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LANA (BZ) | Kunsthalle Hotel Eurocenter | 27 settembre – 18 ottobre 2013

Intervista a CAMILLA MARTINELLI di Gabriele Salvaterra

Die Lichtung – La Radura – è uno spazio mentale prima ancora che fisico. Il termine filosofico impiegato da Heidegger sta a indicare quelle aperture di senso che nell’ambigua e sfuggente selva del nostro io, consentono di avere una visione rivelatrice dell’essere e dell’esistenza. Una conoscenza che si configura sempre come parziale in quanto la radura, pur essendo un luogo diradato nel quale si può spaziare e conoscere, rimane comunque incluso nella foresta, ambito dello smarrimento per antonomasia dove non è possibile avere punti cardinali precisi. La radura diventa quindi metafora della conoscenza propria dell’ambito artistico – interna, coinvolta e soggettiva – e funge da filo conduttore per la project room alla Kunsthalle Hotel Eurocenter a cura di Camilla Martinelli.
Guidati dal concetto heideggeriano, Fabrizio Perghem, Michele Parisi e Juri Neil mostrano le loro “radure”: gli strumenti attraverso cui provano a dare forma a uno spazio di rivelazione nell’intricata esistenza contemporanea, attraverso i mezzi simbolici, enigmatici e plurisemici dell’arte.



Fabrizio Perghem
interpreta il tema perseguendo la sua ricerca sulla montagna, luogo simbolico di elevazione e isolamento. La montagna è emblema romantico del divino e viene presentata attraverso diversi materiali sul Monte Cervino come mappe, polaroid e cartoline. Un candido masso di paraffina sta a simboleggiare il suo carattere metafisico ed ideale, mentre la corrispondenza tra elevazione e introspezione è suggerita da un calco di cemento, dove la cima, modellata in negativo, diventa abisso e scavo profondo.

Per Juri Neil la radura è un recinto magico in cui uomo e natura si incontrano, non senza una vena sottilmente sadica. Il giovane artista si diverte infatti a tramutare una libellula in un elicottero o a fare a pezzi alcuni ragni per poi ricomporli in un aracnide gigante con sette zampe. Ma è forse nella delicata casa di pollini, percorsa da piccole scale di carta, che si realizza quell’idea di spazio sacro in cui, in linea con il concept della mostra, l’essere si rivela e si nasconde allo stesso tempo.
Infine Michele Parisi pone i suoi confini nel campo della pittura con grandi emulsioni su velina e piccoli lavori pittorici installati a terra che costringono il fruitore ad adattarsi a diversi punti di osservazione, estremamente lontani o estremamente ravvicinati. In questi lavori la fotografia viene utilizzata per realizzare pittura e il medium della memoria è piegato alla creazione di mondi di oblio dove la luce rivelatrice della camera ottica sviluppa in realtà ambienti vaghi, oscuri e sensuali. Nonostante nelle opere venga suggerita una spazialità opaca ma attraente, Parisi insiste nel rendere evidente la natura del medium attraverso macchie e piegature, lacerazioni e strappi, errori e imperfezioni, rimandando così alla superficie del supporto come a un paesaggio increspato da percorrere con lo sguardo.
Dopo la visita abbiamo incontrato la curatrice Camilla Martinelli che ci ha parlato della mostra e piattaforma Kunsthalle Eurocenter.

Parlaci del formato espositivo, sembra un’offerta molto dinamica con mostre in veloce sequenza. Di che cosa si tratta?
L’esposizione è sostanzialmente una tripersonale, più artisti per innestare sinergie in uno spazio tanto affascinante e contemporaneo, quanto difficile da allestire. La Kunsthalle è un open-space a carattere industriale che si sviluppa su una superficie ampia, divisa solo da una grande colonna centrale. La scelta di destinare a ognuno degli artisti uno spazio preciso muove dall’idea che potessero così farlo proprio, per immettere un micro-mondo personale e sviluppare un discorso interpretativo libero ma allo stesso aperto.

Hai lavorato su un tema filosofico molto complesso, come hai fatto a realizzare l’ambito della radura in uno spazio industriale come quello dell’Eurocenter? Quali suggestioni ha dato lo spazio a te e agli artisti coinvolti?
“Die Lichtung”, la radura, è un termine tedesco che esprime non solo uno spazio illuminato, deriva da “Licht”, luce, ma l’aggettivo “licht” in tedesco significa “aperto” e il verbo lichten, “diradare”. Heidegger afferma chiaramente che nella disamina del termine e della sua etimologia vuole rifarsi a questa dimensione di apertura. La Kunsthalle è un luogo molto aperto, spaziale, allo stesso tempo presenta elementi importanti con i quali rapportarsi. Neil e Perghem sono più orientati alla scultura e all’installazione site-specific, Parisi è sostanzialmente un pittore, a lui ho chiesto di affrontare lo spazio in maniera monumentale, di valicare in un certo senso i propri confini. Le varie letture del concept hanno permesso all’atmosfera interna di addensarsi piano piano. Ad ogni prova, collocazione nello spazio, orientamento delle luci, la poetica del tema emergeva da sé, si esplicitava in maniera piuttosto spontanea.

