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RAVENNA | MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna | fino al 8 gennaio 2023

Il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, nell’ambito della VII Biennale di Mosaico Contemporaneo, presentano Prodigy Kid, un’ampia mostra degli artisti Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, a cura di Daniele Torcellini, ospitata nelle sale del primo e del secondo piano del museo fino al 8 gennaio 2023.

Dal 2018 Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi collaborano alla creazione di racconti fantastici e favole contemporanee che prendono la forma di installazioni di mosaici, sculture e oggetti, animate da azioni performative durante le quali parole, opere e suoni ci conducono in una esplorazione della nostra e della loro immaginazione. La mostra, pensata per gli spazi del MAR, si articola in un percorso suddiviso in tre sezioni. Presentando una selezione di opere realizzate autonomamente dagli artisti, nel corso delle loro attività personali, le prime due sezioni introducono la terza, dedicata alle opere e alle performance frutto della loro collaborazione.

Leonardo Pivi Francesco Cavaliere, Sphère Armillare che spira e si rigira (Titanio 7), 2018/2019, mosaico policromo / platino, 85×71 cm, courtesy of the artists, © Giulio Boem

Tra le opere presenti in mostra un suggestivo disegno di Leonardo da Vinci, ora parte del Codice Atlantico e conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano; si tratta di una testimonianza di grande fascino che rappresenta una creatura ibrida largamente aderente alla descrizione del Mostro di Ravenna, per come ne dà nota lo speziale fiorentino Luca Landucci nel suo diario, alla data dell’11 marzo 1512.

Quella del Mostro di Ravenna è una nota leggenda che riguarda la città: la nascita di una creatura affetta da gravi deformità fisiche, che ha largamente ispirato la più recente serie di lavori inediti del duo Francesco Cavaliere – Leonardo Pivi. Nel contesto sociale, politico e culturale dell’epoca, che vede riemergere le arti divinatorie, il Mostro è interpretato come presagio della sanguinosa battaglia che proprio nella città romagnola si sarebbe combattuta di lì a poco, tra la Lega di Cambrai e la Lega Santa. Nell’arco di poco tempo, la notizia della nascita si diffonde prima a Roma, poi nel resto d’Europa, attraverso testimonianze scritte, dipinti, disegni e incisioni.

Accanto al disegno di Leonardo, trova spazio in mostra anche l’edizione a stampa di un disegno acquerellato di Ulisse Aldrovandi, pubblicata nel volume postumo, Monstrorum historia cum Paralipomenis historiæ omnium animalium (1642), dove sono presentati i due principali modelli iconografici attraverso cui la leggenda è stata tramandata.

Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico (Codex Atlanticus), foglio 58 recto. In alto, studio di attrito e ponte salvatico; in basso, ermafrodito (disegno non autografo). ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori Portfolio

Il dialogo, intessuto con cura dagli artisti, tra passato e presente, con l’idea di riattivare nel contesto di una mostra d’arte contemporanea tracce della storia – talvolta enigmatiche, talvolta eccentriche – alla ricerca di strade marginali e meno battute, trova poi un significativo riscontro nella presenza di alcuni reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, databili tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., che amplificano ed estendono la serie di opere dedicate al Mostro di Ravenna. Tra questi, un mosaico raffigurante una Sirena con amorino; un affresco che ritrae la divinità egizia Bes; un Putto in bronzo con maschera; un particolare di fontana raffigurante un cane ululante.

Tra le opere realizzate in occasione della mostra, e nate da una rilettura della leggenda cinquecentesca del Mostro di Ravenna, durante l’inaugurazione del 7 ottobre, gli artisti hanno presentato la performance dal titolo Eidolon. Osservatorio primo area Sagittaria. Come le parole e le immagini dell’epoca hanno dato forma e significato ad un corpo ibrido e non conforme ai canoni così, oggi, Cavaliere e Pivi trasfigurano il Mostro di Ravenna in Prodigy Kid, mescolando archeologia e arte antica, leggende e iconografie rinascimentali, memorie da video game e racconti da speculative fiction.

