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MILANO | GASC | VILLA CLERICI | CONFIGURAZIONE PENTECOSTE 2021 FINO A 8 SETTEMBRE 2021

di MARCELLO FRANCOLINI

Crux per crucem ad lucem, l’installazione di Davide Coltro attivata dal 2 aprile scorso alla GASC (Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei) riporta al centro del dibattito culturale italiano il ruolo dell’arte nei confronti del senso religioso inteso come capacità di rivelazione dell’invisibile.

Davide Coltro, Crux per crucem ad lucem, vista delle diverse possibilità d’immagine dell’installazione, configurazione della Quaresima 2021, GASC Villa Clerici, Milano. Courtesy Gagliardi e Domke

Ma l’invisibile non si rivela mai interamente. Non sveliamo che una porzione rispetto al tutto celato. Su questa strada, credo l’artista abbia costruito un’opera che più ch’esser vista, va visitata. Una croce di cieli, costituita da 11 moduli mediali (opere tipiche della ricerca dell’artista nei linguaggi mediali) che trasmettono vedute di cielo. La stabilità della forma-croce viene alleggerita ed espansa dalle immagini in essa contenute. L’occhio dell’osservatore fatica a tenere intatto il contorno che quasi svapora sotto la nuvola, che in fondo l’unico primario interesse che nutre verso noi tutti è la possibilità eterna di rimandare sempre a qualcos’altro. Qui il monitor trova il modo di mostrare il fuori-quadro dell’immagine, che diventa secondo l’autore tela elettronica, dove l’esterno in un ribalto percettivo da sfondo diviene figura. I margini in questo caso sono parte dell’opera, la linea di contorno è la relazione tra l’archetipo e la realtà, la premessa necessaria a ricostruire i nessi del fisico e del metafisico, Dispositio ex clausione linearum, secondo l’intuizione pre-vasariana di Bonaventura da Bagnoregio.

Davide Coltro, Crux per crucem ad lucem, veduta dell’installazione, configurazione della Quaresima 2021, GASC Villa Clerici, Milano. Courtesy Gagliardi e Domke

È proprio forse nell’accostamento analogico della croce al cielo che Coltro produce una rappresentazione figurale dell’origine simbologica della croce. Il fuori e il dentro, la verticalità e l’orizzontalità, la croce e il cielo si collegano all’esigenza di riorganizzazione dello spazio cosmico, tra Terra e Cielo, divenendo così bussola di una socialità attualmente confusa. Ma perché l’opera va visitata? Secondo un ben architettato progetto dell’artista, accettato con entusiasmo dal Direttore della GASC Luigi Codemo, Crux è costruita per funzionare come opera d’arte sacra, aspirando così a quella capacità di restituire al popolo la partecipazione attiva alla celebrazione culturale. D’altronde proprio quest’esigenza rappresentò il contenuto del Sacrosanctum Concilium, il primo documento post Concilio Vaticano II di quel Papa Paolo VI che riaprì la discussione tra Chiesa e artisti, e che proprio nella GASC di Milano trovò il terreno fertile. Ed è proprio da qui che Crux trova piena coerenza.
Letteralmente, l’opera si muove con la liturgia, cambiando la formulazione delle proprie composizioni nelle occasioni delle feste religiose. Nel caso specifico, la prima si è avuta durante la Quaresima. In linea con tali mutamenti, è attualmente in atto, in occasione della Pentecoste la seconda configurazione. Seguiranno altre, per la festa mariana dell’8 settembre e dell’Avvento, con nuove ed inedite possibilità visive.
Evidentemente in questo senso l’opera mira a ristabilire un “tempo condiviso” per cui è necessario “visitarla”. L’opera di Coltro si innesta in quel tipo di fermento che l’arte cristiana esprime da sempre, ovvero quella possibilità di fare delle cose “materiali”, cose “sacramentali” riposizionando un certo senso del mistero che fa del mondo presente preludio della promessa celeste per il mondo futuro.

Davide Coltro. Crux per crucem ad lucem
installazione mediale permanente

GASC Galleria d’Arte Sacra dei contemporanei
Villa Clerici
Via G. Terruggia 14, Milano

Info: www.villaclerici.it 

Davide Coltro, Crux per crucem ad lucem, veduta dell’installazione, configurazione della Pentecoste 2021, GASC Villa Clerici, Milano. Courtesy Gagliardi e Domke

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