinciale, di chi si lamenta delle falle organizzative o di chi semplicemente si gode il divertimento, l’astronave del MUSE atterra a Trento in una miriade di fasci luminosi ed effetti speciali. Una festa di grande successo che si spera sarà di buon auspicio per la programmazione ordinaria di questo nuovo museo al quale va il nostro “in bocca al lupo”!

Info: www.muse.it

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