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Rovereto | Mart | 22 luglio 2017 – 15 ottobre 2017

Dal 22 luglio le sale dedicate all’arte contemporanea del Mart di Rovereto, al secondo piano, saranno abitate dalla travolgente fantasia di Armando Testa, senza dubbio il maggior pubblicitario italiano, geniale interprete della propria epoca e anticipatore di fondamentali istanze contemporanee. Nato a Torino nel 1917, esattamente 100 anni fa, Testa contribuì a costruire la cultura visiva italiana di cui oggi siamo eredi.

Con Tutti gli “ismi” di Armando Testa, Gianfranco Maraniello e Gemma De Angelis Testa rendono omaggio all’estro di uno tra i maggiori comunicatori italiani, curando una mostra che risulta un vero e proprio tuffo nell’immaginario di un grande sperimentatore. L’esposizione si concentra sulle narrazioni, sui riferimenti visivi, sui temi formali, sulla capacità di costruire mondi immaginari.

Armando Testa, foto di Gemma De Angelis Testa, 1980.  Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

Armando Testa, foto di Gemma De Angelis Testa, 1980. Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

Attraverso la presentazione di estratti di famose interviste e filmati di repertorio, il percorso di visita è scandito da illuminanti aneddoti raccontati dallo stesso Armando Testa. Si comincia con lo spezzone di una videointervista nella quale il pubblicitario dichiara che, dopo aver perso un cliente a causa di una proposta troppo azzardata, in agenzia si disse:

«No, il Testa qualche volta ha delle cose azzeccate, negli “ismi”, chiamiamoli “ismi” tutti i modernismi. Qualche volta sarà bene guardare di più il marketing!».

Gli “ismi” sono il perno attorno a cui ruota l’intero progetto del Mart.
Futurismo, Astrattismo, Surrealismo, grandi artisti del ’900 sono fonti alle quali Testa attinge in una vorace e costante ricerca della comprensione della vita moderna.

Armando Testa, Carmencita e Caballero, 1965.  Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

Armando Testa, Carmencita e Caballero, 1965. Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

L’arte come stella polare, il cinema e la fotografia come linguaggi dai quali carpire tecniche e strutture nutrono la formazione e la carriera dell’insuperabile comunicatore.
Nelle opere di Testa le grammatiche culturali si ibridano e incontrano i riferimenti più comuni, rendendo la quotidianità un territorio fantastico ricco di significazione.

Tutti gli “ismi” di Armando Testa vuole testimoniare il dialogo tra il lavoro del creativo torinese e i più vivaci vocabolari culturali, evidenziandone i meccanismi di vicinanza: a volte l’arte offre riferimenti diretti, altre volte analogie di metodo. Testa intuisce che il mondo sta cambiando e che i linguaggi della modernità diventano patrimonio comune, identità condivisa. Precursore assoluto, inaugura un nuovo modo di fare pubblicità, sintesi perfetta tra rappresentazione e simbolo. Tra metafore, miraggi, sogni, favole, metamorfosi, le sue creazioni concedono un’evasione dall’ovvietà del reale, rispondendo ai bisogni primari dello spettatore: divertimento, emozione, coinvolgimento.

Armando Testa, Pippo (Lines), 1966-67.  Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

Armando Testa, Pippo (Lines), 1966-67. Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

La mostra prosegue soffermandosi sulle influenze dei grandi maestri dell’arte moderna internazionale e sulle passioni iconografiche ripetute e reinterpretate durante quella che fu una lunga carriera. L’allestimento, che include filmati, manifesti, quadri, fotografie e sculture, approfondisce con particolare attenzione i topoi delle dita, quello degli animali e l’invenzione di mondi surreali. Procedendo per suggestioni tematiche, illustra la ricerca del pubblicitario italiano, restituendo un artista a tutto tondo la cui attività supera l’ambito della comunicazione ed entra in contatto diretto con le energie e le sperimentazioni che hanno segnato gli ultimi settant’anni. Tra i sottotesti che l’esposizione evidenzia, c’è la costante dell’umorismo: giochi di parole e slittamenti semantici sono tra le caratteristiche fondamentali dei numerosi immaginari rappresentati.

Armando Testa raggiunge tutti i pubblici, piacendo tanto ai frequentatori delle gallerie, dei musei e dei cinematografi, quanto ai consumatori meno avvezzi ai linguaggi colti. Attraverso una formidabile capacità visionaria e con grande ironia, Testa costruisce icone del mondo moderno, anche rielaborando creativamente stilemi e canoni della storia dell’arte così come manifestazioni del proprio tempo, decontestualizzandoli e riassemblandoli. Con raffinata efficacia semiotica, traduce alcune delle più ardite prove dell’arte, in materiale per la comunicazione di massa. Si nutre di arte e, con costante attenzione, vi ravvisa gli strumenti per comprendere, rileggere e costruire il racconto della vita moderna.

Armando Testa, Icaro, 1988.  Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

Armando Testa, Icaro, 1988. Courtesy: Collezione Gemma De Angelis Testa

Nasce così un universo simbolico che diventa parte dell’immaginario collettivo dell’Italia contemporanea.

La mostra, che si conclude con un video dal sapore quasi profetico sulla comunicazione e sull’uso delle immagini nel futuro, presenta circa 150 opere tra sculture, manifesti, video, pubblicità, spot televisivi, bozzetti, quadri e installazioni.
Accompagna l’esposizione un catalogo, edito da Electa, che contiene saggi di Gianfranco Maraniello e Stefano Bartezzaghi, oltre a un’intervista a Gemma De Angelis Testa.

TUTTI GLI “ISMI” DI ARMANDO TESTA
A cura di Gianfranco Maraniello con Gemma De Angelis Testa

22 luglio 2017 ― 15 ottobre 2017

Mart Rovereto
Corso Bettini, 43 – 38068 Rovereto (TN)

Orari:
mar-dom 10.00-18.00
ven 10.00-21.00
lunedì chiuso

Tariffe:
Intero 11 Euro
Ridotto 7 Euro
Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità

Info:
T. 800 397760
T.+39 0464 438887
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it

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