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CISANO DI SAN FELICE DEL BENACO (BS) | Fondazione Cominelli | 29 giugno – 25 agosto 2013

di MATTEO GALBIATI

Per inaugurare la propria stagione espositiva la Fondazione Cominelli ha scelto di proporre, nelle sale settecentesche dell’omonimo palazzo, una mostra che non solo registrasse una collaborazione internazionale di tutto rilievo con la Locher Modern Art GMBH di Zurigo, ma che offrisse anche un’interessante e inedita lettura di uno dei più grandi protagonisti della cultura, del pensiero, dell’arte e dell’architettura del secolo scorso come Charles-Édouard Jeanneret (1887-1965) meglio conosciuto con lo pseudonimo di Le Corbusier.

In mostra vengono, infatti, presentati – tutti provenienti da una collezione privata – una serie di carte, con disegni e incisioni, che non raffigurano forme e progetti architettonici, come naturalmente ci aspetterebbe visto il nome del loro autore, ma sono vere e proprie opere d’arte autonome, nate dall’inventiva libera e multiforme di un animo attento e recettivo, curioso e sensibile, che non si stancava di cercare e ricercare attraverso pratiche ed esperienze differenti.
Sono oltre trenta opere – molte delle quali esposte per la prima volta in Italia – che testimoniano il Le Corbusier artista, ponendo attenzione su un’attività che nasce prima di quella di architetto. Il suo percorso di pittore emerge fin dall’inizio come indagine autonoma, integralmente smarcata e non indottrinata da scuole o tradizionalismi accademici, eppure vivacemente aperta e interessata ad ogni altra espressione artistica. Queste carte offrono, quindi, la possibilità di assaporare la lettura dell’eterogeneità viva del suo sguardo, testimoniando l’attenzione del suo pensiero e della sua sensibilità verso le coeve esperienze artistiche e intellettuali che hanno attraversato il secolo scorso, con cui condividono molteplici analogie.

Nelle forme e nei colori di queste opere troviamo, infatti, riferimenti che muovono dal cubismo agli incontri e alle frequentazioni avute nei trascorsi parigini di Le Corbusier e persino cenni al Surrealismo. Certamente le problematiche di risoluzione formale ed organizzativa dello spazio, o il ricorso di elementi, sostanze e forme primarie, lasciano affiorare tanto evidente anche il presagio e l’impronta della sua più nota architettura.
Nel disegno, pratica che il grande maestro non abbandonerà mai per tutta la vita, ritrova una dimensione parallela a quella dell’impegnativa attività ufficiale di architetto e, in questo universo altro, riesce a concentrarsi su spazi e visioni che sono evasioni personalissime, fughe in territori differenti da quelli del suo solito lavoro. Qui l’occhio dello spettatore leggerà le storie di un Le Corbusier che mostra, dentro al disegno, il proprio vissuto con presenze che derivano dai suoi ricordi, o che attinge dai viaggi, dagli oggetti, dagli affetti. Nel disegno scorgiamo quel Le Corbusier che, lontano dal clamore e dalla fama, si immerge spontaneo nel suo spazio privato.

Le Corbusier. Opere da una collezione privata
a cura di Rosanna Padrini Dolcini e Federico Sardella

29 giugno – 25 agosto 2013

Fondazione Cominelli
via Padre F. Santabona 9, Cisano di San Felice del Benaco (BS)

Orari:  venerdì e sabato 18.00-21.30; domenica 10.00-12.00 e 18.00-21.30
Ingresso libero

Info: +39 338 6060153
info@fondazionecominelli.it
www.fondazionecominelli.it

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