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Intervista a MARCO FICARRA di Francesca Di Giorgio

Marco Ficarra. Artista, grafico, illustratore. Autore di Stalag XB, il libro a fumetti edito da BeccoGiallo, in cui ha raccontato, attraverso la storia di suo zio, l’”inferno dei vivi” degli internati militari italiani. Insegna lettering all’Accademia di Belle Arti di Bologna (v. Manuale di lettering, Tunuè, 2012) ed è co-fondatore di Studio Ram, un laboratorio di grafica e servizi per l’editoria a 360 gradi.
Lo abbiamo incontrato in Via del Pratello 63, a casa sua, da poco “trasformata” in un B&B, “Il Tortellino e le rose”, con i suoi lavori appesi alle pareti e con tanto di “mini” biblioteca dedicata al mondo del fumetto. Un posto accogliente nel cuore di Bologna dove, tra un caffè e l’altro, in contemporanea all’opening della settima edizione di BilBOlbul, ci siamo fatti raccontare cosa significa lavorare oggi nell’editoria…

Con Studio Ram da oltre quindici anni ti occupi di editoria in senso lato. Com’è cambiato negli anni il panorama di questo “settore” e, di pari passo, il lavoro  tra carta e web?
Sono entrato nel mondo dell’editoria come grafico cominciando con il lettering dei fumetti Marvel da lì è stato amore a prima vista.
Ho visto cambiare molto il panorama editoriale, in particolare quello del fumetto. Fino a qualche anno fa c’è stata una crescita notevole in termini di produzione e di qualità. I lettori sono diventati molto esigenti. Il fumetto è entrato con forza in libreria e i media ne hanno parlato molto. Questo sembrava aver dato una spinta necessaria per andare oltre la nicchia degli appassionati e incrementare le vendite, purtroppo non è stato così. Per quanto riguarda l’editoria in generale, stiamo vivendo un momento difficile, d’altra parte non è solo questo settore a risentire della crisi economica mondiale. Però non mi sembra che gli editori lo stiano affrontando nel modo migliore, io immagino una trasformazione radicale del mercato soprattutto con il digitale. Un po’ come è successo per la musica un po’ di anni fa. Per molti sembra una sciagura mentre può essere l’occasione giusta per rinnovarsi e crescere. Un’opportunità che va colta al volo. Il mio lavoro adesso è molto orientato verso il digitale anche se la parte economica predominante è quella dell’editoria tradizionale. Il tentativo è quello di sperimentare un’editoria nativa in digitale e non quello che sta avvenendo adesso con la trasposizione dalla carta.

Lo studio di Via San Valentino a Bologna è luogo di lavoro ma anche spazio espositivo. Quando è nato Ram Hotel, con chi collabora e come interagisce con la rete di Festival italiani e internazionali dedicati al fumetto?
Ram Hotel nasce nel 2006 e si caratterizza da subito esponendo giovani autori del fumetto internazionale. Questa scelta nasce prima di tutto dalla voglia di conoscere realtà nuove e interessanti. Questi autori li conosciamo grazie ai festival internazionali di fumetto e alla nostra presenza attiva al Festival BilBOlbul di Bologna. Abbiamo ospitato tante mostre ed è un piacere vedere questi giovani autori proseguire il loro percorso con successo.

Quest’anno, in occasione della settima edizione di BilBOlBul, ospitate il disegnatore argentino Berliac… Come siete entrati in contatto? Tracci un profilo per noi di questo straordinario artista?
Abbiamo conosciuto Berliac grazie al viaggio argentino di Paolo Parisi, autore di fumetto e principale artefice del progetto Ram Hotel. Questo autore ci è sembrato molto interessante per il suo disegno e per la capacità di raccontare. Le sue storie indagano l’animo umano. Il suo nuovo lavoro, Playground, ancora in progress, è molto stimolante. L’idea è quella di raccontare il dietro le quinte di un film e del suo regista, parlando contemporaneamente del dietro le quinte del libro che lui sta realizzando. Un autore che si fa protagonista del suo lavoro creando fanzine e festival di fumetto indipendenti. Il suo tratto bianco e nero pittorico e le sue storie lo caratterizzano e lo inseriscono a pieno titolo nel solco della tradizione del fumetto argentino di qualità.

Si può dire che tu sia stato uno dei pionieri nell’approfondire e sviluppare le tecniche per l’editoria a fumetti e, più precisamente, nel campo del lettering il tuo contributo ha segnato un passaggio decisivo dalla pratica manuale a quella digitale…
Per la produzione di fumetti mi sono trovato nel momento più interessante e di passaggio dal lavoro manuale a quello digitale, un po’ come sta avvenendo oggi con la carta e il digitale. Ho partecipato a sviluppare il lettering digitale. Oggi sembra tutto molto ovvio ma allora ha rappresentato un cambio non indifferente nel modo di lavorare.
Dal pennino al mouse non era tutto poi così scontato. Con il mio libro, Manuale di lettering edito da Tunuè, ho voluto raccontare la mia esperienza, nata nel 1995, fino ad oggi cercando di contestualizzare il ruolo del lettering nel fumetto con un accenno alla nascita della scrittura. Potrei riassumerlo dicendo che la scrittura è nata dal disegno e nel fumetto ritorna disegno. Una parte molto importante è rappresentata dalla parte manualistica con molte spiegazioni tecniche e tante immagini per raccontare i diversi passaggi per la realizzazione di un buon lettering. Dal disegno manuale di un carattere al lettering digitale.

Dopo le fatiche del Manuale tornerai a disegnare? Cos’hai in mente per il futuro?
Ho diversi progetti legati al disegno, in particolare ne ho uno che attende da parecchio. Si tratta della storia a fumetti dell’inventore del sommergibile spagnolo, Narciso Monturiol, che ha vissuto nell’Ottocento a Barcellona. La sua storia mi ha affascinato molto perché è stato un personaggio a metà tra utopia scientifica e utopia sociale. Realizza due prototipi di sommergibile entrambi funzionanti ma il suo lavoro non viene compreso dalla società spagnola. Contemporaneamente partecipa al movimento dei comunitaristi che sognavano di costruire la città ideale, Icaria, partendo da zero negli Stati Uniti. Anche il sogno utopistico della città fallisce. Insomma, un personaggio che ha vissuto intensamente la sua vita con molte intuizioni ma che rimane fondamentalmente un incompreso. Mi affascina immaginare il suo stato d’animo e raccontarlo.

Per seguire il lavoro di Marco Ficarra:

www.marcoficarra.net

marcoficarra.wordpress.com/

Evento in corso:
Berliac. “PLAYGROUND”
in occasione della VII edizione di BilBOlbul Festival

23 febbraio – 28 marzo 2013
Inaugurazione sabato 23 febbraio ore 19.00

RAM Hotel
via s.valentino 1/f, Bologna

Info: +39 051 0567386
info@ramdesign.it
ramhotel.ramdes.net/

 

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