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LOS ANGELES (U.S.A.) | Nighttimestory | 24 gennaio – 10 marzo 2021

di MATTEO GALBIATI

Dobbiamo premiare, con la recensione di questa sua mostra, la costanza e la caparbietà, la serietà e l’intelligenza con cui da tempo il giovane Manuel Fois (1995) sta portando avanti la sua ricerca che – lo abbiamo ripetuto spesso – ha il suo punto d’origine in un’accurata analisi e conoscenza delle teorie della New Aesthetic londinese. Ha avuto il coraggio, per approfondire “sul campo” questa osservazione ravvicinata di artisti, opere e teorie, trasferendosi in Inghilterra per studiare alla prestigiosa Saint Martin’s School di Londra, non certo per una scelta snobistica, quanto per assecondare proprio quella determinata volontà di sapere, conscio che in questo ambiente avrebbe trovato sia gli stimoli giusti che le più aggiornate esperienze artistiche utili a far maturare il suo già ben indirizzato percorso. Serio e misurato non compie passi falsi e ogni occasione espositiva è accolta se “giusta” per il progetto che può realizzare. Non compie passi falsi perché, piuttosto, sa rinunciare o attendere.

Manuel Fois. Extrusion, solo exhibition view, Nighttimestory, Los Angeles CA (USA) Courtesy of the artist and Nighttimestory, Los Angeles

Il suo linguaggio si rivolge ad una commistione di elementi linguistici diversi che, senza alcuna pretestuosa forzatura, diventano un dispositivo agente e interattivo, una vera e propria macchina percettiva che ritrova, nell’esperienza con il pubblico, la sua determinazione finale, capace di attivare altri pensieri e nuove riflessioni concentrate e motivate da un differente percepire l’invisibile e l’impensabile.
Suono, luce, ambiente, spazio e mezzi tecnologici servono a Fois per definire i confini aperti di quella percezione che arricchisce il processo di acquisizione sensibile dell’opera attraverso la ridotta esattezza dei suoi elementi diversi. Questi, apparentemente slegati dal contesto originario, hanno una preponderante specificità che solo in apparenza ne potrebbe impedire quel dialogo significante che, invece, ha modo di instaurarsi naturalmente con un’immediata empatia.
Lo sforzo dei sacrifici e la dedizione seria verso il suo lavoro – di lui apprezziamo e comprendiamo il maturo convincimento, la vocazione pertinacemente seguita e rispettosa per la sua missione artistica – portano oggi Fois a raccogliere meritatamente la soddisfazione per questo progetto, traguardo davvero meritato, che negli Stati Uniti, in un luogo capace di valorizzare ulteriormente il senso del suo pensiero, diventa una conquista importante per il suo percorso, tappa che di sicuro darà impulsò e motivazione ulteriore al suo fare. A Los Angeles gli ambienti di Nighttimestory sono la quinta confacente dove presentare Extrusion, personale in cui i fortunati visitatori potranno assaporare due diverse declinazioni della coinvolgente espressività del giovane artista.

Manuel Fois. Extrusion, solo exhibition view, Nighttimestory, Los Angeles CA (USA) Courtesy of the artist and Nighttimestory, Los Angeles

Da una parte c’è la grande stanza in semi oscurità con due diffusori che amplificano la traccia audio generando un vero e proprio ambiente sonoro straniante rispetto la stessa realtà da cui si origina e rimandando la presenza sensibile di chi osserva ad un’altra dimensione; nell’altra si ammirano una selezione delle sue grandi serigrafie che riportano su una superficie specchiante la sequenza della trascrizione sonora, prima sentita, riducendola ad immagine astratta, questa, ritrovando metasemanticamente un altro significato rispetto l’apparenza minimale delle forme, acquisisce una lettura più profonda.
Fois interroga l’intuito di chi osserva attraverso mezzi immediati, elementi semplici e, talora, abitualmente quotidiani, ma che sono stati sovraccaricati a tal punto di un potenziale forte e saturo di energie espressive, da motivare risultati e possibilità che non sono affatto scontati e che, anzi, muovono a una scrittura altra della verità attraverso l’enorme potenziale “tecnico” che, resi entrambi visibili, si possono sfruttare manipolandoli e addirittura forzandoli nella loro essenza.

Manuel Fois. Extrusion, solo exhibition view, Nighttimestory, Los Angeles CA (USA) Courtesy of the artist and Nighttimestory, Los Angeles

I sistemi e i mezzi digitali sono i nuovi strumenti al servizio dell’artista utili a realizzare opere che traducono un linguaggio e un codice nuovi che promuovono la visione a diventare un vero e proprio atto filosofico di conoscenza senza bloccarsi su un’ammirazione statica e passiva di quanto osservato o esperito. La mobilità partecipativa delle sue opere motivano sempre un atto generativo, scambievolmente fecondo, tra l’artista e il suo osservatore, che traduce, nel tempo e nello spazio, la verità del mondo e la interpreta attraverso l’immagine e il suono e la reciprocità della loro lettura.
Il rumore che diventa immagine, lo spazio del vissuto che si relazione con il flusso segnico delle trascrizioni serigrafiche, l’ampiezza amplificata di una sonorità che trasferire in un luogo l’essenza di un altro generano quel controvalore vivificante in cui proprio la tecnologia e le sue infinite possibilità manipolatorie sa coordinare e promuovere: qui Fois sa concepire e vitaliziare la propria raffinata e colta sensibilità, qui dove finzione e realtà, simulazione e verità si caricano di nuove potenzialità che ancora sanno (e sapranno) sorprendere con gli sviluppi e le sfumature di un’osservazione forte e consapevole che sa declinarsi nella propria spontanea semplicità (pur nella complessità della ricerca e dello sviluppo dell’esito finale che è l’opera) svelando le energie nascoste del mondo, ma sempre intuite da un’immaginazione che non si chiude mai in confini prestabiliti o si blocca nei limiti delle risorse tecniche.

Manuel Fois. Extrusion

24 gennaio – 10 marzo 2021

Nighttimestory
1048 S Gerhart Ave, Commerce
Los Angeles CA, U.S.A.

Orari: mercoledì-sabato 12.00-18.00

Info: nighttimestorycontemporaryart@gmail.com
www.nighttimestory.org

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