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VERONA | Atelier Alice Voglino | Fino al 12 giugno 2021

Cercare di comprendere cosa siamo, con l’intento di conciliare un momento presente che contiene il tutto esistente. Monica Mazzone con la sua ricerca fatta di misurazione, rigore e essenzialità descrive il suo esperire la vita attraverso se stessa come un corpo-spazio da esplorare, definito da un confine che contiene e divide un dentro da un fuori, membrana osmotica di emozioni cui tentare di dare ordine per riuscire a riconoscerle.
Le opere della Mazzone sono ospitate nello studio veronese dell’artista Alice Voglino, in una nuova personale dal titolo, Le buone intenzioni, a cura di Cristina Cuttica.

Le buone intenzioni sono gesti sottili di dichiarazione del proprio essere. La diversità di forme molto semplici spogliate di ogni struttura, costruzioni nude dotate di una volontà propria, una personificazione dell’oggetto geometrico mentale che interagisce con l’attorno e si appropria del mezzo espressivo. Il titolo fa riferimento anche alla volontà di confrontarmi con dipinti con sfondi scuri e di dimensioni ridotte, prediligo di solito ampie superfici. La serie nera, qui presentata per la prima volta, ha stravolto l’ordine con cui dipingo le velature che mi permettono di ottenere una texture quasi totalmente priva del mio gesto pittorico, obbligandomi a ragionare al contrario. Penso anche che il fondo scuro oggettivi maggiormente le presenze geometriche nello spazio del dipinto. La possibilità di trovare un orientamento nel buio. (dall’intervista di Cristina Cuttica all’artista)

I lavori di Monica Mazzone sono composizioni percepibili come segmenti di una successione definita che l’artista ottiene mediante regole matematiche giustificabili ma utilizzate in modo del tutto arbitrario per rendere razionali le dinamiche emotive del quotidiano, e che contengono in ogni linea l’impulsività e la violenza della forza emotiva compresse in una sintesi totale.

Veduta della mostra Le buone intenzioni di Monica Mazzone Foto:

L’esposizione Le buone intenzioni è tutto questo: un racconto fisico e oggettivo del territorio quotidiano che l’artista occupa con il suo corpo, quasi come a invaderlo, in cui poter riconoscere frammenti di un paesaggio intimo.

Le opere esposte sono una serie di lavori in cui i moduli e le proporzioni geometriche vanno oltre le finalità tecniche costruttive e compositive, con l’intento di costruire visivamente una “sintesi architettonica emozionale”.

Fin da piccola ho amato i numeri, mi affascina il valore simbolico, la ricerca mistico-spirituale che li definisce e poi, se ci si pensa, è davvero difficile circoscriverne il significato: puoi dire a cosa serve un numero, molto più complesso esprimere la definizione ontologica. Il calcolo è il mio anti-stress e la mia tortura al tempo stesso.
Mi costringo alla massima precisione sia nella creazione delle funzioni che generano le forme che nell’esecuzione vera e propria dei lavori. La matematica è lo strumento con cui poter razionalizzare anche le emozioni più violente, è la pura creatività, l’osservazione delle regole che governano tutte le cose e il loro ritmo. (dall’intervista di Cristina Cuttica all’artista)

Le opere bidimensionali della serie nera – novità della produzione artistica della Mazzone per la prima volta presentata al pubblico – segna l’utilizzo del fondo scuro che oggettiva maggiormente le presenze geometriche nello spazio del dipinto.

Veduta della mostra Le buone intenzioni di Monica Mazzone Foto: credits Marco Ambrosi

 

LE BUONE INTENZIONI | MONICA MAZZONE
a cura di Cristina Cuttica
organizzazione Manuel Zoia Gallery

6 maggio – 12 giugno 2021

Atelier Alice Voglino
Corso Milano, 23 Verona

Info: Manuel Zoia Gallery
info@manuelzoiagallery.com
+393334914712
www.manuelzoiagallery.com

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