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OLGIATE COMASCO | Galleria d’arte Galp | 15 – 30 maggio 2021

Dialoghi sulla Realtà Liquida, a cura di Alessandra Redaelli, è la prima bipersonale ospitata nella nuova sede della Galleria d’arte Galp in Piazza Italia a Olgiate Comasco.
La mostra indaga il tema della creazione intesa come rapporto sinergico con la materia. Concepita qui come un’entità indipendente, liquida, libera di annidarsi nelle pieghe delle tele, di cristallizzarsi in forme sinuose, di fermare il movimento nell’apice del proprio compiersi. Il processo artistico si traduce in una danza ruvida e sensuale, un flamenco, dove le volontà del creatore e del creato si scontrano dando vita a impressioni aperte, evanescenti, in divenire.
Pur avendo scelto due tecniche diverse – la scultura lui e la pittura lei – e pur muovendosi su materiali che sembrerebbero non avere punti in comune, Davide Dall’Osso e Valeria Patrizi raccontano un’unica storia, quella di una realtà liquida, inafferrabile, leggerissima e in costante divenire.

Davide Dall’Osso, Ventocontro, 2020, fusione in policarbonato

Il fascino dei lavori di Dall’Osso nasce dal seducente impatto estetico e da una serie di cortocircuiti: quello tra l’apparenza liquida dell’oggetto e la sua inequivocabile solidità, quello tra la leggerezza visiva e il reale peso della materia, e soprattutto il cortocircuito temporale tra la sensazione di un’istantaneità effimera (un’onda acquatica, il manifestarsi del vento) e la consapevolezza che questo istante è fermato nel tempo fino a diventare eternità. L’artista non intende indagare il corpo femminile, ma piuttosto l’anima della femminilità: l’interiorità, le emozioni, l’empatia, la capacità di comunicare con l’altro e di farsene carico spiritualmente. La fanciulla che sembra composta d’acqua in Ventocontro (incredibile ossimoro concettuale dove l’invisibile, e cioè il vento, si solidifica rendendo visibile ciò che in realtà non c’è) non è tanto una ninfa o una fata quanto l’immagine poetica di come la donna sappia magicamente esserci attraverso l’assenza, condurre il gioco senza quasi parteciparvi, fluttuare sulle cose e comunque in qualche modo agire su di esse.

Valeria Patrizi, Il Piccolo Falco, 2020, tecnica mista su tela

Un profondo senso di fluidità e di libertà è comunicato anche dalla pittura di Valeria Patrizi: sciolta nella gestualità della realizzazione dell’opera, nello scorrere selvaggio del colore sulla tela che lei lavora a terra come faceva Jackson Pollock, e leggera grazie alla decisione di non intelaiare il supporto, ma di lasciarlo fluttuante, attaccato alla parete in maniera che non vi aderisca perfettamente e che l’aria gli giri intorno. Le donne che l’artista ci racconta sono figure antiche, perse in un tempo indefinibile, ieratiche, spesso in dialogo con un animale: scudiero, compagno o spirito giuda, come il Daimon, che veglia sul nostro destino e che – capriccioso e tirannico – non ci consente di sottrarci a esso. L’animale è scelto per la sua eleganza, ma anche e soprattutto per la simbologia che porta con sé. L’istinto selvaggio e la sessualità incarnati dal grande cervo maschio o la sacralità dell’asino, tuttavia, finiscono poi per stemperarsi e moltiplicarsi in una serie di suggestioni ulteriori, che vanno dalla pulitissima grafica giapponese fino a una certa visione della donna madre e strega, veicolata da un’artista come Kiki Smith così come dalla scrittrice Clarissa Pinkola Estès in Donne che corrono coi lupi.

Dialoghi sulla realtà liquida. Valeria Patrizi e Davide Dall’Osso
a cura di Alessandra Redaelli

15 – 30 maggio 2021
Inaugurazione sabato 15 maggio dalle ore 15.00 alle 20.00

Galleria GALP
piazza Italia, Olgiate Comasco

Orari: da martedì a sabato 9:15 – 12:30 e 15 – 19, lunedì 15-19; domenica apertura straordinaria 9:15 – 12:30 e 15 – 19

Info: https://www.galleria-galp.it/

 

DAVIDE DALL’OSSO
Dopo una carriera di successo come attore di prosa – con professionisti del calibro di Luca Ronconi, Piero Maccarinelli ed Enrique Vargas – Davide Dall’Osso trova nella scultura la realizzazione di una pulsione creativa coltivata da sempre.
Attraverso la fusione e il rimodellamento di materiali plastici (policarbonato), il suo lavoro ridetermina il senso stesso della scultura in un cortocircuito tra presenza e assenza, pieni e vuoti, leggerezza e compattezza. Un’operazione che, pur essendo di matrice prettamente figurativa, possiede una forte carica concettuale.
Tra le mostre personali e collettive più recenti possiamo citare: Biennale Art Light (2018), Palazzo Ducale, Mantova; Mostra collettiva galleria Triphè (2018), a cura di Maria Laura Perilli, Roma; Installazione “Giardino segreto” (2019), a cura di Maria Vittoria Gozio, Piazza delle Sorgenti di Bagno Vignoni e spazi dell’Albergo Posta Marcucci, Albergo Le Terme e Hotel Adler Thermae; “Lo spazio per essere” (2019), a cura di Maria Vittoria Gozio, installazione diffusa nella città di Castelfiorentino; “E fu Terremoto” (2019), a cura di Vittorio Erlindo, Monastero di Weingart, Germania; “Quadrilegio” (2019), Parma; “Gina Gun” (2019), Central Saint Martin School, Londra; “Lionardo” (2019), scultura scenica per uno spettacolo teatrale diretto da Michele Placido; Biennale Art Light (2020), a cura di Vittorio Erlindo, mostra/ installazione collettiva, Casa studio di Andrea Mantegna, Mantova. 

VALERIA PATRIZI
Valeria Patrizi nasce a Roma, dove oggi vive e lavora. Nel 1999 si specializza in decorazione pittorica presso l’Istituto d’Arte “I.S.A. Roma2” e nel 2004 si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Roma dopo aver frequentato la “Facultad de Bellas Arte de Granada” (Spagna). Diplomata in Restauro pittorico presso la Scuola di Restauro San Giacomo del Comune di Roma, inizia il suo percorso artistico studiando le tecniche pittoriche e la forma attraverso il disegno e lo studio dell’anatomia. Gradualmente si distacca dalla pittura accademica per indirizzarsi verso una dimensione pittorica più essenziale e originale: nelle sue grandi tele, esposte come arazzi, utilizza caffé, tè e bitume cercando l’equilibrio della forma attraverso linee e macchie.
Valeria ha all’attivo importanti mostre collettive e personali presso gallerie private e spazi istituzionali. Dal 2019 Valeria è rappresentata da Galleria GALP di Olgiate Comasco. Tra le esposizioni più recenti possiamo citare: “Una stanza tutta per sé” (2017), Galleria Nardi Arte, Roma; “The Giantess” (2017), Galleria Liberarte, Roma; Venice Art Fair (2017), Forlì; “Amanei” (2018), Salina, Messina, in collaborazione con Galleria Parione; Collettiva Premio Nardi (2018), Roma; “Plenitudo” (2018), Museo Diocesano di Caltagirone (Catania); BAF (2020), Bergamo, con galleria Galp; Affordable Art Fair (2020), Milano, con galleria GALP. 

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