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REGGIO EMILIA | Galleria Bonioni Arte | 1 ottobre – 13 novembre 2022

di FRANCESCO MATTIA FERRARI

Entrando in Galleria Bonioni a Reggio Emilia, fino al 13 novembre, ci si potrà trovare immersi nell’immaginario artistico di Luca Freschi. La mostra, curata da Giovanni Gardini, raccoglie opere che, realizzate dal 2017 ad oggi, sono rappresentative di un percorso poetico molto particolare. A partire dal titolo della mostra, Tra perdita e rinascita, che costituisce il primo tassello per l’interpretazione dei vari lavori che si possono osservare in galleria. Il concetto di perdita, in particolare, sembra essere il punto cruciale da cui parte la ricerca sull’uomo di Luca Freschi, il quale ne racconta la condizione senza portarlo in scena. Lo fa attraverso i suoi pavimenti d’ombra, una versione moderna degli asarotos oikos di derivazione classica, che, attraverso i diversi oggetti che si fanno iconografia di una cultura pressoché universale, rappresentano proprio questo senso di perdita. Ed è qui che entra in gioco un elemento fondamentale dell’opera di Luca Freschi: il materiale.

Veduta della mostra Luca Freschi. Tra perdita e rinascita, Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2022

La ceramica, dalla forte componente pittorica, è un elemento fondamentale per il lavoro di Luca Freschi, in quanto permette alle opere di avere ulteriore profondità. È nel dettaglio la tecnica di lavorazione che si fa portavoce di un intenso significato. Realizzare un calco infatti è un’azione bloccante, grazie alla quale un oggetto, che sia esso un paio di forbici da sarto o una cassetta, viene così congelato nel suo stato e reso “eterno”, per quanto fragile. Da qui il concetto di rinascita che si oppone all’inevitabile passare del tempo, portando in scena numerosi oggetti che, in quanto carichi di un forte significato culturale, si sostituiscono alla figura umana e ne testimoniano il passaggio.

Luca Freschi, Asàroton, 2019, terracotta ceramica dipinta, legno e plexiglass, cm 120x120x15

Tali oggetti, presenti, dunque, solo in forma di calco, provengono da ambiti piuttosto diversi, dal classico al moderno, che però possono essere ricondotti all’esperienza di vita stessa dell’artista. Questo non impedisce comunque una molteplice possibilità di interpretazioni, al contrario ne amplifica le potenzialità, in quanto non è necessario attribuire ad ogni oggetto un significato specifico, ma sarà lo spettatore a trovare quello che più gli si addice.

Veduta della mostra Luca Freschi. Tra perdita e rinascita, Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2022

Ci troviamo, infine, di fronte alle cariatidi, sculture formate da pile di vasi, busti e capitelli, che stupiscono il pubblico per la loro verticalità. Ancora una volta l’artista, partendo da un riferimento classico, crea qualcosa di nuovo, assemblando delle cariatidi che, a differenza del mito da cui provengono, non sostengono alcun peso. I vari capitelli sono vuoti in quanto impossibilitati dalla loro fragilità a reggere qualunque pressione, lasciando spazio dunque a un senso di precario equilibrio.
In un mondo in cui il tempo sembra essere il peggior nemico dell’uomo, Luca Freschi prova a contrastarne l’azione producendo quella che potremmo definire una memoria collettiva, donandoci così un importante senso di rinascita.

Luca Freschi. Ph. Filippo Venturi

Luca Freschi. Tra perdita e rinascita
a cura di Giovanni Gardini

1 ottobre – 13 novembre 2022

Galleria Bonioni Arte
Corso Garibaldi 43, Reggio Emilia

Orari: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì

Info:  +39 0522 435765 | +39 338 4005234
info@bonioniarte.it
www.bonioniarte.it

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