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AMSTELVEEN (Amsterdam) | Museo CoBrA |  5 febbraio – 14 maggio 2017

Le opere giocose, colorate e allo stesso tempo taglienti e dal contenuto socio-politico (un po’ anarchico) di Enrico Baj (1924 – 2003) volano ad Amstelveen, in Olanda, a sud di Amsterdam, negli spazi del Museo CoBrA. Qui, giusto per rinfrescare la memoria, risiedono le opere chiave appartenenti alla grande avanguardia europea CoBrA, un acronimo delle città di provenienza dei fondatori del movimento: Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam.

Baj decorated, Milan, 1961. © Carlo Cisventi

Baj decorato, Milano, 1961. © Carlo Cisventi

La mostra propone al pubblico olandese un percorso nell’opera di Enrico Baj ripercorrendone, con oltre cento lavori il periodo creativo che va dagli anni ’50 agli anni ’70.
Proprio come gli artisti CoBrA, Baj amava sperimentare con materiali e mezzi di comunicazione. La mostra comprende non solo dipinti e assemblaggi, ma anche ceramiche, sculture Meccano, pubblicazioni e manifesti.
Il percorso inizia dagli anni ’50 con opere del “periodo” dell’Arte Nucleare (Nuclear Art), fondato da Baj a cui anche Asger Jorn, co-fondatore di CoBrA (1948-1951), avrebbe poi partecipato per continuare con una serie di  Generali della prima metà degli anni ’60 e con la quale ha anche partecipato alla Biennale di Venezia nel 1964 e che rappresentano personaggi assurdi, in parte costituiti da oggetti trovati, come cinture e medaglie. Presenti anche Il teatro di Ubu, realizzato con pezzi di meccano e una selezione di ceramiche.
A chiudere la mostra l’opera I funerali dell’anarchico Pinelli installazione di 12 metri del 1972. Un lavoro nato in reazione ad eventi storici e all’epoca censurato in Italia ma poi esposto in musei internazionali come il Museum Boijmans van Beuningen di Rotterdam.

Enrico Baj, Generale, 1961

Enrico Baj, Generale, 1961, Collezione Fondazione Marconi

Il titolo della mostra Enrico Baj: Play as Protest, a cura di Carrie Pilto e in collaborazione con Luca Bochicchio e che si avvale del contributo dell’Archivio Baj di Vergiate e della Fondazione Marconi, ben sintetizza l’intera ricerca di Baj: l’utilizzo del gioco come forma di impegno e di creazione come forma di protesta. La critica al fascismo ai sistemi totalitari, al potere della classe dirigente arriva attraverso le strategie della satira e della mancanza di rispetto deliberata come mezzo di protesta contro una società che sembra essere sul punto dell’autodistruzione.

Le opere in mostra provengono principalmente dall’Archivio Enrico Baj (Vergiate) e dalla Fondazione Marconi di Milano. Ulteriori prestiti provenienti, invece, da collezioni private, dal Museo Frans Hals, Haarlem; S.M.A.K., Gand; e MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.

 

Enrico Baj: Play as Protest
a cura di Carrie Pilto e in collaborazione con Luca Bochicchio
con il contributo di Archivio Baj e di Fondazione Marconi

5 febbraio – 14 maggio 2017

Cobra Museum of Modern Art
Amstelveen (Paesi Bassi)

Info: www.cobra-museum.nl

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