Non sei registrato? Registrati.
MILANO | Cardi Gallery | 21 gennaio – 11 aprile 2015

La mostra presentata dalla Galleria Cardi di Milano ripercorre oltre vent’anni di ricerca, attenta e concentrata sul linguaggio astratto, del maestro americano Kenneth Noland (1924-2010), uno degli artisti più significativi dell’arte contemporanea d’oltreoceano.
Kenneth Noland: 1958-1980 porta, per la prima volta negli spazi della galleria milanese, una decina di capolavori che appartengono ai cicli delle serie Target, Stripes, Shaped Canvas e Plaid a testimoniare il percorso intrapreso dall’artista nell’ambito dell’astrazione e, in modo particolare, nel contesto, tutto americano, del Colour Field Painting.

Kenneth Noland. Opere 1958-1980, veduta della mostra, Cardi Gallery, Milano Foto Bruno Bani Courtesy Cardi Gallery

Le opere, realizzate tra il 1958 e il 1980 tra cui spiccano Target del 1958 (dedicato all’ultima moglie Paige Rense) e Prairie (esposto nella storica mostra del 1970 alla Galleria Leo Castelli di New York), testimoniano le forme e i contenuti classici delle realizzazioni di Noland riportando lo sguardo sulla diversità degli esiti da lui raggiunti in un costante gioco combinatorio di forme e colori.
Noland, che fu, come detto, un esponente del Color Field Painting negli Anni ’50, attraversa, infatti, fasi differenti che si riassumono in serie ben definite e omologhi per percorsi e contenuti: in Targets o Circles guarda a forme concentriche, affini a dei bersagli, in cui combina colori che catturano l’attenzione dello sguardo dello spettatore illudendolo di un loro plausibile movimento. Negli Anni ’60 si sposta su posizioni maggiormente minimaliste con gli Chevron e gli Stripes, tele di grandi dimensioni in cui l’acrilico incontra direttamente la superficie grezza della tela lasciando la pittura ad una visione di immaterialità corporea che raggiunge poi l’apice (gli Stripes) in una semplicità cruda e diretta.

Kenneth Noland. Opere 1958-1980, veduta della mostra, Cardi Gallery, Milano Foto Bruno Bani Courtesy Cardi Gallery

Il decennio successivo realizza le Shaped Canvases, derivati dalla stessa tecnica degli Stripes, in cui, però, bande di colore in contrasto fra loro subentrano ai margini della superficie dipinta: quello che ottiene è l’elevazione monocroma del colore lasciato al centro del quadro. La forma pittorica si fa irregolare, non più quadrata o rettangolare, e permette a Noland di ottenere un’estensione fisica e psicologica maggiore e più coinvolgente. Degli stessi anni sono i Plaids, serie evolutasi dagli Chevron, che presentano linee sottili e regolari che solcano la tela incontrandosi perpendicolarmente.
Negli Anni ’80, infine, si assiste ad una ripresa del formalismo dei primi lavori: il desiderio di Noland è quello di riaffermare le proprie radici, il simbolismo legato ai suoi gesti pittorici e l’audacia del suo pensiero e riflessione.
Le opere di Kenneth Noland in mostra – molti suoi capolavori sono presenti nei maggiori musei del mondo – provengono tutte direttamente dallo studio dell’artista.

Kenneth Noland. Opere 1958-1980
a cura di Annamaria Maggi
testo in catalogo a cura di Franco Fanelli

21 gennaio – 11 aprile 2015

Cardi Gallery
Corso di Porta Nuova 38, Milano 

Orari: tutti i gironi 10.00-19.00; domenica chiuso

Info: +39 02 45478189
mail@cardigallery.com
wwww.cardigallery.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •