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MILANO | Gilda Contemporary Art | 26 settembre – 6 novembre 2019

Intervista a CRISTINA GILDA ARTESE di Matteo Galbiati

In occasione di Malgrado tutto, una storia d’amore, la selezionata mostra personale dedicata agli ultimi vent’anni di ricerca di Francesco Garbelli (1962), abbiamo intervistato Cristina Gilda Artese che, con Alessandro Trabucco, ha firmato la curatela di questo progetto. Approfondiamo con lei i contenuti specifici e caratterizzanti della poetica di questo artista, sempre attento a catturare le criticità del nostro tempo e renderle momento di riflessione attuale e profonda per chi osserva. Esploriamo con lei le tracce del “pensiero plurale  e sempreverde” di Garbelli:

Francesco Garbelli. Malgrado tutto, una storia d’amore, veduta della mostra, Gilda Contemporary Art, Milano

Come e quando hai incontrato la ricerca di Francesco Garbelli?
Prima della direzione artistica di Gilda Contemporary Art, il mio impegno nella promozione dell’arte contemporanea è iniziato con la costituzione dell’associazione culturale arsprima, di cui sono tutt’oggi presidente. Con arsprima nel 2009, programmammo una rassegna di video d’arte dedicata al vivere urbano in una vetrina del mezzanino della stazione metropolitana di Loreto a Milano: un intervento atto a suscitare, con il trascorrere delle settimane e dei mesi, l’attenzione dei passanti mediante il seducente linguaggio delle immagini in movimento. Fu molto interessante il risultato di pubblico. A questo progetto dal titolo Urban Attitude, ideato da me e curato da Alessandro Trabucco, prese parte anche Francesco Garbelli con il suo video intitolato Il paradosso del pedone. Per me fu scoprire un mondo e l’intelligente ironia di Garbelli.

Come ci riassumi  – anche alla luce dei tuoi orientamenti e dei tuoi interessi    la sua espressione e il suo linguaggio, le sue opere e le sue installazioni?
Garbelli è un osservatore della società ed è attento ai mutamenti continui che il nostro vivere contemporaneo subisce, soprattutto a livello di codici, linguaggi, simboli. La sua ricerca è fondata sull’importanza della parola e del linguaggio e di tutti i media che utilizziamo per trasferire dei contenuti e dei concetti. Il mondo dei simboli del codice stradale è certo un ambito in cui si è caratterizzato e del quale è stato pioniere, ma non credo che l’importante sia chiarire che lui sia stato il primo ad intervenire e “giocare” con i cartelli  stradali; ciò che davvero rende unica la sua ricerca è la sua coerenza, il suo continuo essere nel presente e nelle dinamiche dell’attualità con intelligenza, ironia e una certa distinguibile eleganza.
Prendiamo i suoi interventi urbani: non hanno la tracotanza di un imbrattatore di muri, Garbelli è sempre rispettoso dei luoghi e della loro storia, pur provocando l’attenzione dell’osservatore con delle trovate disarmanti dal punto di vista visivo.
Un’altra sua caratteristica è il desiderio di realizzare da sé anche “manufatti” complessi e che necessitano competenza in ambito di materiali e maestria tecnica, in questo senso consideriamo, solo a titolo di esempio, le opere in resina dedicate ai fondali marini.

Francesco Garbelli, “Ritratti di fine millennio”, 1996, serigrafia su pannello di legno smaltato, stampa fotografica montata su alluminio, cm 80×70

Come nasce questo progetto e come lo hai pensato con l’artista e con Alessandro Trabucco che, con te, ha curato la mostra?
Gilda Contemporary Art non è una galleria white cube e non è neppure uno spazio grandissimo. Si tratta di 100 metri quadrati fronte strada, con il pubblico che “ti entra in casa” anche senza varcare la soglia, e con una sua identità un po’ retrò. Le opere che vanno in mostra debbono sempre avere un loro temperamento a prescindere. Le opere di Garbelli non sono mai insipide né ripetitive ed emergono in ogni caso.

Quali cicli di opere e quali temi sono messi in evidenza in galleria?
Abbiamo selezionato delle opere di archivio degli ultimi 20 anni di attività e non è stato facile, ma avevamo un argomento: l’Amore. L’Amore per l’arte e l’Amore per la natura. Entrambe, arte e natura, sembra che debbano o possano scomparire, e personalmente ritengo che sia inammissibile. L’arte deve sopravvivere e soprattutto deve continuare a vivere bene, a crescere: non possiamo limitarci alla conservazione del passato. Lo stesso deve valere per la natura: va rispettata, conservata e alimentata.
Le opere presenti in mostra parlano dell’amore di Garbelli per alcuni artisti del passato, mediante degli omaggi (a Duchamp, a Pollock, a Boetti, a Courbet) e del rispetto del mare, come ecosistema e dell’impatto delle attività umane sull’atmosfera e i problemi di inquinamento.

Francesco Garbelli. Malgrado tutto, una storia d’amore, veduta della mostra, Gilda Contemporary Art, Milano

Come si definisce il rapporto uomo-natura in Garbelli?
Garbelli osserva l’umanità nei suoi comportamenti valutandone le conseguenze in termini di rispetto del prossimo e di qualità della vita. In questo percorso è inevitabile affrontare anche la tematica della valorizzazione dell’ambiente circostante e del nostro futuro su questo pianeta. Le sue riflessioni in tema di industrializzazione, traffico nelle città ed impatto ambientale risalgono alla fine degli anni ’80. Anche le sue riflessioni sull’equilibrio ed il mantenimento dell’integrità dell’ecosistema marino, dei fondali, dei danneggiamenti creati dall’inquinamento e da alcune tecniche di pesca sono ultradecennali.
Il suo rapporto con la Natura è di grande Amore e non a caso uno dei suoi omaggi in mostra è nei confronti di Courbet che è stato per antonomasia “artista della natura”.

Francesco Garbelli, Dalla serie degli omaggi: “Omaggio a Boetti e ai custodi della terra”, 2018/19, biro colorate su carta, cm 54×54

Anche per te e per la tua galleria le tematiche green sono fondamentali…
Personalmente sono molto sensibile alle tematiche green e lo sono anche i soci fondatori della galleria, quindi è stato semplice come direttore artistico promuoverne la causa. Da lì il fatto che Gilda abbia fatto un accordo con Phoresta Onlus al fine di compensare le proprie emissioni di CO2 e sostenere un progetto che ha consistito nel creare un bosco della biodiversità vicino Bologna. Al contempo molti degli artisti che prendono parte alla nostra programmazione si occupano di natura e del delicato quanto complesso rapporto tra l’uomo e l’ambiente. La natura è sempre stata, con modalità e sfumature differenti, uno degli ambiti di ricerca di molti artisti. Ora come ora, l’argomento è più attuale che mai e si è passati da un’osservazione romantica della natura ad un’analisi più complessa che riguarda anche aspetti di geopolitica.

La rivista Or not gli dedica un numero monografico: come avete costruito i contributi della pubblicazione?
Fondamentale è stata la curatela di Alessandro Trabucco, che da anni segue Francesco Garbelli e che ne conosce in maniera più che approfondita la ricerca; si è poi chiesto a conoscitori e sostenitori di Garbelli di dire la loro contribuendo con un breve testo, da lì gli interventi di Martina Corgnati, Volker W. Feierabend, Elena Pontiggia, RJ Rushmore Marco Senaldi, Francesco Tedeschi.

Francesco Garbelli, “Progetto Atlantide”,1987/2017, stampa a colori su carta cotone 100%, cm 69.5×45, con passepartout fotografico cm 84.5×60

Questa esposizione si arricchisce anche di momenti di ulteriore approfondimento con incontri tematici: cosa avete in programma prima della chiusura della mostra?
In occasione del finissage (mercoledì 6 novembre alle ore 18.00) si terrà una conferenza sul tema del climate change a cura di Phoresta Onlus; sempre con Phoresta Onlus, sabato 9 novembre si terrà un open day dove parleremo di compensazione, di come limitare le nostre emissioni di CO2 e ci saranno ospiti esperti, ma terremo anche un laboratorio aperto per bambini dai 4 a gli 8 anni dedicato al bosco. Dalle ore 10.30 alle 18.30 avremo momenti di riflessione e di condivisione e esperti in materia saranno a disposizione per soddisfare curiosità e dare informazioni.

In cosa è attuale il pensiero di Garbelli?
È un pensiero vivo, che si alimenta delle mutazioni del tempo, non si incancrenizza su luoghi comuni, non si arrovella su stereotipi e banalizzanti fissazioni. È un pensiero evergreen.

Francesco Garbelli. Malgrado tutto, una storia d’amore
a cura di Cristina Gilda Artese e Alessandro Trabucco

26 settembre – 6 novembre 2019

mercoledì 6 novembre ore 18.30
finissage e serata dedicata al Climate Change organizzata da Phoresta Onlus

sabato 9 novembre ore 10-18.30
Open day Phoresta Onlus dedicato alla compensazione di emissioni di CO2 con un programma per specialisti, curiosi ed un baby corner con laboratorio bambini gratuito alle ore 16.30

Gilda Contemporary Art
Via San Maurilio 14, Milano

Orari: da lunedì, martedì e giovedì 10.30-16.00; mercoledì e venerdì 10.30-19.00, sabato 10.30-13.00; chiuso domenica
Ingresso libero

Info: +39 351 6952012
+39 02 36559254
info@gildacontemporaryart.it
www.gildacontemporaryart.it

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