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MILANO | Lisson Gallery | Fino al 22 luglio 2016

di CRISTINA CASERO

È sempre un piacere poter ammirare le opere di Anish Kapoor, misurarsi dal vivo con loro mettendo in discussione qualcuna delle nostre certezze e anche in occasione della prima mostra allestita nella sede milanese della Lisson Gallery, l’artista non si smentisce, non deludendo affatto le aspettative. Per questa esposizione, Kapoor ha presentato una nuova serie di sculture, di medie dimensioni, realizzate in acciaio lucidato alla perfezione e tradotto in forme plastiche, ardite e contorte. Tredici di queste opere, uniformi per tipologia, materia e dimensioni, sono disposte in una stanza sopra basi bianche, mentre una, di maggiori dimensioni, ma simile nella struttura, è sulla terrazza esterna e si pone in una sorta di contro canto rispetto all’articolata installazione che occupa l’ambiente della galleria. Si tratta di una mostra di grande fascino: è possibile camminare attraverso questi lavori e, osservandoli da ogni punto di vista, in ogni momento avere una differente visione del lavoro, con un effetto d’intenso spaesamento percettivo, psicologico e mentale. Kapoor, per altro, ci ha abituati ormai da decenni a confrontarci con una dimensione spaziale astratta, cangiante e coinvolgente, spesso declinata su scala ambientale e ottenuta attraverso opere anche di grandi dimensioni ed estremamente complesse, nelle quali le forme spesso fluide si riflettono continuamente in superfici specchianti, coinvolgendo il pubblico in un viaggio virtuale all’interno di uno spazio inedito.

Anish Kapoor, veduta dell'allestimento, Lisson Gallery, Milano © Anish Kapoor Courtesy Lisson Gallery Photography Jack Hems

Anish Kapoor, veduta dell’allestimento, Lisson Gallery, Milano
© Anish Kapoor Courtesy Lisson Gallery Photography Jack Hems

Sebbene in questo caso le sculture non siano molto grandi, nell’insieme l’effetto è simile a quello che si percepisce di fronte alle più impegnative installazioni: l’ambiente circostante, coinvolto direttamente dal gioco di riflessi e rispecchiamenti, diventa un luogo altro, nel quale ci si muove con attenzione e curiosità, attraverso la selva di opere luccicanti. Percepiamo i nostri tratti nella superficie lucida delle sculture, ma li vediamo stravolti a causa del trattamento cui sono state sottoposte le forme, ritorte, piegate e poste in continua e dinamica dialettica le une con le altre. Esse sono rigide e bene definite ma, anche a causa degli effetti luministici e cromatici, si danno come concrezioni di materia, vive, quasi che si fossero formate spontaneamente sotto i nostri occhi, quasi che si muovessero, si contorcessero, respirassero.
Sono sculture in metallo, ma paradossalmente – come sempre accade nel lavoro dell’artista – con la loro stessa presenza negano ogni idea di forma chiusa, tradizionalmente “scultorea”, come se la superficie non riuscisse più a contenerne la vitalità, l’energia. La coinvolgente esperienza che viene offerta allo spettatore da questo lavoro continua pure negli ambienti al piano inferiore della galleria, dove sono allestite alcune opere poste a parete, superfici colorate e specchianti che ci restituiscono una immagine ambigua della realtà circostante e di noi stessi.

Anish Kapoor

Fino al 22 luglio 2016 

Lisson Gallery
via Zenale 3, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00

Info: +39 02 89050608
www.lissongallery.com

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