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FIRENZE | Museo Marino Marini | 11 gennaio – 8 marzo 2015

Ha inaugurato ieri sera la mostra personale dell’artista toscano Massimo Bartolini (1962) esposizione che ha avviato il programma del nuovo anno del Museo Marino Marini di Firenze.
Il percorso di opere pensate da Bartolini racchiude e fonde due lontani poli di riferimento per l’artista: l’esperienza rinascimentale di Leon Battista Alberti e la modernità severa di Marino Marini, che rappresentano anche la sorgente viva della sua riflessione artistica. Tra nuovi lavori e opere che arrivano dal suo lungo e infaticabile lavoro, Bartolini offre al pubblico uno spaccato davvero significativo della sua poetica, che testimonia l’inesauribile forza della sua scultura.
Si inizia da Revolutionary Monk – opera che apre la rassegna all’interno della Cappella Rucellai – una scultura che riproduce un monaco birmano nella posizione del Bodhisattva, di chi sta tra religione e laicità, che l’artista assurge a metafora di chi si pone attivamente nella dimensione sociale. Inevitabile per lui guardare all’Alberti quale intellettuale impegnato nella trasposizione rinascimentale della classicità che ha modo di applicarsi, quindi, alla contemporaneità del suo presente. Si sottolinea l’impegno di Alberti che, uomo del suo tempo, ha cercato un rapporto nuovo tra arte e società, per questo il monaco di Massimo Bartolini, con il suo gesto controllato, infonde nuova energia a questo luogo tanto carico di storia.

Massimo Bartolini, Revolutionary monk Foto Alessandro Zambianchi

Airplane si accosta, invece, alle tarsie del sepolcro: un bassorilievo geometrico, su un basamento di marmo statuario, che riprende un aeroplano di carta con un trattamento che al contempo sottolinea la preziosità del materiale e il valore formale della sua accurata lavorazione.
Bartolini ricorre alla tecnologia per l’opera che, al piano inferiore del Museo, suggerisce un nuovo modo e un’inedita idea per fare scultura: con le nuove tecnologie impiegate per l’architettura, esegue una scansione 3D de Il Giocoliere di Marino Marini, titolo che conserva il suo stesso lavoro. La scultura ottenuta fornisce le coordinate (6 numeri per ogni punto rilevato) della scansione che sono state impiegate per la stampa di 11 fogli da 75×1000 cm: le “nuvole di numeri”, sovrapposte gli intensi studi di nuvole del grande pittore inglese Constable, sono state collocate, quasi come affissioni pubbliche, sulle due facce di un muro appositamente installato nella cripta del Museo. Una duplice mossa questa con cui Bartolini dichiara come, dietro a tanta apparente semplice riproducibilità, si nasconda un’acuta complessità che, tra l’altro, non permetterà mai comunque di riprodurre realmente la scultura di Marini
Il muro del Giocoliere, introduce e nasconde una nuova riflessione sulla scultura che attinge da un classico dell’arte: Scultura lingua morta di Arturo Martini. Due persone, alternandosi, leggono il testo dello scultore del ‘900 ad alta voce e in silenzio, ponendo lo spettatore nella condizione di dover percepire sia l’inventiva evidente che l’aspetto di analisi interiore del testo, ma pure del gesto artistico.
La cripta poi si anima grazie alla diffusione dell’audio poetico e suggestivo di Petites esquisses d’arbres, perifrasi delle sonate per pianoforte Petites Esquisses d’Oiseux di Olivier Messiaen. Bartolini ha registrato il rumore del vento tra gli alberi del suo studio e della sua casa (alberi soggetto dal 1995 di numerosi disegni): con una nota assegnata al vento di ogni albero e sovrapposta alle note e agli intervalli dei tre brani della sonata di Messiaen, l’artista sembra voler concepire un disegno in un altro modo. Un disegno che diventa ambientale, sonoro, tridimensionale.
Ennesimo modo per Massimo Bartolini per dar voce ad un’arte che non si vincola mai a schemi precostituiti, ma viaggia sempre nel profondo della suggestione e dell’armonia che riesce ad evocare.

Massimo Bartolini
a cura di Alberto Salvadori
prodotta da Museo Marino Marini di Firenze
con il supporto di Regione Toscana, OAC Ente Cassa di Risparmio di Firenze
in collaborazione la Galleria Massimo De Carlo, Milano-Londra 

11 gennaio – 8 marzo 2015

Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze 

Orario: tutti i giorni 10.00-17.00, chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi
Ingresso intero: €6.00, ridotto €4.00, studenti €3.00 

Info: +39 055 219432
info@museomarinomarini.it
www.museomarinomarini.it

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