Leonardo Pivi Francesco Cavaliere, 30 mila Anubis Serpent Swan, 2019, mosaico, 178x236x4 cm, courtesy Gluck50 e gli artisti

Tra le presenze di importanti reperti archeologici in mostra si segnala inoltre il mosaico cosiddetto di Anubi, conservato presso il Museo della Città di Rimini e risalente al II-IV secolo.
Raffigurante una misteriosa creatura cinocefala, tra animali reali e fantastici, l’opera, parzialmente lacunosa, è il fulcro attorno a cui si è sviluppata, nel 2019, la serie di lavori Anubis vs Baboon, presentata negli spazi per residenze artistiche di Gluck50 a Milano. Interamente riproposte in mostra, opere e performance di questa serie nascono con l’idea di esplorare i significati alternativi di un mosaico antico di incerta interpretazione, ricucendo le lacune fisiche e concettuali che lo caratterizzano.

Accanto a questi lavori, le sale espositive del secondo piano del Museo sono poi dedicate alle opere e alla performance realizzate a partire dalla partecipazione alla mostra collettiva Raymond – evento satellite dell’edizione palermitana della biennale d’arte itinerante Manifesta – con cui gli artisti hanno inaugurato il loro prolifico sodalizio e l’intreccio tra immagini, parole e suoni che caratterizza la loro poetica.

Il Ciclo del Solimandante, presentato nel 2018 presso il Grand Hotel et Des Palmes e ispirato all’immaginazione lucida e labirintica di Raymond Roussel, si compone di mosaici “da lettura” e sculture, un racconto e un’ambientazione sonora, confluiti in un disco di imminente uscita, per l’etichetta statunitense Poole Music.

Leonardo Pivi Francesco Cavaliere, Sijuaq il chiurlo veggente, 2021, mosaico policromo / smalti materiale lapideo, 88×88 x4 cm


Francesco Cavaliere è artista visivo, scrittore e musicista nato a Piombino nel 1980 e cresciuto a Volterra, vive e lavora tra Berlino e Torino. Il suo lavoro si sviluppa in un’attività poliedrica in cui scrittura, suono, voce, disegno e scultura si combinano con l’obiettivo di stimolare l’immaginazione ad intraprendere suggestivi viaggi mentali, attraversati da presenze effimere. Cavaliere scrive favole, racconti sonori e composizioni musicali spesso integrati con elementi installativi e scenografici. Nel suo lavoro, frequente è il riferimento al mosaico in termini metaforici, come aggregazione cellulare di elementi, fonte di ispirazione o paesaggio mentale; l’EP Tessera Alata, pubblicato da Gang of Ducks, o il recente libro Gancio Cielo – DNA Clepsydra, pubblicato da Nero, seguono questa traiettoria.

Leonardo Pivi è artista visivo nato a Cesena nel 1965, vive e lavora tra Riccione, Ravenna e Milano. Con opere realizzate utilizzando un’ampia varietà di linguaggi – come scultura, mosaico, pittura e disegno – e di materiali – come marmo, pietre dure, vetro, ceramica, legno, cemento e oggetti trovati – e un’attitudine post-moderna, Pivi dà corpo ad un immaginario tanto personale, intimo e fantastico, fatto di sogni e visioni interiori, quanto collettivo e filtrato dalla comunicazione mediatica e di massa. Nel suo lavoro, il mosaico è tecnica e linguaggio con cui enfatizzare o reinterpretare le stratificazioni simboliche e di significato delle immagini, in rapporto a temi sensibili della società contemporanea.


Prodigy Kid. Francesco Cavaliere – Leonardo Pivi
A cura di Daniele Torcellini

Enti organizzatori: Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna

Fino al 8 gennaio 2023

MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna
Via di Roma 13, Ravenna      

Info: +39 0544 482775 | 482487
ufficio.stampa@museocitta.ra.it
www.mar.ra.it

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