Non sei registrato? Registrati.

Intervista alle galleriste Maria Rosa Pividori e Daniela Tozzi
di Francesca Di Giorgio

Mentre il Premio Nocivelli lancia una nuova edizione (le iscrizioni sono aperte fino al 19 luglio 2013) chiudiamo il cerchio di quella passata intervistando chi ospiterà le personali dedicate ai vincitori assoluti del 2012.
Parliamo con Maria Rosa Pividori della galleria 10.2! di Milano, dove Giorgio Tentolini (vincitore nella Categoria Over 25 con l’opera Stratifigrazioni) avrà la sua personale dal 3 luglio 2013 e con Daniela Tozzi di Adiacenze a Bologna, dove dal 23 marzo esporrà Cesare Galluzzo (vincitore nella Categoria Giovani Artisti con l’opera S-piegare).
Insieme ripercorriamo l’esperienza con il Premio Nocivelli e scopriamo qualcosa in più su chi crede nel progetto e negli artisti…

F. Di Giorgio: Le mostre personali di Tentolini e Galluzzo, che ospiterete nei vostri spazi, sono la prova ulteriore della fiducia riposta nel Premio e, allo stesso tempo, conferma di una reale partecipazione nel diffonderne la filosofia… Cosa significa per voi scegliere un artista da supportare?
M.R. Pividori: Scegliere un artista vuol dire considerare la sintesi di tutto il lavoro proposto precedentemente e promuovere la visibilità di un nuovo tassello fondamentale per analizzare i nuovi linguaggi e nuove percezioni che solo con il fare, nel tempo, si preciseranno. Ritengo importante dare all’artista la possibilità di fare realmente l’esperienza mentre promuoverlo vuol dire mettere in gioco le proprie risorse e contatti acquisiti in 25 anni di lavoro sulla ricerca.
D.Tozzi:
Adiacenze è uno spazio espositivo per giovani artisti, quasi sempre appena usciti dall’Accademia o comunque alle prime esperienze. La scelta dell’artista è sempre abbastanza complessa in quanto richiediamo un progetto site specific che vada in qualche modo a modificare il “contenitore”, quindi in primis tutto il team che compone Adiacenze deve essere d’accordo sull’artista selezionato in quanto dalla scelta fino alla mostra stessa spesso si rimane a stretto contatto con l’artista per aiutarlo nella progettazione sia del concetto stesso che si vuole comunicare con la mostra, sia dell’allestimento finale. Successivamente alla mostra quello che si ripropone Adiacenze è di incanalare gli artisti verso il mondo dell’arte, proponendoli per mostre in galleria, ad esempio e consigliandoli nella partecipazione di concorsi/premi.

Che tipo di rapporto vi piace instaurare con i “vostri” artisti?
M.R. Pividori: Si inizia un rapporto di attenzione reciproca basato sulla libertà assoluta, si decide di fare bene da A a B e poi si può continuare da B a C o ci si ritrova in seguito, dalla M alla N… ove necessario per entrambi ma sempre nella migliore tensione, attenzione e progettualità. Un rapporto di dialogo aperto, di ascolto, di scambio delle esperienze e orientamento per conoscere meglio il complesso mondo dell’arte.
D. Tozzi: Adiacenze si può definire un incubatore di giovani talenti che rende un po’ più lieve il traumatico passaggio dall’Accademia al mondo delle gallerie private.
La maggior parte delle volte ci troviamo a stringere rapporti di forte stima e di amicizia che rimangono saldi al di là del lavoro. ? molto importante che ciò avvenga perché ci consente di lavorare con più serenità imparando qualcosa di nuovo da ogni esperienza.

Se doveste sintetizzare il lavoro di Giorgio Tentolini e Cesare Galluzzo…
M.R. Pividori: Giorgio Tentolini progetta in digitale e realizza con un minuzioso lavoro manuale (forbici e bisturi), il tempo, la partenza da un dato reale, la trasformazione, la memoria profonda, sono elementi costanti e fondamentali del suo lavoro.
D. Tozzi: Sintetizzare il lavoro di Cesare Galluzzo non è semplice; è un artista giovanissimo ma già capace di riassumere in un’opera grandi e complessi concetti. La sua ricerca si basa principalmente sulla geometria che come “misura della terra” riprende i discorsi concernenti la natura. Come nell’opera S-piegare, vincitrice del Premio Nocivelli, Galluzzo utilizza materiali naturali come il legno, o artificiali come il cemento creando immagini che ad un primo sguardo possono essere semplici – ma in realtà non lo sono – che assumono il compito di dare un ordine e rettificare il suo caos.
Le rappresentazioni e il senso delle sue opere partono dall’irriducibile e fanno in modo che il fruitore imbocchi una strada che gli faccia acquisire un senso percorrendola. In seguito il bagaglio esperienziale del fruitore stesso crea propaggini da quella strada maestra dove ognuno trova le percezioni.

A cosa stanno lavorando in vista delle imminenti mostre?
M.R. Pividori: Tentolini continua la sua ricerca rivolta ad una diversa fruizione del dato reale, ha iniziato a lavorare sullo spazio della galleria cercando un dialogo tra la tecnica dei suoi lavori e gli elementi che compongono la memoria del luogo.
D. Tozzi: Galluzzo per questa mostra sta lavorando sul concetto di architettura. Ci saranno opere concepite appositamente per Adiacenze a creare percorsi, per trasformare il luogo e ragionare sulle coordinate. Lui stesso ha detto «Sono partito dal disegno e il suo potenziale come idea, tentando di trasporlo fisicamente attraverso il filo (lino e canapa). I fili descrivono le cose, gli intenti e le idee: costituiscono un inserimento nello spazio che ne genera uno dentro l’altro, definendone i contorni. L’inserimento della curva nel mio lavoro, cosa che prima non era presente, mi ha permesso di creare installazioni più organiche, e delle curve create da segmenti uniti per le estremità».



In base alla vostra esperienza e dal punto di vista di chi, come voi, opera all’incrocio tra cultura e mercato quali sono le opportunità offerte dal Premio Nocivelli e cosa vi sentite di consigliare ai partecipanti della prossima edizione?

M.R. Pividori: Consiglierei di studiare i risultati delle precedenti edizioni, di proporre nuovi progetti che si inseriscano nel modo migliore nel luogo dell’esposizione quindi che considerino anche lo spazio, di essere aperti alla critica e al risultato dell’esperienza, di cercare di conoscere ed interagire con gli operatori del settore che sono presenti e partecipano alla manifestazione e di essere consapevoli di essere protagonisti e testimoni del mecenatismo della famiglia Nocivelli.
D.Tozzi:
Mi ha fatto molto piacere partecipare attivamente a questa iniziativa perché molto seria e rigorosa. Le opportunità offerte dal Premio Nocivelli non si sintetizzano in un premio in denaro, ma nella proficua esperienza di poter fare una mostra in uno spazio espositivo e soprattutto, cosa non da poco, di poter presentare le proprie opere a una giuria composta da professionisti del settore, da curatori molto competenti che, vedendo le opere, potrebbero anche decidere di lavorare con i vari partecipanti, seppur non vincitori.


Premio Nocivelli

IV edizione

Le mostre dei vincitori 2012

Cesare Galluzzo
Adiacenze
Piazza San Martino 4/f, Bologna
23 marzo – 20 aprile 2013

 

 

 

 

 

Giorgio Tentolini
10.2!
Via Volvinio 30, Milano
3 luglio – 26 luglio 2013

Info: +39 030 7776718
segreteria@premionocivelli.it
www.premionocivelli.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •