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VARESE | Fondazione Marcello Morandini

di MATTEO GALBIATI

A Varese una storica villa dei primi del ‘900, Villa Zanotti, attraverso una sapiente e attenta riconversione, che ne ha modificato la struttura interna pur nel rispetto delle presenze storiche, accoglie il sogno dell’artista, architetto e designer Marcello Morandini (1940), che qui finalmente può aprire orgogliosamente le porte della sua Fondazione Marcello Morandini.

Fondazione Marcello Morandini, Varese Foto Bortoluzzi

Dopo essere stata istituita già nel 2016, e avendo acquisito la villa, parte della storia del capoluogo lombardo, nel 2017 (grazie al sostegno generoso di una coppia di collezionisti che, amando molto il suo lavoro, ne hanno sostenuto la progettualità), la Fondazione ha dovuto attendere di trovare la paziente sistemazione di questi grandi spazi per il cui ripristino il Maestro si è speso con grande attenzione progettuale e di intenti. Il dono che l’artista ci fa, infatti, non è solo indirizzato alla valorizzazione, alla tutela, allo studio e alla conoscenza del suo lavoro, oltre la creazione di un ambiente esclusivo che lo conservi, ma a definire un ambiente propositivo, dinamico, attivo e propulsivo di energie culturali aperte, un centro che si focalizzi anche sullo studio dell’Arte Concreta e Costruttivista e che sia predisposto alle diverse esperienze pluridisciplinari che a queste si accompagnano come la letteratura, la musica, il design, la poesia, il cinema, la critica d’arte…

Marcello Morandini (502 – 2006, legno laccato, 230x50x50 cm esemplare unico) Foto © Michele Sereni

In questo senso, pur essendo l’opera e la ricerca di Morandini il tema principale, la Fondazione si impegna già nella promozione di giornate di studio, convegni, mostre, workshop che guardano ad una platea internazionale di artisti e movimenti e che possano rivolgersi ad un ampio spettro di pubblico, dai bambini agli addetti ai lavori. Non a caso, se si scorrono i membri del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Scientifico della Fondazione stessa – che rimane un ente privato senza scopo di lucro –, figurano partner eccellenti come l’Accademia di Brera di Milano, la Triennale di Milano, l’Università dell’Insubria di Varese, il Teatro Architettura di Mendrisio (Svizzera). Segno concreto di quell’indirizzo collaborativo e aperto che Morandini nobilmente vuole con forza sottolineare.

Marcello Morandini, Mobile Costanza, inkjet uv-curable su legno, 60x40x100 cm, 50 esemplari; Mobile Marienza, inkjet uv-curable su legno, 60x40x100 cm, 50 esemplari; Mobile Valentina, inkjet uv-curable su legno, 60x40x100 cm, 50 esemplari Foto © Michele Sereni

La presentazione speciale della Fondazione alla cittadinanza è avvenuta lo scorso sabato, in occasione della pedonalizzazione della via su cui si apre l’ingresso della Fondazione – il disegno della  nuova pavimentazione e una scultura qui colloca sono stati omaggio di Morandini alla collettività – che è stata salutata con giusta soddisfazione dall’Amministrazione comunale e seguita da un grande pubblico attraverso speciali visite guidate delle sue stanze.
Abbiamo avuto modo anche noi di visitare questo luogo in anteprima (il giorno precedente) beneficiando della guida d’eccezione dello stesso Morandini, che ci ha illustrato pazientemente tutte le sale e i contenuti di questa grande villa liberty (930 metri quadrati su quattro piani), alternando nel racconto la sua esperienza artistica, la sua ricerca, a momenti della sua biografia personale, la storia della villa e le fasi che hanno connotato le scelte del suo recupero. In ogni angolo e in ogni presenza si respira la storia, si osserva come ogni dettaglio diventa momento di conoscenza, confronto, verifica.

Marcello Morandini, 723-2021, alluminio e gessofibra, 30x180x1200 cm Foto © Michele Sereni

Ogni piano ha una precisa destinazione e uno specifico ruolo nell’ambito del percorso che costituisce l’identità museale della Fondazione: il primo piano è destinato ad ospitare le mostre temporanee internazionali che guardano essenzialmente alle ricerche sull’Arte Concreta e Costruttivista; il secondo piano è indirizzato alla promozione degli eventi e delle iniziative in cui è impegnata la Fondazione; il terzo piano è quello che accoglie la stupenda collezione permanente e che, in questa fase di apertura iniziale, ha allestita una mostra antologica dedicata alle tappe essenziali del lavoro dell’artista; al quarto e ultimo piano trovano posto lo studio dell’artista, gli uffici e il ricco archivio della Fondazione. Ai precedenti si aggiunge anche il piano seminterrato, versatile e adatto a conferenze, proiezioni, workshop, attività didattiche… Anche il grande giardino, che nei suoi 3300 metri quadrati conserva un ricco patrimonio arboreo puntualmente censito durante il recupero della villa, non resta immune da progettualità: infatti, ogni albero è “cerchiato” da un anello bianco che, moltiplicato per il centinaio di piante presenti, va a comporre un’inedita installazione di Morandini. Ogni anello, e di conseguenza ogni albero, può essere adottato inserendo una frase-dedica (come avviene per gli anelli che portiamo alle nostre dita) e il destinatario diventerà per sempre parte di questo progetto (acquisendo un anello si ha anche modo di sostenere concretamente la Fondazione, andando il ricavato a beneficio delle sue attività).

