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BRESCIA | Palazzo Guaineri delle Cossere | 27 giugno – 20 luglio 2013

di ILARIA BIGNOTTI

Due anni di attività condotta con coerenza, passione, rispetto nei confronti dell’arte contemporanea emergente.
Era necessario fermarsi, sostare nelle stanze delle stagioni trascorse, e osservarsi: così Dario Bonetta ha proposto a quattordici artisti legati alla sua galleria, AplusB contemporary art, di raccontarsi in un luogo d’eccezione.
Ne è uscita una mostra semplicemente da vedere, assolutamente d’avanguardia – quando è necessario questo termine va utilizzato – che si snoda e riavvolge, ogni volta diversa, come una storia da ripensare, negli spazi di Palazzo Guaineri delle Cossere, a Brescia.
Una dimora d’eccezione per ospitare opere e installazioni, alcune site specific, raccolte sotto il titolo Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia.
Un problema centrale dell’arte italiana d’ogni tempo e epoca, dunque, alla base del progetto espositivo: se l’artista è certo un pensatore, la sua inquietudine, il suo problema, il suo concetto devono però farsi materia, trovare in essa la sede e la forma di espressione. Così, mentre il respiro dei secoli pare sedimentarsi e addensarsi nelle stanze del Palazzo, splendido esempio di architettura settecentesca, le opere dichiarano, perentorie, una dopo l’altra svelata in un percorso di fascino e malinconia, che i giovani artisti non sono poi così giovani, ma avvertono tutto il peso della storia, tutta la violenza della materia e delle cose.
Così si entra e ci si imbatte nell’opera di Nazzarena Poli Maramotti, un grande dipinto che rivela la capacità della giovanissima artista di confrontarsi con la grande tradizione pittorica europea, vivendola con una straordinaria personalità fatta di colpi di pennello e ampie distese di riflessione.



Poliedri geometrici si srotolano sul pavimento della sala successiva, come per disdire le trame del suo ornato, nell’installazione monumentale di Marco La Rosa, un altro artista della galleria, sul quale siamo tornati spesso e ogni volta con grande orgoglio. E da queste geometrie tridimensionali, in corsa verso l’Omega, ci si ritrova in due piccole stanze silenziose, dove gli oggetti han perduto il suono che li connotava per gridarci la loro presenza, nella lirica installazione di Marco Lampis; e più avanti, Silvia Hell, altra artista sulla quale ci sarebbe molto da dire, nel cui video A Form of History fa scivolare in un nero da ultima notte del mondo la storia delle sue sculture che a loro volta sanno ridisegnare la storia e le geografie dello spazio e del tempo.
In altri luoghi, Graziano Folata si confronta in un corpo a corpo spirituale con i materiali della sua terra, e allora ecco meduse a tracciare mari, zafferano e marmo in un confronto aurorale; poi ci sono i pastelli a secco di Luca Macauda a tracciare ritmi cromatici, in un addensarsi e rarefarsi della materia, i volumi fluo della pittura di Nicola Melinelli che si confrontano con le architetture del luogo, i ribaltamenti di senso della Scultura che sorregge un basamento e la Pallonata su tela di Davide Mancini Zanchi – un sorriso sull’arte che dà nuovo ritmo al percorso – le indagini sulla struttura dello spazio di Francesca Longhini.
E aspettiamo di sentire risuonare nelle stanze i lavori del progetto oggettuale/sonoro Aural Tools, “[…] presentato nel suo insieme per la prima volta in questa occasione, che vede coinvolti il sound artist Attila Faravelli, Enrico Malatesta Matija Schellander e altri il cui impegno è quello di indagare processi di produzione sonora attraverso oggetti e dispositivi acustici che si relazionano con lo spazio ed il corpo in modo del tutto diverso rispetto a quello convenzionale o alle esecuzioni dal vivo”, l’ha spiegato Dario Bonetta.
Con una grazia a volte stupefatta, con una energia in altri casi inaspettata, i lavori esposti ci convincono che l’arte c’è ancora, e vuole farsi sentire. Vuole sentirci.

Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia
a cura di Dario Bonetta,  AplusB contemporary art

Artisti: Graziano Folata (1982), Max Frintrop (1982), Silvia Hell (1983), Osamu Kobayashi (1984), Marco Lampis (1976), Marco La Rosa (1979), Fancesca Longhini (1985), Luca Macauda (1979), Davide Mancini Zanchi (1986), Tiziano Martini (1983), Nicola Melinelli (1988), Paolo Meoni (1969), Nazzarena Poli Maramotti (1987),  Aural Tools (progetto oggettuale/sonoro curato da Attila Faravelli)

Palazzo Guaineri delle Cossere
Contrada delle Cossere 22, Brescia

27 giugno – 20 luglio 2013

Info: +39 030 5031203; +39 338 1324177
gallery@aplusb.it
http://aplusbcontemporaryart.wordpress.com

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