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VENEZIA | Spazio Dom Pérignon – Cà Pesaro | 17 ottobre 2014 – 18 gennaio 2015

di FRANCESCA GIUBILEI

Il paradosso è genericamente inteso come un fatto che contraddice l’opinione comune o l’esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente, straordinario o bizzarro (definizione tratta da Wikipedia).
Il paradosso è anche un potente stimolo per la riflessione, poiché ci rivela sia la debolezza della nostra capacità di discernimento sia i limiti di alcuni strumenti intellettuali.

Paradossi. Incontri inattesi tra Antico e Contemporaneo. Le lesene di Giulio Aristide Sartorio e l’installazione sonora di Alberto Tadiello, Spazio Dom Pérignon, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia (veduta della mostra)

È con l’intento di suscitare sorpresa e stupore, ma allo stesso tempo di stimolare la riflessione, che nasce il progetto Paradossi – Incontri inattesi tra l’arte di oggi e quella del XIX e XX secolo, a cura di Angela Vettese e ideato da Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici Veneziani e Daniela Ferretti, responsabile mostre.
Sede del progetto: un nuovo spazio all’interno di Ca’ Pesaro, reso accessibile al pubblico grazie al contributo di Dom Pérignon, che ne ha finanziato i restauri e che ha condiviso con i Musei Civici il suo programma di collaborazione con artisti internazionali, The Power of Creation. Il successo di questo eccezionale champagne e il glamour del suo marchio dipendono non solo dalla secolare tradizione e antica coscienza dei segreti della vinificazione, ma anche dalla capacità di rinnovarsi costantemente, investendo nell’innovazione e nella reinvenzione della propria essenza.

Paradossi. Incontri inattesi tra Antico e Contemporaneo. Le lesene di Giulio Aristide Sartorio e l’installazione sonora di Alberto Tadiello, Spazio Dom Pérignon, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia (veduta della mostra)

Con lo stesso obiettivo, inizia il coraggioso programma di incontri tra l’arte contemporanea e il patrimonio storico di Ca’ Pesaro.
Il primo dei Paradossi si potrebbe dire riguardi il corpo e la fatica. Dialogano insieme i grandi teleri di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932) e l’opera sonora di Alberto Tadiello (1983).
Il ciclo pittorico di Sartorio, realizzato per la Biennale d’Arte del 1907, raffigura le allegorie de La Luce, Le Tenebre, l’Amore e La Morte intercalate da dieci pannelli verticali. Attraverso queste opere l’artista ha voluto proporre una visione altamente drammatica dell’esistenza. La fatica fisica è visibile nei corpi muscolosi che sorreggono gli elementi architettonici e nei volti accartocciati dallo sforzo.

Paradossi. Incontri inattesi tra Antico e Contemporaneo. Le lesene di Giulio Aristide Sartorio e l’installazione sonora di Alberto Tadiello, Spazio Dom Pérignon, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia (veduta della mostra)

Altrettanto drammatico e acusticamente scultoreo è l’intervento di Tadiello, che ripetendo numerose volte, con un certo sfasamento e slittamento temporale, l’incipit di una stessa composizione musicale è riuscito a creare una sorta di «torsione sonora» che fa da contraltare a quella dei corpi dipinti. La ripetizione sonora suggerisce la fatica dell’azione e lo sforzo per l’accettazione dell’esistenza.

Paradossi. Incontri inattesi tra Antico e Contemporaneo.
Le lesene di Giulio Aristide Sartorio e l’installazione sonora di Alberto Tadiello
a cura di Angela Vettese

17 ottobre 2014 – 18 gennaio 2015

Spazio Dom Pérignon
Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Santa Croce 2076, Venezia

Info: www.capesaro.visitmuve.it

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