VENEZIA | 55.Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia – Padiglione Brasile | 1 giugno – 24 novembre 2013
di Matteo Galbiati
In preparazione della mostra al Padiglione brasiliano si è lavorato secondo un orientamento di continuità e di confronto con i temi trattati da Massimiliano Gioni nel suo Palazzo Enciclopedico: il tema portante dell’esposizione, cui ha guardato il curatore venezuelano Luis Pérez Oramas, è proprio quello che insiste sul valore che ha, in seno alla cultura artistica attuale, il dominio e l’espressione dell’immaginazione. Centrale diventa quindi il messaggio di voler offrire un’arte che trovi la forza di pensare e di indagare – dopo un’attenta riflessione – la presenza e il ruolo che le immagini perduranti – che è in grado di produrre – abbiano in una società, come la nostra, dominata invece, da presenze e valori esteriori fuggevoli e fluttuanti. Motivo ulteriore è quello di verificare e ricercare anche a quale destino plausibile vadano incontro le espressioni poetiche e interiori, che l’immaginario degli artisti introduce in un mondo governato dal consumo veloce. Un mondo fondato su una superficiale concretezza che si esaurisce velocemente, come gli stessi miti che propone, presto sostituiti da altri altrettanto fugaci. Precedente di queste considerazioni è stata anche la 30.Biennale di San Paolo dello scorso anno il cui titolo – L’imminenza delle poetiche – trova una naturale corrispondenza proprio con le tematiche trattate nell’esposizione veneziana cui si lega strettamente.
Spetta agli artisti Hélio Fervenza (1963) e Odires Mlászho (1960) il compito di accogliere lo sguardo del pubblico su questi importanti spunti di riflessione e lo faranno anche con un gran numero di opere appositamente pensate e realizzate per il loro padiglione nazionale. La scelta ricade su due protagonisti che, molto conosciuti in patria, nelle premesse curatoriali ci si augura possano essere una rivelazione anche per un pubblico internazionalmente allargato quale quello della Biennale.
Modello di contemplazione e riflessione è anche il valore simbolico del nastro di Möbius, presente in alcune opere degli artisti brasiliani e punto di contatto con altre opere – costituiscono sullo sfondo un’ideale costellazione d’insieme – di Lygia Clark, Max Bill e Bruno Munari: una corrispondenza che mette in luce il legame e lo spirito, d’apertura e scambio, che contraddistingue da sempre la cultura degli artisti e dei pensatori brasiliani in quello che è stato definito come “umanesimo antropofagico”, mezzo di arricchimento della propria esperienza e punto di slancio verso il proprio futuro. Una complessità di raffronto che merita in questa mostra un’ulteriore analisi e approfondimento.
La Fundação Bienal de São Paulo – responsabile delle scelte presentate a Venezia dal 1995 – ha operato in sinergia con le maggiori istituzioni culturali brasiliane tra le quali il Museu de Arte Contemporânea da Universidade de São Paulo (MAC USP), l’Instituto Tomie Ohtake e l’Associação Cultural “O Mundo de Lygia Clark” e, in questa mostra, ha rafforzato il rapporto di collaborazione culturale con l’Italia grazie anche alla partecipazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Inside/Outside (Fervenza/Mlászho/Clark/Bill/Munari)
a cura di Luis Pérez-Oramas
commissario Luis Terepins
curatore associato André Severo
Artisti: Hélio Fervenza, Odires Mlászho, Lygia Clark, Max Bill, Bruno Munari
1 giugno – 24 novembre
55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Padiglione Brasile
Giardini della Biennale, Venezia
Info: www.labiennale.org