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MILANO | MASSIMODECARLO Gallery | Fino al 13 maggio 2023

di SIMONE TERRAROLI

“Casa” è un concetto antichissimo, con un’infinità di significati. Un’idea così radicata che, seppur suscitando in ognuno di noi immagini diverse, ci accomuna tutti.
Nella sede milanese di MASSIMODECARLO Gallery, Elmgreen & Dragset insieme a John Armleder partono da questo atavico concetto per idearne una nuova versione, sperimentale, misteriosa e a tratti psichedelica.
I tre artisti dialogano con Casa Corbellini-Wassermann, sede della galleria, per creare le stanze di un’abitazione impossibile, formando un legame inscindibile tra luogo e arte. Entrando nel salone troviamo un ragazzino (scultura di Elmgreen & Dragset) intento a disegnare l’opera di John Armleder. Il bambino è accovacciato a terra, assorto nel suo lavoro e non presta attenzione allo spettatore. Questo dialogo silenzioso tra opere mette subito in chiaro la nostra estraneità ai fatti, il nostro essere solamente spettatori.

Veduta della mostra Elmgreen & Dragset, John Armleder. Room service, courtesy Massimodecarlo, Milano

Entrando in cucina troviamo una scena paradossale, quasi come quella fotografia di Philippe Halsman dove Dalì dipinge a mezz’aria mentre dei gatti saltano scomposti, con l’acqua che vola dappertutto: una pila di piatti in equilibrio precario emerge dal lavello al centro della stanza, mentre un mocio rimane miracolosamente appoggiato ad una superficie in pendenza. Dietro questa scena vediamo una lampada dalla quale escono delle radici che cercano nel vuoto qualcosa a cui aggrapparsi. Sulla parete di fondo delle uova al tegamo sono geometricamente disposte su una tela. Siamo ai limiti del surreale, nulla è come dovrebbe essere, siamo spettatori impotenti di fronte a ciò che vediamo.

Veduta della mostra Elmgreen & Dragset, John Armleder. Room service, courtesy Massimodecarlo, Milano

Il guardaroba è altrettanto disorientante, la porta dell’armadio è aperta e ci lascia intravedere delle tele appese a delle grucce come se fossero vestiti, mentre la presenza inquietante di un condor di marmo ci mette leggermente a disagio. Nella sala attigua c’è un divano, su cui sono appoggiati un libro, un paio di cuffie e un tablet. Durante tutta l’inaugurazione della mostra un ragazzo (forse il bambino che disegna l’opera di Armleder ormai cresciuto) ha ascoltato la musica e letto il libro, isolato da quello che gli succedeva intorno. Oggi rimane solo la testimonianza della sua presenza, ma nulla preclude il fatto che possa tornare in qualsiasi momento. Se seguiamo il tappeto rosso che dal corridoio d’ingresso si srotola fino ad arrampicarsi sul muro di fondo entriamo nell’ultima stanza della mostra che costituisce un ambiente a sé, quasi completamente estraneo al concetto di casa, dove un barboncino bianco gira su una giostra ipnotica e uno specchio incorniciato da lampadine che si accendono circolarmente ci fissa.

Veduta della mostra Elmgreen & Dragset, John Armleder. Room service, courtesy Massimodecarlo, Milano

La casa creata dai tre artisti sembra abbandonata all’improvviso, o ferma nel tempo, nulla è stato concluso, i piatti sono ancora da lavare, il tablet è ancora acceso sul divano, il cane ci guarda dalla giostra che non si è ancora fermata. Room service è un incrocio di suggestioni, dalle influenze metafisiche della cucina, alla chiara matrice minimalista delle opere di Armleder, alle presenze di Elmgreen & Dragset che abitano casa Corbellini-Wassermann.

Veduta della mostra Elmgreen & Dragset, John Armleder. Room service, courtesy Massimodecarlo, Milano

I tre artisti hanno ideato una mostra estremamente in sintonia con gli spazi della galleria, partendo dal concetto di “casa” e sottraendo da questo una delle componenti essenziali della sua stessa definizione: il senso di certezza che caratterizza una casa, il suo ruolo di rifugio sicuro, contrapposto al dubbio e all’ignoto, per sostituirli con suggestioni inquiete e di attesa, non più certezze ma sottile disagio, nato dal non riconoscere ciò che ci è sempre stato familiare. Room service è un’abitazione impossibile, popolata da presenze assenti, una casa abbandonata all’improvviso dai suoi abitanti, che potrebbero tornare tra pochi minuti o magari mai più.

Veduta della mostra Elmgreen & Dragset, John Armleder. Room service, courtesy Massimodecarlo, Milano

 

Elmgreen & Dragset, John Armleder. Room service

Fino al 13 maggio 2023

MASSIMODECARLO Gallery
Casa Corbellini-Wassermann
viale Lombardia 17, Milano

Orari: da martedì a sabato 11.00-18.30; lunedì e domenica chiuso

Info: +39 02 7000 3987
milano@massimodecarlo.com
www.massimodecarlo.com

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