Marcello Morandini, 212 A – 1974, legno laccato, 90x103x17 cm, esemplare unico; 189 B – 1973 (2010), inkjet UV curable su legno, 200x200x3.8 cm, 2 esemplari Foto © Michele Sereni

In questa nostra visita abbiamo scoperto e percorso, attraverso le opere e le creazioni di design (mobili, arredi, lampade, …) esposte, tutte le decadi di ricerca del Maestro, con creazioni che vanno dagli Anni Sessanta e arrivano ai giorni nostri. Sono opere di particolare interesse storico, rilevanti dal punto di vista della sua ricerca artistica ed espressione più indicativa della sua creatività; sono pezzi che Morandini stesso, in molti casi, ha riacquistato da collezionisti o ha recuperato nelle aste, a riprova della sua volontà di rendere determinante e significativo quanto esposto nelle sale della Fondazione.
Nulla qui è lasciato al caso e i “padroni di casa” Morandini con la moglie Teresa – non nascondono la soddisfazione per questo sforzo immane che, però, oggi fa bella mostra di sé in questo museo: è un gioiello di valore imprescindibile e, cosa importante, non è arrivato comunque a definitiva conclusione, perché proprio nelle prossime future attività ha il suo senso ultimo. Una Fondazione che rimane, quindi, attivamente impegnata a guardare ai progetti da realizzare e non si ferma a quanto già conseguito.
Dopo tre anni di intensi lavori, che hanno impegnato Morandini e l’architetto Corrado Tagliabue, la Fondazione fonde storia e attualità; parte da un luogo del passato recuperato e si proietta nel presente e nel futuro con le sue programmazioni e i suoi intenti. Varese acquisisce uno spazio museale che, come detto, non resta confinato all’ambito “privato”, ma vuole essere eccellenza aperta alla collettività, epicentro di dinamiche vive nel panorama della storia della nostra contemporaneità.

Marcello Morandini, 618 – 2014, inkjet UV curable su legno, 100x100x3 cm, esemplare unico; 648 – 2016, legno laccato, 100x100x7.5 cm, 3 esemplari; 548B – 2009, inkjet UV curable su legno, 100x100x3 cm, esemplare unico Foto © Michele Sereni

A fare da sfondo l’inconfondibile dialettica del bianco e del nero, colori che contraddistinguono la creatività di Marcello Morandini, non sono solo una scelta artistico-creativa, ma lo sono anche in termini programmatico-ideologici, in questo senso citiamo una sua significativa riflessione che ci aveva rilasciato in occasione dell’intervista per  il numero di Espoarte #110 dello scorso anno, quando abbiamo conversato con lui sull’allora imminente uscita del Catalogo Generale della sua opera (primo progetto effettivo a vedere la luce seguito dalla Fondazione):

In arte uso i colori bianco e nero come una grafia su un foglio, dove per leggere e capire non è necessario nessun altro valore cromatico aggiunto e la forma ha modo di raccontare unicamente la sua bellezza.
Se potessimo dare un senso ad ogni nostra casuale attenzione, ci accorgeremmo che anche un piccolo segno su una superficie bianca è sufficiente a determinare l’inizio di un progetto e che la responsabilità di sviluppare questo segno, creando comunicazione, illusione, certezza o arte, è totale, affascinate e coinvolgente.
Le ideologie seguono e percorrono i tempi in modo poco naturale; preferisco averne il massimo rispetto, ma non il “privilegio” del condizionamento e dell’appartenenza.
Il mondo e il senso del mio lavoro di ricerca artistica e la conoscenza della geometria ci permettono questa libertà universale che va oltre le passioni ma fa scoprire segreti e meraviglie del creato.”

Marcello Morandini, Lampada Bianera, acciaio e policarbonato, 47x41x50 cm, 999 esemplari Foto © Michele Sereni

Oltre al progetto del giardino, la Fondazione può essere sostenuta seguendo i diversi progetti specifici e acquisendo i multipli che Morandini realizza ogni anno per questa finalità, le cui edizioni stanno diventando un appuntamento atteso dai collezionisti e dagli appassionati che, oltre ad arricchire le proprie collezioni con opere particolari, sanno di diventare parte reale di un progetto più grande e importante che è l’anima stessa, come detto, delle intenzionalità che hanno portato Marcello Morandini ad istituire la sua Fondazione con tanto impegno mentale ed economico.
Non ci resta allora che seguirlo (e sostenerlo) in questa nuova avventura di sapere e di conoscenza.

Fondazione Marcello Morandini
progetto cofinanziato da Fondazione Cariplo

Fondazione Marcello Morandini
Via Del Cairo 41, Varese

Orari: da giovedì a domenica 10.00-18.00; visite guidate per piccoli gruppi con prenotazione obbligatoria sul sito 8.00€

Info: +39 0332 1610525
info@fondazionemarcellomorandini.com
www.fondazionemarcellomorandini.com

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