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MILANO | Amy-d Arte Spazio | 10 ottobre – 1 novembre 2019

di MATTEO GALBIATI

Le scelte della galleria Amy-d Arte Spazio non tradiscono mai le aspettative e confermano la vocazione della direttrice Anna d’Ambrosio che, oltre ad esplorare l’attualità di ricerche che impegnano l’arte su temi etici, politici, sociali, economici e scientifici, ha sempre avuto un’attenzione particolare nel promuovere e sostenere le indagini e il lavoro dei giovani talenti.
Durante la nostra visita ci ha accolti – come sempre – con il suo grande entusiasmo e la convinzione, sentita e partecipata, che motiva le sue preferenze, ed è questa vivacità che aiuta a confermare l’ulteriore sensibilità consapevole delle nuove proposte presenti nelle sue mostre: in questo caso il protagonista di Fluid like concrete, tough like sand è il giovane artista siciliano Alessio Barchitta (1991).

Alessio Barchitta. Fluid like concrete, tough like sand, veduta della mostra (Coordinate 40° 6’3.391”N 8° 57’1.098”E, 2019), Amy-d Arte Spazio, Milano Courtesy l’artista e Amy-d Arte Spazio, Milano

Lo avevamo già “osservato” in altri contesti e avevamo avuto modo di apprezzare il suo lavoro, il cui raffinato concettualismo non si perde nella negativa concettualità di chi si aggrappa al pretesto dell’idea per nascondere l’assenza vera di spunti e contenuti, ma ha ben chiara la dimensione di senso che ogni lavoro deve dichiarare. In questa personale per il dinamico spazio milanese, abbiamo avuto modo di approfondire il percorso, la scelta delle opere, la loro origine, il pensiero e la concentrazione che le ha generate grazie ad un lungo intenso colloquio con l’artista, la cui maturità supera e mette in secondo piano il dato meramente anagrafico.
I temi delle sue opere, direttamente o indirettamente, per citazione o per metafora, guardano al nostro tempo e, agendo anche in termini di coinvolgimento emotivo ed esperienziale diretto, se non con un vero e proprio atto performativo richiesto da parte del pubblico, ci allontanano dalla dimensione semplicisticamente oggettuale con cui, per abitudine, consideriamo un’opera d’arte.  L’opera ci costringe ad un’interazione diretta – anche quando sfiora la sola dimensione concettuale e, ricorrendo all’immediata riconoscibilità di forme stereotipate (una casa, un prato, un pallone, un muro sbrecciato…), facilita la sua lettura che, così, incontra e rivive nelle testimonianze reali dell’esperienza altrui.

Alessio Barchitta. Fluid like concrete, tough like sand, veduta della mostra (Kick me, 2019), Amy-d Arte Spazio, Milano Courtesy l’artista e Amy-d Arte Spazio, Milano

Se il punto di partenza delle sue osservazioni sono contesti e situazioni ben precise e vicine alla sua “quotidianità”, la semplificazione agita nella traduzione in opera sposta e allontana il principio fondativo che le ha mosse per ritrovare una nuova conquista di altro senso negli occhi di chi osserva: quello in cui lui ci accompagna, lavoro dopo lavoro, intervento dopo intervento, non è un viaggio ipotetico, ma effettivo dentro la verità del tempo collettivo e di quello, particolare ed unico, di ciascuno di noi. Le immagini che ci propone ci suggeriscono le identità nomadi dei luoghi dove si originano le storie e le situazioni umane. Nomadi perché l’ambiente rivive e agisce come catalizzatore del tempo che spinge poi l’immaginazione a recuperare il valore delle nostre memorie sopite o delle riflessioni nascoste e taciute.
Barchitta favorisce l’emersione di quei valori, di quelle considerazioni che toccano il nervo scoperto della società attuale; mira alle sue ferite, mai rimarginate e costantemente trascurate.

Alessio Barchitta. Fluid like concrete, tough like sand, veduta della mostra, Amy-d Arte Spazio, Milano Courtesy l’artista e Amy-d Arte Spazio, Milano

L’intelligenza dell’opera di questo artista sta nella logica della propria maturità, nella salda convinzione nell’uso dei mezzi con cui riporta all’arte la forza di volontà per tornare ad essere un messaggio e non un mero oggetto di “valore”, viatico questo per un impegno autentico, sentito, quanto sincero e spontaneo che dall’artista trasferisce e infonde ad ogni spettatore.
Per questo ci compiacciamo, prima che della bellezza formale, comunque presente, della gradevolezza della poesia che avvolge gli interventi voluti per questa personale, soprattutto della loro intelligenza, fattore non affatto scontato.
Queste opere, l’allestimento, il dialogo nella diversità di approccio, ma sempre calate in una sola logica di appartenenza, quindi, ci confortano rispetto al sapere (inteso nel suo senso più ampio e diversificato) degli artisti più giovani di cui Barchitta rappresenta, a nostro avviso, una sicura eccellenza.

Alessio Barchitta. Fluid like concrete, tough like sand
testo di Arianna Baldoni

10 ottobre – 1 novembre 2019

Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio 6, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 9.00-12.00 e 15.00-19.00; sabato e festivi su appuntamento
Ingresso libero

Info: +39 02654872
info@amyd.it
www.amyd.it

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