Perghem, Parisi e Neil hanno realizzato opere appositamente per la mostra, come avete gestito lo sviluppo del concept e la realizzazione dei lavori?
Da parte mia, ho lasciato un’intonazione, il fascino di un’immagine così come una riflessione di spessore filosofico che potesse accompagnarli in itinere. Ognuno di loro ha risposto in maniera davvero interessante, talvolta trasfigurando il motivo della radura in maniera prevalentemente visiva, talvolta sentendosi libero di interpretarlo e di esprimerne contrasti o contrari. Un certo interesse naturalistico accomuna Perghem e Neil, una visione più poetica e sulfurea è condivisa direi da tutti e tre.

Nella tua presentazione la radura, luogo di illuminazione, si definisce per contrasto grazie alla selva che la circonda. Anche l’arte, in maniera simile, trova un proprio spazio di esistenza distinguendosi dalla vita che le sta intorno. Come si realizza questo difficile equilibrio a tuo modo di vedere?
Questo è un aspetto sostanziale del discorso di Heidegger, e qui sta anche il fascino della metafora boschiva. Negli anni Quaranta egli mette in discussione un pensiero che ha permeato tutta la storia della metafisica occidentale, ovvero che la luce debba essere considerata un simbolo assoluto della verità, dell’essere, di Dio. Quel che attraverso la Lichtung il filosofo tedesco vuole affermare è che la verità, il venire alla luce dell’essere, non sono legati necessariamente a un momento di chiarore dispersivo assoluto. A ciò si perviene in un luogo dove la luce non è sterminata, ma protetta da una dimensione oscura, da confini che la lasciano emergere ed accadere. Credo che l’arte debba essere protetta da coordinate che si vengono ogni volta a stabilire coniugando “l’intentio” dell’artista e del curatore che ne scandisce in allestimento una certa lettura. L’arte deve fornire una dimensione di luce ma deve rimanere all’interno di confini che se non possiamo in alcun modo pensare in termini condivisi e assoluti, almeno devono contestualizzarsi in relazione all’intenzione dell’artista. Il lavoro curatoriale ha in questo senso un forte responsabilità, poiché deve racchiudere eppur lasciare libere le opere che propone.

Hai delle anticipazioni per i prossimi appuntamenti di Kunsthalle Eurocenter?
Il ciclo di mostre ed eventi previsti per la stagione 2013 continuerà con altri tre appuntamenti previsti nel weekend di ogni settimana fino alla metà di ottobre. L’11 ottobre è stata la volta di una mostra di Luca Coser, curata da Federico Mazzonelli. L’ultimo appuntamento di quest’anno sarà una mostra collettiva curata da Cornelius Van Almsick intitolata “Real Naturally”. L’idea è di continuare la proposta espositiva anche nel 2014, con nuovi progetti sempre attenti alla qualità, dal carattere contemporaneo e site-specific.

Fabrizio Perghem, Michele Parisi Juri Neil
Die Lichtung
27 settembre 2013 ore 20.00
A cura di Camilla Martinelli
Opening Live Music: Rude O’rchestra

Silvia Morandi con Josu Lezameta, Danilo Ferrin
Intermittenze, Performance Teatro Danza
5 ottobre 2013 ore 20.00
A cura di Ulrich Egger
Opening Live Music: Music designer Mr. Coon

Luca Coser
Il dorso delle cose
11 ottobre 2013 ore 20.00
A cura di Federico Mazzonelli
Opening Live Music: Dj Gianna

P.Döpfner (DE) Ch.Eisenberger (AT) J.Frank (IT) L.Geffray (FR) H.Kostner (IT)
D.Pinter (AT/FR) A.Ruthner (AT) B.Tomasi (IT) M.Yoon (KO)
Real Naturally
18 ottobre 2013 ore 20.00
A cura di Cornelis Van Almsick
Opening Live Music: Radio Sonnenschein On Air
Le mostre rimangono aperte il sabato dalle ore 11.00 – 16.00

Kunsthalle Hotel Eurocenter
Via Industriale 1/5, Lana (BZ)

Info:
Kunst Merano Arte

edificio Cassa di Risparmio – Portici 163, Merano

+39 0473 212643 | +39 0473 276147
www.kunstmeranoarte.org

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