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SPECIALE ARTE & IMPRESA GRANDI GIARDINI ITALIANI #4

Intervista ad Alfredo La Malfa di Francesca Di Giorgio

Come abbiamo potuto constatare anche nel nostro recente incontro la Fondazione La Verde La Malfa fa seguito ad un amore incondizionato per l’arte, grande passione per tradizione familiare e, non ultimo, ad una buona base di spirito imprenditoriale.
Nata ufficialmente nel 2008 per volontà di Elena La Verde, artista e appassionata d’arte, l’intero sito, costituito da un ettaro di parco naturale e da una grande villa divisa in diversi piani, è stato costruito dall’Ingegnere Enzo La Malfa, marito della fondatrice, agli inizi degli anni ‘70, come abitazione per la propria famiglia. Entrare in questo luogo significa quindi entrare in uno spazio di vita lontano da un approccio museale classico perché il pubblico ha di fronte qualcosa di aperto, vivo e sempre in progress

Parliamo con Alfredo La Malfa, Presidente della Fondazione che da collezione privata ha aperto al pubblico quella che un tempo era la casa di famiglia. «Una naturale evoluzione di un’educazione e di un pensiero nato da mia madre e cresciuto e maturato in me. Tutto questo patrimonio se non fosse davvero fruibile da tutti non avrebbe avuto senso di esistere»…

Fondazione La Verde La Malfa, Sezione Abiti d’Epoca

Fondazione La Verde La Malfa, Sezione Abiti d’Epoca

Ci racconta con i suoi occhi Elena La Verde ed Enzo La Malfa e il loro rapporto con l’arte?
Elena La Verde ed Enzo La Malfa per me sono rispettivamente mamma e papà, un’artista e un ingegnere, una donna dalla spiccata sensibilità per l’arte visiva e la poesia e un uomo dotato di grande visionarietà da progettista e di un immenso amore per la musica. Diversi ma complementari: uno ha pensato alla forma della casa, l’altra al contenuto; uno alle piante del giardino, l’altra alle installazioni. Oggi, non esisterebbe questo luogo dedicato alla cultura senza entrambi, anche per questo la fondazione porta i loro cognomi come simbolo del dialogo tra persone diverse culturalmente e caratterialmente ma disposte al confronto e alla crescita reciproca.

Come si mantiene vivo, con quali “risorse” umane ed economiche, un Parco dell’Arte di tale portata?
La Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte nasce da un’eredità culturale importante attraverso cui ho capito che collezionare opere d’arte moderna e contemporanea, abiti d’epoca e libri antichi non vuol dire solo custodire per sé questo patrimonio artistico ma valorizzarlo, donandolo all’intera comunità mediante la ricerca e l’organizzazione di occasioni di incontro e confronto con gli altri.
Tutto questo comporta un lavoro quotidiano costante e impegnativo, oltre che stimolante, fatto di tanta lettura, studio, confronto con gli altri, progettazione creativa ma anche rendicontazione, amministrazione, business plan, contratti, ecc… Per fortuna, non mi occupo di tutto questo da solo!
Mi piace delegare e supervisionare il che tradotto in termini umani vuol dire avere totale fiducia nel proprio staff e in termini professionali sapere di poter contare su giovani ma validissimi professionisti che spesso rispondono alle mie esigenze prima ancora che io le esponga. Ciò non toglie che, ogni volta che posso, provo a essere presente in prima persona proprio per il gusto di partecipare, condividere e imparare sempre qualcosa di nuovo. Le risorse economiche sono: i fondi patrimoniali dati dalle collezioni, alcuni finanziamenti privati, la partecipazione a bandi pubblici, il sostegno degli Amici della fondazione, la bigliettazione e alcune sponsorizzazioni che, di volta in volta, riusciamo ad ottenere a seconda del progetto.

