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REGGIO EMILIA | COLLEZIONE MARAMOTTI | FINO AL 19 FEBBRAIO 2022

di CHIARA SERRI

Prendiamo a prestito il titolo di un importante saggio di Gillo Dorfles – Nuovi riti, nuovi miti – per mettere a sistema le mostre personali di Jenna Gribbon (Knoxville, US, 1978) ed Emma Talbot (Stourbridge, UK, 1969) promosse dalla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Due progetti autonomi, che presentano tuttavia significativi punti di tangenza, legati all’interesse delle due artiste per i comportamenti e i costumi di una società imprigionata nell’eterno presente, pertanto incapace di metabolizzare il passato e progettare il futuro.

Jenna Gribbon, Mirages, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Ph. Dario Lasagni

Un paso doble che vede, da un lato la pittura avvolgente e sensuale di Jenna Gribbon, alla sua prima esposizione personale in una istituzione europea, raffrontata alla varietà linguistica di Emma Talbot, vincitrice dell’ottava edizione del Max Mara Art Prize for Women, alla ricerca di nuove energie e modi di essere.

Jenna Gribbon, In bed with a mirror, 2022, olio su lino, 122 x 96,5 cm. Courtesy of the artist and MASSIMODECARLO. Ph. Dario Lasagni

Nella Pattern Room della Collezione Maramotti sono presentate dieci opere pittoriche di Jenna Gribbon, raccolte sotto il titolo Mirages. Lavori inediti, pensati e realizzati appositamente per la sala, dalla quale hanno “assorbito” quei toni freddi di cui normalmente l’artista non fa uso. Tema centrale della rappresentazione è il vedere ed essere visti, tra specchi, sottrazioni e sguardi negati. Abituata a dipingere persone a lei vicine, Gribbon ha scelto per queste opere di focalizzare l’attenzione sulla sua compagna, la musicista Mackenzie Scott (TORRES), ritratta in scenari stranianti, ma anche nell’intimità del quotidiano.

Jenna Gribbon, Here for you, 2022, olio su lino, 162,5 x 406 cm. Courtesy of the artist and MASSIMODECARLO. Ph. Dario Lasagni

Se nelle opere di grandi dimensioni, dal taglio prevalentemente cinematografico, è la pittura a fluire liquida oltre le forme, che si dissolvono alla breve distanza, diverso è il trattamento riservato ai dipinti più piccoli, in cui la pennellata si accorcia e il dettaglio diviene pretesto per una narrazione inattesa che si colloca al confine tra realtà e finzione. «Un universo femminile – si legge nel testo di presentazione – in cui la bellezza e il piacere agiscono come dispositivi politici per scardinare i tradizionali schemi patriarcali ed eterosessuali».

Jenna Gribbon, Shared warmth, 2022, olio su lino, 30,5 x 40,6 cm- Courtesy of the artist and MASSIMODECARLO. Ph. Dario Lasagni

The Age / L’Età è il titolo del progetto di Emma Talbot, già presentato alla Whitechapel Gallery di Londra e rimodulato per gli spazi della Collezione Maramotti, che acquisirà le opere esposte. Attraverso animazioni, teleri di seta dipinta, una scultura e alcuni bellissimi disegni, l’artista dà vita alla narrazione epica delle imprese di una donna anziana che, a seguito di un evento apocalittico, cerca di costruire un futuro migliore, a partire dal concetto del prendersi cura.

Emma Talbot, The Age/L’Età, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Ph. Dario Lasagni

La mostra è il risultato di una residenza in Italia, che ha portato Talbot a Reggio Emilia, Catania e Roma, dove ha avuto modo di studiare l’artigianato tessile, la permacultura (metodo che permette di convivere in modo etico e sostenibile con la natura) e la mitologia classica.

Emma Talbot, The Lernaean Hydra, 2022, acquerello e gouache su Khadi paper, dettaglio di The Trials. Courtesy the artist. Ph. Carlo Vannini

Punto di partenza è stato il dipinto Le tre età della donna di Gustav Klimt: nella sua opera Talbot reinventa la figura della donna anziana, dipinta con il capo reclinato tra le mani, elevandola a nuovo paradigma di eroe. «Le fatiche di Ercole – si legge nell’intervista rilasciata dall’artista a Bina Von Stauffenberg e pubblicata all’interno del prezioso catalogo che accompagna la mostra – sono un ciclo di dodici prove eroiche portate a termine mediante l’uccisione, la cattura, il furto e altri atti di aggressione. Sembra incredibile che tale violenza sia oggetto di tanta ammirazione. Ho pensato che sarebbe stato interessante immaginare una donna anziana e saggia alle prese con queste prove, ricorrendo a mezzi non aggressivi per trovare soluzioni più benevole, sulle quali costruire un mondo più equilibrato, giusto e gentile».

Emma Talbot, The Mares of Diomedes, 2022, acquerello e gouache su Khadi paper, dettaglio di The Trials. Courtesy the artist. Ph. Carlo Vannini

In linea con la partecipazione di Emma Talbot alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, il percorso di Reggio Emilia si conclude con una grande scultura, realizzata in collaborazione con Imax e Modateca Deanna: la donna anziana, rivestita da una morbida armatura, si protende verso il centro di un portale finemente lavorato, magica passaporta per un nuovo mondo.

Emma Talbot, The Age/L’Età, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Ph. Dario Lasagni

Oltre alle mostre di Gribbon e Talbot, la Collezione Maramotti ospita, fino al 31 dicembre 2022, le fotografie di grande formato del progetto Bellum, commissionato a Carlo Valsecchi in occasione di Fotografia Europea, ed una piccola riorganizzazione del percorso permanente con l’aggiunta di tre lavori di Claudia Losi, esposti al pubblico in occasione della presentazione del libro Being there. Oltre il giardino, a cura di Leonardo Regano (Ed. VIAINDUSTRIALE Publishing).

Emma Talbot. The Age / L’Età
Jenna Gribbon. Mirages

23 ottobre 2022 – 19 febbraio 2023

Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia

Orari: giovedì e venerdì 14.30-18.30, sabato e domenica 10.30-18.30, chiuso 25-26 dicembre, 1 e 6 gennaio.

Info: +39 0522 382484
info@collezionemaramotti.org
www.collezionemaramotti.org

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