REGGIO EMILIA | Chiostri di San Pietro | Fino al 16 gennaio 2022
Intervista a MELANIA GAZZOTTI di Francesca Santoro
Buoni propositi per il nuovo anno. Lo sappiamo già da un po’: è stata prorogata fino al 16 gennaio Caleidoscopica, l’antologica dedicata ad Olimpia Zagnoli allestita presso i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, a cura di Melania Gazzotti e grazie all’organizzazione della Fondazione Palazzo Magnani.
Decisamente una buona opportunità per chi non sia ancora riuscito a visitarla. Come vincere un biglietto per entrare nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Dove al posto del fiume e delle fontane di cacao trovi il flusso creativo dell’illustratrice e creativa di fama internazionale. Un tour in quattro dimensioni nel coloratissimo mondo di OZ (mai acronimo fu più felice di questo). Dove naturalmente la quarta dimensione è il Tempo.
Fattore determinante, il Tempo, e non solo perché qui si parla del racconto a zig zag dei primi dieci anni di attività dell’artista, ma anche perché tra l’idea e la sua realizzazione ci si è mezza di mezzo la pausa del 2020. Che ha avuto anche conseguenze impreviste. “In realtà ci è stata di aiuto – ci racconta Melania Gazzotti, curatrice di Caleidoscopica, storica dell’arte specializzata nel rapporto tra immagine, parola e libro, oggi eletta nostra guida d’eccezione – abbiamo avuto la possibilità di lavorare alla mostra senza la pressione e i tempi stretti e di riflettere insieme su ogni dettaglio, confrontandoci di volta in volta con lo staff della Fondazione Palazzo Magnani, che ha organizzato la mostra”.
E seguendo il Tempo a ritroso risaliamo alla nascita di questo progetto. Sapere dove e come cominciano le cose può suggerire molto sulla loro consistenza. La scintilla scoccò oltreoceano prosegue Melania Gazzotti. “Ho contattato Olimpia Zagnoli perché l’Istituto italiano di cultura di New York mi aveva proposto di organizzare una mostra sugli illustratori italiani che avevano un particolare successo negli Stati Uniti. Dopo varie riflessioni avevamo deciso di organizzare una bi-personale che mettesse in luce il lavoro di Olimpia ed Emiliano Ponzi, due illustratori con due stili molto diversi ed entrambi molto amati negli USA e con un legame particolare con la città di New York. La mostra è poi diventata un libro dal titolo USA. Una Storia Americana. Due illustratori italiani a New York, edito da Corraini nel 2016”.
E se dunque è da NY che si parte, è a casa che ritorna Zagnoli grazie a questa esposizione, nella sua Reggio Emilia. Un posto decisamente speciale se si parla di infanzia. Qui infatti OZ visse la sua esperienza di bambina insieme alle scuole di Reggio Children, il cui approccio dedicato alla difesa e alla promozione dei diritti e delle potenzialità dei più piccoli vanta una lunga tradizione avviata proprio a partire dagli asili e dalle scuole di infanzia della città e diventata internazionale.
Ed era impossibile che Caleidoscopica non ne tenesse conto, in primo luogo pensando ai piccoli come spettatori privilegiati: “È una mostra con più livelli di lettura, che può essere apprezzata da un pubblico di tutte le età. Per questo è anche stata realizzata una guida espressamente per bambini, che li accompagna alla scoperta delle opere esposte” aggiunge Melania Gazzotti. Che ci ricorda anche che i bambini di Reggio Children, accompagnati dai loro atelieristi, sono stati anche una presenza attiva. Tanto che, dopo un gioco durato un anno insieme alla ex bambina Olimpia Zagnoli, è nata Capriole di Pensieri, una piccola mostra dentro alla mostra tutta opera loro.