Angelo Casciello, Stanza della Pace, Fondazione La Verde La Malfa, pittura acrilica e resina su parete, dimensioni ambientali, particolare. Foto: Marcella D’Amico

Angelo Casciello, Stanza della Pace, Fondazione La Verde La Malfa, pittura acrilica e resina su parete, dimensioni ambientali, particolare. Foto: Marcella D’Amico

Com’è organizzato, invece, il patrimonio culturale lasciato dai suoi genitori. Avete delle “politiche di acquisizione” d’opere d’arte contemporanea per farle rientrare nelle vostre collezioni?
La Fondazione è suddivisa nelle seguenti sezioni: il fondo di libri e documenti antichi che vanno dalla prima metà del ‘500 alla prima metà del ‘900; la collezione d’abiti d’epoca che vanno dalla prima metà del ‘700, ‘800 e ‘900; la pinacoteca con opere d’arte moderna e contemporanea; la “stanza della memoria” e la “stanza della pace” con interventi site specific realizzati da artisti contemporanei; il parco dell’arte con le installazioni di Elena La Verde e la new entry, ovvero, l’opera site specific di Ivan Barlafante.
La Fondazione è in continuo fermento: gli spazi vengono rimodulati e adattati alle nuove esigenze museali e non mancano le acquisizioni, l’ultimissima che è da poco arrivata in fondazione è un’opera di Fabio Mauri di cui siamo molto felici.

Le attività che promuovete a più stretto contatto con il territorio siciliano?
La nostra fondazione organizza mediamente tre grandi eventi l’anno che coinvolgono spesso gallerie e curatori nazionali e vari stakeholders locali, dal Comune di San Giovanni La Punta, che da sempre patrocina le nostre iniziative, alle scuole e alle aziende siciliane. Conferenze, laboratori didattici, concerti, rappresentazioni teatrali, mostre e presentazioni di libri come la raccolta di poesie inedite di Elena La Verde “Abbracciare il tempo”, sono solo alcuni esempi della fitta programmazione artistico culturale che portiamo avanti e che articoliamo in eventi principali ed eventi collaterali.

Se non sbaglio Fondazione La Verde La Malfa è l’ultima in ordine di arrivo ad essere entrata nel circuito di Grandi Giardini Italiani…
Siamo entrati perché abbiamo ritenuto indispensabile dare importanza anche al nostro grande parco dell’arte composto da innumerevoli varietà di piante. Il parco riunisce le due passioni dei miei genitori: quella per l’arte di mia madre e quella per la botanica di mio padre. Fino ad ora, c’eravamo maggiormente concentrati sulle collezioni e sulle mostre temporanee raggiungendo grandi risultati, anche sulla stampa di settore. Questo riconoscimento ci ha molto motivato e ci ha spinto a fare di più e sempre meglio.

Elena La Verde, Le grandi scale, tecnica mista, 2005, Fondazione La Verde La Malfa, Archivio Grandi Giardini Italiani. Foto: Enzo Gabriele Leanza

Elena La Verde, Le grandi scale, tecnica mista, 2005, Fondazione La Verde La Malfa, Archivio Grandi Giardini Italiani. Foto: Enzo Gabriele Leanza

Fino al 23 ottobre prossimo è in corso Attraverso Parole. Ci racconta come è stato concepito questo progetto e qual è il vostro modo di lavorare sul calendario mostre temporanee della Fondazione?
Il modus operandi utilizzato per la mostra Attraverso Parole è lo stesso che usiamo per tutte le mostre: decidiamo un tema che abbia un’attinenza con le nostre collezioni permanenti e da lì poi cerchiamo di declinarlo all’interno delle arti sorelle tentando di dare un taglio interdisciplinare all’argomento scelto. Per il nostro ottavo anniversario abbiamo deciso di indagare il tema del “linguaggio” attraverso la presentazione del libro di poesie inedite di Elena La Verde Abbracciare il tempo. 1951 – 2012, con testo critico introduttivo di Pasquale Maffeo, edito da Guida Editori e la mostra collettiva Attraverso Parole che analizza il linguaggio anche dal punto di vista dell’arte visiva attraverso i lavori di Fabio Mauri, Aldo Runfola e Federico de Leonardis.

Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte
via Sottotenente Pietro Nicolosi 29, San Giovanni La Punta, Catania
www.fondazionelaverdelamalfa.com

Mostra in corso:
Attraverso Parole
a cura di Giuseppina Radice

in collaborazione con Galleria MichelaRizzo, Venezia
19 giugno – 23 ottobre 2016

Intervista tratta dallo Speciale Arte & Impresa su Espoarte #93.

Leggi la parte #1 dello Speciale.

Leggi la parte #2 dello Speciale.

Leggi la parte #3 dello Speciale.

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