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FABRIANO (AN)  | Elica | Dal 24 settembre 2023

Intervista a CLAIRE FONTAINE  di Valeria Carnevali*

*dichiarazioni raccolte durante l’inaugurazione de Il personale, a cura di Marcello Smarrelli, Fondazione Ermanno Casoli, Fabriano, 24 settembre 2023 

Molte sono le artiste italiane ed internazionali che dagli anni Sessanta in poi hanno prestato la loro ispirazione alla causa dell’emancipazione femminile, facendone il nucleo tematico della propria riflessione, come Louise Bourgeois, Barbara Kruger, Tracey Emin, Cindy Sherman, Shirin Neshat, Ana Mendieta… L’elenco potrebbe andare avanti molto; se ne aggiungono oggi altre che continuano a trasmettere messaggi radicali e necessari; nel presente storico di questa Italia devastata da violenze e abusi sulle donne, in cui ora più che mai si sente l’urgenza di esprimersi, il testimone è raccolto da Claire Fontaine, un’artista che si autodefinisce femminista e concettuale, una entità creativa collettiva formata dall’italiana Fulvia Carnevale e dal britannico James Thornhill.  

L’abbiamo incontrata, vincitrice del Premio Casoli 2023, lo scorso settembre con il volto e la voce di Fulvia, in occasione dell’inaugurazione dell’opera Il personale, a cura di Marcello Smarrelliinstallazione luminosa esposta in permanenza presso la sede dell’azienda marchigiana Elica e facente parte della collezione della Fondazione Ermanno Casoli, e l’abbiamo ascoltata parlarci della genesi dell’opera e di come essa si inserisce nel percorso artistico del duo, in maniera coerente, netta, dichiarata, a partire dall’asserzione pensati libera, che, meno di un anno fa, le ha portato notorietà popolare (seguita da chiacchiere e polemiche, era stata mostrata sul palco del Festival di Sanremo, indossata da una celebre influencer).  

Premio Ermanno Casoli 2023, Fondazione Ermanno Casoli. “Lavoro femminile visibile e invisibile, workshop con Claire Fontaine, 4 maggio 2023, Casa Elica, Fabriano

Nella teoria e nella pratica consolidata della FEC, l’intervento degli artisti si fonde, in uno scambio di contenuti e di creazioni, con la vita delle aziende con cui collabora, generalmente attraverso workshop (E-straordinario) rivolti a una parte dei dipendenti.  Seguendo questo assignement, Claire Fontaine ha realizzato Il personale, con diretto riferimento al concetto di empowerment femminile.  

Le abbiamo chiesto di raccontare la genesi dell’opera a partire dall’input rivolto a chi ha partecipato. Così racconta come ha collaborato con le trenta partecipanti al workshop, selezionate tra ruoli dirigenziali e di gestione del personale. 

“Il workshop è una delle cose che fanno parte del Premio Ermanno Casoli: non è solo una creazione dell’opera, ma la creazione di un contatto che permette all’artista selezionato di comprendere il contesto. Abbiamo svolto un workshop con trenta donne che lavorano nell’azienda su lavoro visibile e lavoro invisibile. Queste partecipanti sono state selezionate da Elica, cioè da persone che lavorano con loro, in base sollecitazioni che esse subiscono a livello delle richieste lavorative: per i ruoli manageriali le richieste possono essere flessibili, imprevedibili, legate a trasferimenti geografici, invasive rispetto alla vita privata.
C’è stato inizialmente un dialogo con le donne che si sono presentate, e dopo essersi confrontate e conosciute, nella seconda parte abbiamo lavorato su un esercizio di affidamento, per costruire una narrazione di sé tessuta dall’ascolto delle altre, in un percorso volto a creare un tessuto di solidarietà, di comprensione reciproca, di abitudine a starsi ad ascoltare, a cedersi come risorse e non come minacce.”