Ritornando solo per un momento alla “geografia” della conoscenza tra Zagnoli e Gazzotti, tra gli USA e Reggio Emilia ci fu una tappa intermedia piuttosto suggestiva. Infatti la storia richiede di spostarsi, con un tocco rocambolesco, davanti ai paesaggi assolati della nostra Toscana, dove prese vita (nel 2016) il progetto La grande estate: un workshop di illustrazione che si trasformò prima in una personale di OZ (Spazio culturale Mutty, Castiglione delle Stiviere, MN, 2016) e poi in una pubblicazione dallo stesso nome (purtroppo esaurita) a cura di Lazy Dog Press, l’editore indipendente che oggi ha realizzato il volume Caleidoscopica. Un tassello non indifferente per questo nostro viaggio. Perché con questo libro Lazy Dog Press aggiunge un’altra sfumatura all’esperienza della mostra, la completa e la chiarisce, senza limitarsi a documentarla. “Il libro Caleidoscopica – ci spiega la nostra guida – ormai già alla terza edizione, raccoglie tutte le opere in mostra e le mette in dialogo con altri lavori selezionati sempre da me e Olimpia, in collaborazione con l’editore Lazy Dog Press. Il libro è una sorta di completamento della mostra, perché offre ulteriori spunti visivi e di riflessione, anche grazie a una ricca raccolta di testi.”
Avere la possibilità di sfogliarlo ci ricorda un’altra cosa piuttosto importante sul Tempo, in particolare quello delle storie: che siamo noi a volerlo pensare come lineare, nel suo segnare i passi da A a B per esempio. Ma in realtà può anche saltellare di qua e di là se lo si lascia libero di viaggiare attraverso le associazioni. Esattamente come funziona Caleidoscopica, che è stata pensata come una specie di domino, dove un’immagine segue l’altra, incrociando le illustrazioni e i loro bozzetti, gli oggetti e le immagini che li hanno preceduti o seguiti, i manifesti, le copertine, il tutto attraverso ogni tipo di supporto e di finalità pratica.
Ora dopo aver esplorato insieme a Melania Gazzotti i contorni della mostra puntiamo dritti al centro. “È stato un vero viaggio dentro il lavoro e l’immaginario visivo di Olimpia. Non è stato sempre semplice scegliere, ma ogni scelta è stata pensata e fatta insieme all’artista. Abbiamo cercato di includere tutti i linguaggi utilizzati da Olimpia e di dare spazio non solo ai suoi lavori più iconici e conosciuti ma anche a sperimentazioni più personali, in modo da restituire tutta la complessità della sua ricerca”.
Una complessità che ci viene restituita anche dalla pluralità di soggetti coinvolti in un modo o nell’altro. A partire dall’intera città di Reggio Emilia, che ha ospitato in altrettanti spazi strategici le tre grandi sculture in metallo dal nome parlante Trio con Brio: un’anticipazione, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, che ha segnato le tappe de “La strada per OZ”. I colorati personaggi di due metri e mezzo di altezza si sono poi riuniti con altrettante sorelle davanti all’ingresso della mostra in una gioiosa installazione che saluta i visitatori al loro arrivo. Impossibile non pensare alle sculture di Niki de Saint Phalle.
Infine, un ultimo suggerimento dalla curatrice per addentrarsi in questo caleidoscopio di esposizione? “Consiglierei di vistare la mostra dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio. Nella prima visita consiglierei di lasciarsi trasportare dalle forme e dai colori immergendosi negli ambienti dell’allestimento e nella seconda di concentrarsi sui dettagli e sul processo creativo dell’artista, che viene in parte svelato nell’ultima sala dove è esposta una selezione di progetti, disegni e appunti visivi”. Ed è nell’ultima sala infatti che si trova esposto un taccuino fondamentale di Zagnoli: se si guarda con attenzione se ne troverà uno aperto su un elenco di titoli possibili per quella che sarebbe stata Caleidoscopica. Così tutti i pezzi si ricompongono partendo dall’inizio, ricordandoci che ogni cosa vive in un flusso.
Grazie a Melania Gazzotti per questa immersione e per le storie che ci ha raccontato.
CALEIDOSCOPICA
Il mondo illustrato di Olimpia Zagnoli
a cura di Melania Gazzotti
una mostra promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia nell’ambito di Reggio per Emilia 20/21
Fino al 16 gennaio 2022
Chiostri di San Pietro
Via Emilia San Pietro 44/C, Reggio Emilia
Info: +39 0522 456233
www.chiostrisanpietro.it