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CARRARA | mudaC | museo delle arti di Carrara | fino al 25 giugno 2023

di ALICE BARONTINI

Un museo che si apre alla collettività e diventa flessibile, spugnoso, diffuso, funzionale al dialogo con il territorio e attivatore di processi partecipativi. Un genius loci fortemente caratterizzante, con un tessuto cittadino costellato da più di trecento studi d’artista. Una rete progettuale di iniziative disseminate in varie zone della città e sviluppate nel tempo. Un insieme di persone con storie, interessi e condizioni esistenziali diversissime tra loro, ma accomunate dall’urgenza di partecipare, condividere, intrecciare relazioni attraverso la creatività.

Sono questi, in sintesi, gli ingredienti principali del nucleo concettuale di Riconciliarsi. Artisti, comunità, istituzioni, un articolato processo partecipativo a cura di Maria Rosa Sossai, promosso dal Comune di Carrara e prodotto dal mudaC | museo delle arti Carrara, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’Istituto Valorizzazione Castelli e l’associazione di promozione sociale Oltre/Carrara Studi Aperti.

Affissione di manifesti pubblici con le frasi dei partecipanti al progetto “Riconciliarsi”, 2023, Carrara. Ph. Giuseppe D’Aleo

Un intreccio di incontri, mostre, eventi, laboratori, installazioni, performance teatrali, sessioni di arte-terapia e novità editoriali che, dallo scorso aprile, hanno preso e prenderanno vita (fino al 25 giugno 2023, ndr) a Carrara, dentro e  fuori il museo, coinvolgendo attivamente con quattordici progetti culturali una moltitudine di attori e pubblici diversi tra cui artisti, associazioni, studenti dell’Accademia, galleristi, bambini, scrittori, fotografi, artigiani, adolescenti, mosaicisti, ospiti di una casa di riposo e detenuti di un carcere. Sul ruolo chiave rivestito dal museo ci racconta Laura Barreca, storica dell’arte e direttrice scientifica del MudaC.  «Il museo – spiega – è l’ideatore di questo progetto. L’obiettivo è quello di creare un processo partecipativo aperto, capace di trasformare il linguaggio e l’attitudine dei musei a relazionarsi con la comunità. Al termine progetto preferisco sempre l’espressione “processo culturale”, perché il progetto presuppone una dimensione verticistica; il processo, invece, offre la possibilità di sperimentare nuove strategie di collaborazione e partecipazione orizzontali, ipotesi collettive che non necessariamente sono destinate al successo, all’obiettivo atteso ma che, aprendosi alla collettività e al dialogo, si espongono anche alla possibilità di andare incontro a criticità, a cambi di rotta, a generazione di nuove ipotesi di produzione culturale…». «In questo senso, Riconciliarsi – continua Barreca – è il risultato di un lungo processo di mediazione culturale e ascolto tra le istituzioni e la comunità di Carrara, in applicazione degli indirizzi espressi nella “Carta di Carrara per lo Sviluppo Sostenibile attraverso Arte e Artigianato” del 2021, condivisa con le 13 Città Creative Italiane UNESCO. Con Riconciliarsi il museo diventa dispositivo in grado di mettere in pratica in maniera autentica e concreta i principi sanciti dall’ICOM International Council of Museums, operando non solo nell’ambito della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale, ma riconfigurando anche il ruolo del museo come garante di accessibilità, partecipazione e condivisione dei saperi attraverso il coinvolgimento e l’attraversamento della comunità».

Oggetti della memoria, particolare dell’installazione al mudaC, in occasione di “Riconciliarsi”.

Ma come è nato questo processo e cosa simboleggia il titolo Riconciliarsi che, rimandando ai concetti di riappacificazione e ritorno all’armonia, implica di conseguenza anche il tema del confronto, del contrasto, della negoziazione?

«Riconciliarsi – spiega Maria Rosa Sossai, curatrice del processo partecipato e ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche partecipative e delle politiche dell’educazione – è un progetto artistico di comunità dalla gestazione molto lunga, le cui radici affondano addirittura a prima della pandemia, quando il titolo provvisorio inizialmente era diverso, concentrato più sul rapporto tra mondo dell’arte, dell’artigianato e del design nel territorio di Carrara. Trattandosi di un processo partecipato sono state realizzate diverse assemblee pubbliche, per chiamare a raccolta tutti coloro che volevano entrare in dialogo su questi temi e sul rapporto con le istituzioni… Piano piano, assemblea dopo assemblea, è emerso come portante il tema della riconciliazione che vede appunto il conflitto come componente integrante del dialogo e della partecipazione. Il conflitto in sé non è un elemento negativo, è parte della natura umana. Lo diventa però se non viene ascoltato, affrontato e gestito per arrivare a una riappacificazione, almeno temporanea. Riconciliarsi, in questo senso, è stato un grande esperimento, una prova che – attraverso il coinvolgimento e il confronto tra artisti, istituzioni, museo, associazioni – ha portato alla creazione di 14 progetti diversi ma legati dal filo rosso di dare alla comunità l’opportunità di partecipare».

