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Viterbo – Vetralla – Caprarola | Via Francigena

di DAVIDE SILVIOLI

Inaugurata lo scorso 12 luglio, Lo Spazio del Cielo è una manifestazione in grado di coniugare, attraverso il dialogo con l’arte contemporanea, storia, cultura, comunità e territorio. La titolazione deriva dalla radice etimologica del termine contemplazione, ovvero dal latino cum templum. Risultato della cooperazione fra più realtà, il progetto, già selezionato dalla Regione Lazio nell’ambito dell’iniziativa Arte sui Cammini, è stato ideato da Coopculture e diretto da Arci Viterbo/Cantieri d’arte. Su queste basi operative, gli artisti Elena Mazzi, Matteo Nasini e Alfredo Pirri si sono confrontati, pensando interventi all’aperto che designano un percorso ad anello intorno al Lago di Vico, con siti specifici di quel tragitto della via Francigena compreso fra Viterbo, Vetralla e Caprarola. Aspetto molto significativo, è che tutte e tre le opere si innestano con cognizione di causa in altrettanti punti nodali del tragitto, segnando sempre una soglia; l’arrivo in un centro abitato, il varco di un confine naturale, l’inizio di una nuova fase del cammino.

Alfredo Pirri, Lanterna termale, 2019. Foto: Chiara Ernandes

In ciò trova ulteriore ragion d’essere l’operazione Lanterna Termale di Alfredo Pirri, collocata nella zona iniziale del percorso, il quale è andato a lavorare sulla struttura della guardiola delle Ex Terme Inps, da anni in stato di disuso. Qui l’artista ha riqualificato poeticamente l’aspetto della piccola costruzione, arricchendola del vivace motivo estetico delle piume inserite nelle vetrate, poste in rapporto alla dominante monocromia del blu impiegato per definire gli interni praticabili dal visitatore. Con l’aggiunta di una luce interna che, silenziosa presenza (o promessa) di vita, si rende visibile solo dal tramonto in poi, l’autore sembra ristabilire anche l’originaria funzione di guardia di questo vecchio edificio situato sul crocevia fra Viterbo e la vicina area lacustre.

Elena Mazzi, 300.000 anni in 334 centimetri. Foto: Ilaria Sofia Arcangeli

A Vetralla l’intervento di Elena Mazzi si inserisce all’interno dell’area naturalistica di Fossato Callo, nei pressi del Foro Cassio e dei lavatoi. Qui trova degno luogo la sua scultura 300.000 anni in 344 centimetri che, realizzata dall’autrice in collaborazione con Regula Zwicky, consiste in una lastra di peperino (roccia tipica della zona) sulla quale è scolpita una sorta di mappatura delle trasformazioni geologiche del comprensorio, iniziate proprio circa trecentomila anni fa a seguito dell’eruzione del vulcano vicano. Essa costituisce un palinsesto di superfici e forme scaturite dai diversi fenomeni di pietrificazione delle lave. Ai fruitori è inoltre permesso toccare l’opera per percepirne le mutazioni, ripetendo così il gesto di devozione dei pellegrini verso le icone sacre.

Matteo Nasini, Campo sintonico. Foto: Riccardo Muzzi

Terza sosta di questo viaggio è l’installazione Campo sintonico di Matteo Nasini, gruppo di quattro elementi in corten posizionati nei pressi dell’area di lancio dei deltaplani all’interno della Riserva del Lago di Vico. Quest’ultimi reagiscono all’intensità del vento circostante, lo intercettano canalizzandolo all’interno dei loro corpi e, infine, lo convertono in suono. Si tratta di un suono non catalogabile come musica – poiché appartenente ad altre frequenze – irriproducibile e unico, così come irripetibile è l’hic et nunc che, portando l’opera a compimento, lo genera. Di riflesso, si fa unica l’esperienza dell’opera da parte del visitatore che, affidata a fattori non direttamente dipendenti dall’operato dell’artista, si nutre pertanto dell’azione, imprevedibile ma determinante, del caso.

Lo Spazio del Cielo, realizzato con il patrocinio e il sostegno dei Comuni di Viterbo, Vetralla, Caprarola, Sutri e della Riserva naturale del Lago di Vico, a cura di Marco Trulli con la collaborazione di Saverio Verini, ritornerà in autunno per l’inaugurazione della Torre Tuscia di Todosio Magnoni, quarta e ultima tappa del progetto che avrà luogo in corrispondenza di Sutri, importante fermata per gli antichi pellegrini prima di giungere a Roma.

Lo Spazio del Cielo. Opere permanenti di Elena Mazzi, Matteo Nasini, Alfredo Pirri
a cura di Marco Trulli
curatore invitato Saverio Verini

architetto Roberta Postiglioni
Ente promotore del progetto: Coopculture
Cammino: Via Francigena del nord

Info: www.regione.lazio.it/rl/arte-sui-cammini
www.arciviterbo.it   

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