Claire Fontaine, Il personale , 2023; LED letters, painted wall, cables and transformers; 50 x 175 x 8000 mm. Elica, Fabriano. Courtesy of the artist and Fondazione Ermanno Casoli. Crediti: Carlo Romano

Alessandra Garbuglia, una delle partecipanti, ci racconta qual è stato lo stimolo da cui sono partite e come si è sviluppato in lei: Quello che è rimasto in me è la domanda che Fulvia ci ha posto: quando è stata l’ultima volta che vi siete sentite veramente libere? Per quanto questa domanda possa sembrare semplice e naturale, la risposta però non è sempre scontata. Ti costringe a guardarti dentro, a scavare nei ricordi, perché la vera e propria libertà tocca veramente tutti gli ambiti della vita di una persona… Il momento in cui ci si è sentiti completamente liberi è difficile da trovarema poi si trova. Questo è ciò che mi è rimasto, questa domanda che è come se avesse aperto una porta”.

Il personale, titolo “mozzo” e per questo non tautologico, nella sua forma espressiva fisica continua così: è politico. “Il personale è politico”, storico slogan della militanza femminista, viene scelto come sostrato concettuale dell’opera, realizzato come raffinato neon e collocato in uno dei frequentati spazi comuni dell’azienda. Quando nasce la scelta di questo statement?  

“Nasce dopo” afferma Fulvia CarnevaleFinito il workshop abbiamo elaborato la nostra proposta per l’azienda, pensata come un dono per le lavoratrici ed i lavoratori, poiché non sono loro la committenza, ed è difficile far convivere le persone con un’opera che non hanno scelto sul posto di lavoro; ci siamo interrogati sul confronto emerso e sulle motivazioni della scelta su di noi: siamo stati scelti perché siamo un’artista che si occupa di politica e di questioni controverse, di femminismo. Abbiamo pensato che la frase di Carol Hanisch “Il personale è politico” tradotta in italiano assume un significato ambiguo, è sia personale (come aggettivo, n.d.r.) che personale che lavora in azienda, e che ciò potesse essere interessante: da un lato è una dichiarazione estremamente politica, dall’altro è un’affermazione estremamente vaga, perché oggi la dimensione personale di ognuno di noi è formata dai social; questa presentabilità nuova della dimensione personale è ovviamente di un certo tipo, essa stessa scelta politica: mostrarsi/non mostrarsi, mostrarsi nuda/mostrarsi vestita, mostrarsi in costume/mostrarsi nei luoghi di lavoro…

Claire Fontaine, Il personale, 2023. Elica, Fabriano. Courtesy of the artist and Fondazione Ermanno Casoli. Crediti: Carlo Romano

Dopo questa stagione terribile dal punto di vista dei femminicidi e delle violenze di gruppo, ci pare ancora più importante sottolineare come il nostro comportamento emotivo e sulle scelte quotidiane sia essenziale, sia una questione di educazione reciproca a vivere insieme, e come ciascuna e ciascuno di noi porti la responsabilità di ricordare agli altri come comportarsi. Molti comportamenti abusivi sono completamente sdoganati ed autorizzati, molti comportamenti altamente nocivi a livello simbolico e pratico non sono sanzionati, se non sono addirittura sottolineati, talvolta per fatica, talvolta per assuefazione…

Capiamo bene che i femminicidi, che sono causati nella quasi totalità dei casi da partner o ex-partner, uomini a cui le donne davano fiducia e amore, sono un fenomeno di costume, da chiamare con il suo nome; cerchiamo di reimparare a discutere del fatto che essere insieme non è un’opzione per noi tutte e per noi tutti, ma è un obbligo: viviamo nella stessa società e ci dobbiamo educare a vicenda, a tutte le età, a vivere insieme. Questo disinteressarsi dei problemi altrui come se non fossero i nostri, è un’attitudine, è un atteggiamento incoraggiato dai poteri costituiti per renderci incompetenti a vivere… Però questa incompetenza è molto pericolosa. È un messaggio molto spinoso, molto spiacevole, e sono le donne che lo dovranno ricordare, perché gli uomini non lo ricorderanno.” 

 

CLAIRE FONTAINE. Il personale, 2023
Premio Ermanno Casoli XXI edizione
a cura di Marcello Smarrelli
Progetto sostenuto dalla Regione Marche – Assessorato alla Cultura

Installazione permanente dal 24 settembre 2023

ELICA
via Ermanno Casoli , Fabriano (AN)

Info: segreteria@fondazionecasoli.org 
www.fondazionecasoli.org

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