Un momento della realizzazione di “Cellula Emozionale”, installazione al mudaC in occasione di “Riconciliarsi”. Ph. Michele Ambrogi

In particolare fino al 25 giugno al MudaC resteranno in mostra alcuni progetti, già inaugurati. Nello spazio espositivo dedicato alle mostre temporanee è allestito Oggetti della memoria. Il progetto – a cura dell’artista Xenia Guscina e di Luca Locati Luciani, direttore del Centro di documentazione Aldo Mieli di Carrara – guarda all’esperienza del Museum of Broken Relationships di Zagabria e mette in scena una narrazione corale del territorio di Carrara attraverso una serie di oggetti simbolici come vecchi giochi, quaderni di scuola, cimeli, documenti storici, l’album di una maestra…. «Alla comunità – racconta Sossai – nei mesi scorsi è stato chiesto di affidare al museo, per tutta la durata della mostra, oggetti e documenti storici con una forte valenza simbolica o affettiva, in grado di attivare emozioni, ricordi, legami che intersecano piano personale e collettivo». Il risultato è una raccolta di storie che si intrecciano, si fondono e si scontrano, appartengono a una singola persona ma diventando poi come in un gioco di specchi, collettive, coinvolgendo tutti gli osservatori. Nella project room del museo è visibile anche l’installazione Cellula emozionale realizzata a cura degli artisti Daniela BorriLuca Giannotti, Giusi Ricco insieme a un gruppo di detenuti della Casa circondariale di Massa e della Compagnia teatrale Experia in carcere. L’installazione è una cella alta due metri e cinquanta e larga tre metri per tre, realizzata in cartone e cartongesso e al cui interno è possibile entrare.

Veduta dell’installazione “Giardino fragile”, realizzata da Fabio Sciortino con gli studenti dell’Accademia di Belle arti di Carrara presso il mudaC | museo delle arti Carrara

Nel loggiato del chiostro seicentesco, infine, trova spazio l’installazione “Giardino fragile” realizzata da Fabio Sciortino, artista e docente del Corso di pittura dell’Accademia di Carrara, insieme agli studenti e alle studentesse dell’Accademia. L’installazione – una critica alla società contemporanea che ci vuole tutti sempre più efficienti e produttivi, finendo per emarginare i più sensibili – consiste in fragili fiori di vetro, destinati a diventare forti solo se saranno concentrati e uniti.

L’arte che risveglia, laboratorio di arteterapia all’interno della Casa di Riposo “Regina Elena”, Carrara

Oltre alle mostre e alle installazioni del mudaC, nell’atrio del Comune di Carrara si potranno visionare, fino al 25 giugno, i set da tè realizzati durante il laboratorio Gustiamoci un tè, a cura di Mariella Menichini e di Elena Raffaelli, del libero gruppo TERRE RARE, in collaborazione con la onlus AIAS di Marina di Massa, e le sculture create durante il laboratorio di arte terapia L’arte che risveglia, a cura dell’artista Ana Maria Nistor e dell’assistente sociale Luca Graziano. Alla Tekè Gallery è, inoltre, aperta l’esposizione dedicata al primo numero della fanzine La pecora nera, realizzata dal laboratorio di serigrafia La luce rossa e dal Centro di documentazione Aldo Mieli di Carrara, con l’artista Giorgia Redoano. Il finissage della manifestazione si terrà il 23 e il 24 giugno con i progetti teatrali Memorie dell’acqua (di e con Osservatorio Teatrale a Carrara, a cura di Soledad Nicolazzi ed Elisa Marrone) e Fortitudo Mea in Sonus (realizzato dagli studenti del Corso di Progettazione di Spazi Sonori dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, coordinati dal Prof. Massimo Carozzi).

Per approfondire il calendario dettagliato di Riconciliarsi, con una descrizione di tutti i 14 progetti (compresi quelli già conclusi) nati all’interno di assemblee cittadine e incontri pubblici è possibile consultare il sito del MudaC.

mudaC, Carrara. Ph. Stefano Lanzardo

Riconciliarsi. Artisti, comunità, istituzioni
a cura di Maria Rosa Sossai

28 aprile – 25 giugno 2023

mudaC | museo delle arti di Carrara
Via Canal del Rio n. 1, Carrara

Info: +39 0585 779681
mudac@comune.carrara.ms.it 
https://mudac.museodellearticarrara.it/  

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