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BOLOGNA | SEDI VARIE

di FRANCESCO MATTIA FERRARI

A Bologna si è da poco concluso uno degli eventi culturali più interessanti dell’anno. OPENTOUR 2023 – Art is coming out, svoltosi dal 20 al 25 giugno con un grande evento espositivo diffuso in 28 gallerie e spazi privati, oltre ad un vasto programma di eventi e progetti speciali. Il cuore pulsante di questo progetto fondato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna è proprio la grande esposizione, negli spazi dell’accademia, ma soprattutto negli spazi culturali della città, delle opere degli studenti.

OPENTOUR 2023, allestimento Openshow, Accademia di Belle Arti di Bologna, ph. Martina Platone

Martedì 20 giugno l’Accademia di Belle Arti di Bologna ha aperto le sue porte al pubblico presentando anche con visite guidate dagli studenti stessi Openshow, poliedrica esposizione che percorrendo molte stanze dell’Accademia mostra le ricerche e, soprattutto, le sperimentazioni degli studenti di ogni disciplina, dalla pittura al design dalla moda fino al metaverso.

Marco Tombini, installation view, 2023 (LABS Contemporary Art)

Giovedì 22 giugno, invece, è stato inaugurato l’evento forse più importante di Opentour, Giovani talenti in galleria, grazie al quale gli studenti e studentesse dell’Accademia possono esporre le proprie opere nelle 28 gallerie e spazi espositivi privati partecipanti della città. Ci siamo chiesti, dato il grande numero di artisti dalle più vaste poetiche espressive, come funzionassero i rapporti tra questi e le gallerie. Sono i curatori di Opentour, Carmen Lorenzetti e Gianfranco Lufrano, a rispondere:

«Vi sono diverse modalità, ma solitamente sono i docenti di indirizzo dei differenti percorsi di studi dei Dipartimenti di Arti Visive e di Progettazione e arti applicate a mettersi in contatto con la galleria, indicando le studentesse e gli studenti più adatti a fare questa esperienza; in altri casi i docenti di indirizzo si confrontano con altri docenti di materia teoriche che poi ricoprono il ruolo di curatore della mostra oppure scrivono il testo di presentazione della mostra. In altri casi, dopo aver parlato con i propri docenti, le studentesse e gli studenti si mettono direttamente in contatto con le gallerie o con gli spazi espositivi che si occupano dunque direttamente della curatela della mostra; oppure sono i galleristi ad essere interessati da principio al lavoro di ricerca di alcuni di loro. In tutti questi casi, comunque, il coordinamento generale è dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che organizza l’evento con la collaborazione dell’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna».

OPENTOUR 2023, allestimento Openshow, Accademia di Belle Arti di Bologna, ph. Martina Platone

Tutto ciò permette a studenti e studentesse di poter essere introdotti nel mondo dell’arte e della sua economia in modo concreto, creando legami tra artisti emergenti e gallerie anche già affermate che spesso continuano anche dopo la fine dell’evento. L’importanza di un’iniziativa come Opentour è decisamente elevata per il panorama artistico italiano, in quanto stimola e permette davvero l’avvio di una nuova generazione di artisti e delle loro ricerche in un mondo in cui è sempre più difficile farsi strada. Viene dunque da chiedersi come sia possibile che un evento di questa portata non venga accolta anche da altre accademie italiane altrettanto importanti. È Cristina Francucci, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, a rispondere alla domanda:

«Credo che ciò che permette la realizzazione di Opentour sia la costanza da parte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna nel promuovere ciò che viene definito “un sistema formativo integrato”, offrendo così la possibilità agli studenti e alle studentesse di ampliare la propria formazione sulle tante realtà culturali del territorio. Questo vuol dire costruire una rete di collaborazioni e interazioni con musei, gallerie, istituzioni pubbliche e private in modo da attivare progetti comuni e siglare convenzioni d’intesa. Alla base della mostra diffusa e dei progetti speciali di Opentour c’è un lavoro stabile di ricerca e confronto che si svolge durante tutto l’anno accademico e che accompagna i vari percorsi di studio. Senza questa scelta didattica e culturale non sarebbe possibile affrontare l’evento».

OPENTOUR 2023, allestimento Openshow, Accademia di Belle Arti di Bologna, ph. Martina Platone

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