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BOLOGNA | Oratorio di San Filippo Neri – Fondazione del Monte | report cena/performance

di MILENA BECCI

Sissi, L'imbandita, 2016 Ceramiche maiolicate A cura di Maura Pozzati  Oratorio di San Filippo Neri, Fondazione del Monte, Bologna. Foto: Ilaria Medda

Uovo di struzzo linguale bovino, cerchio di quagliette in cicerchia cerchiata, petali di petto su un letto di sorriso, volauvent in pozzetto, fedele diplomatica gustosa e impilata di buchi ossei e ancora ossi buchi: queste le prime sei portate del menu della Cena di Sissi, L’imbandita, a cura di Maura Pozzati, consegnato all’ingresso dell’Oratorio di San Filippo Neri a Bologna, domenica 31 gennaio 2016. Disegnato dall’artista appositamente per la Cena, sul modello dei manuali di cucina diffusi a partire dal XVII secolo, il menu evoca opulenza, giochi di parole e partecipazione, sin dal primo sguardo. Incorniciato da disegni di ossa, parte dell’anatomia immaginifica dell’artista, presenta e introduce ciò che sarà poi visibile varcando la soglia di uno dei capolavori dell’architettura barocca bolognese, oggi proprietà della Fondazione del Monte.

Sotto l’ancóna, opera di Francesco Monti, allestita su di un palcoscenico rialzato e illuminato, spicca la tavola/altare sulla quale prendono posto perfettamente e misuratamente tutte le portate del menu. Su una tovaglia di riso bianco con frange di lardo, Sissi ha posizionato il suo servizio di ceramiche biscottate, smaltate di bianco, realizzate dall’artista per l’occasione, contenitori di delizie da consumare. Questo è l’invito. Non propriamente una performance ma una vera Cena, dunque, in un contesto e in un luogo precisi che costruiscono la narrazione.

Sissi, L'imbandita, 2016 Ceramiche maiolicate A cura di Maura Pozzati  Oratorio di San Filippo Neri, Fondazione del Monte, Bologna. Courtesy Fondazione del Monte

Il pubblico è invitato a partecipare, a condividere, ad incontrarsi sul palcoscenico dell’abbuffata e dell’ostentazione, prendendo spunto dai cerimoniali d’epoca barocca nei quali appetito robusto e disponibilità di cibo erano segno distintivo della mensa dei potenti. L’approccio è giocoso, istintivo, godurioso o timoroso: i piatti richiamano forma e colore delle ossa, architettura interna, che sostengono le pietanze, la carne, in essi contenute. Per Sissi il cibo è il primo modo di abitare il corpo e le persone sono chiamate a compiere il sacrificio su un altare attraente e ostentato.

Sissi, L'imbandita, 2016 Ceramiche maiolicate A cura di Maura Pozzati  Oratorio di San Filippo Neri, Fondazione del Monte, Bologna. Foto: Ilaria Medda

Il bianco predomina, piatti e vassoi mutano in ossa e sorreggono, così come lo scheletro protegge gli organi interni, ridendo sarcasticamente ad un richiamo goloso, volto a consumare un simposio allegro ed estetico. L’esperienza termina a seguito della soddisfazione di vista e gusto e le ceramiche, vere e proprie opere d’arte dal nome Servizio osseo, possono essere ripulite e posizionate all’interno del Museo Civico Medievale nell’ambito della mostra Terra Provocata, svuotate delle vivande ma pregne di un vissuto durato il tempo di una Cena.

SISSI. “L’IMBANDITA”
a cura di Maura Pozzati

Domenica 31 gennaio 2016 ore 19.30

Oratorio di San Filippo Neri
via Manzoni 5, Bologna

Info: fondazionedelmonte.it

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