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LODI | Platea| Palazzo Galeano | 29 giugno – 30 luglio 2023

di NICOLETTA BIGLIETTI

Perturbante, ma raffinato. Respingente, ma meravigliosamente delicato.
Ecco come appare Diorama, installazione site-specific realizzata da Martina Cioffi (1991) in occasione del secondo evento espositivo della programmazione annuale di Platea| Palazzo Galeano a Lodi dedicato agli artisti emergenti.
Il punto cardine attorno al quale si origina l’opera è il desiderio di raccontare l’atavica storia di un territorio ispirandosi a leggende passate, in grado di evocare un futuro distopico; un futuro in cui non si scorge più alcun segno di umanità, in cui il terreno – arido e desolato – perde la propria fertilità e con essa tutto ciò che lo rende “vivo”.

“Diorama” di Martina Cioffi, veduta dell’installazione, Platea | Palazzo Galeano, Lodi Foto © Alberto Messina, 2023

Privazione che al contempo è disvelatrice di una “rara” e “luccicante” presenza: secondo un leggendario racconto, nella zona compresa tra i fiumi Adda e Serio vi era uno specchio d’acqua stagnante – noto come lago o mare Gerundo – le cui acque divennero giaciglio di una creatura marina oscura e misteriosa. In seguito ad approfondite ricerche – relative alla bonifica ottemperata dai monaci benedettini e cistercensi nella zona – Martina Cioffi ha così fatto riemergere una proiezione immaginifica di ciò che il prosciugamento del lago avrebbe idealmente lasciato: un’area ruvida e sabbiosa che nella propria “negatività” intrinseca disvela una “peculiarità” prevista, ma dall’aspetto inatteso.

“Diorama” di Martina Cioffi, veduta dell’installazione, Platea | Palazzo Galeano, Lodi Foto © Alberto Messina, 2023

Ceramica, sabbia lodigiana, piume, corni e alberi sono i materiali che danno forma al paesaggio naturale e mentale realizzato nella vetrina di Platea: ciò che si presenta alla vista è un riaffiorare di recondite profondità, che conservano nella propria essenza anche una lunga storia di estrazionismo e stoccaggio di gas.
Il porre un’opera d’arte in stretta relazione alla cultura e alla memoria di una comunità si rifà – come ricorda il direttore artistico Carlo Orsini – a quanto affermava Aby Moritz Warburg, storico dell’arte tedesco e fondatore dell’iconologia: egli era convinto che non fosse possibile ridurre l’analisi di un manufatto artistico a una mera questione formale, poiché i significati in esso contenuti erano il risultato di una “sopravvivenza” degli stessi attraverso le varie epoche; Warburg comprese che tali elementi erano in grado di innescare nell’uomo ricordi, emozioni e sensazioni che – basate sugli archetipi – si ripresentano ciclicamente nella storia dell’arte.

“Diorama” di Martina Cioffi, veduta dell’installazione, Platea | Palazzo Galeano, Lodi Foto © Alberto Messina, 2023

Con Diorama si assiste a un incidente di sguardo che volgendosi al passato si irradia nell’animo del fruitore, portando l’attenzione sull’importanza delle proprie origini. Delle proprie radici. Della propria intima essenza.

“Diorama” di Martina Cioffi
con il supporto curatoriale di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi
governance: Claudia Ferrari, Presidente; Laura Ferrari, Vicepresidente; Carlo Orsini, Direttore Artistico; Luca Bucci, Progettista; Lorenzo Bucci, Social Media Manager; Gianluigi Corsi, Tesoriere
con la preziosa assistenza delle volontarie Rebecca Chiusa, Silvia Sanpellegrini
main partner: Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A; Consorzio Tutela Grana Padano
In-kind partner: Solux Led Lighting Technology; Verspieren Broker di Assicurazione

Platea | Palazzo Galeano
Corso Umberto I 50, Lodi

Info: info@platea.gallery
www.platea.gallery

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