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MONZA | Orangerie della Villa Reale e luoghi vari in città | 26 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020

di MATTEO GALBIATI

Ritorna a Monza, negli ampi spazi dell’Orangerie della Villa Reale, la Biennale Monza 2019 che, sotto l’acuta direzione artistica di Daniele Astrologo Abadal, quest’anno, proprio per ferma volontà del suo curatore, si ripropone nella formula adottata per l’edizione targata 2017: sono, infatti, nuovamente protagoniste le Accademie, in qualità non solo di luoghi di semplice formazione, ma anche (o soprattutto) vivaio attivo e prolifico dei nuovi talenti emergenti, espressione puntuale della voce nascente di quelle nuove proposte di domani che, oggi, già nel percorso formativo condotto, qui si distinguono per la qualità della loro ricerca e riflessione estetica.

Lucia Cantò, Io, Tu, Egli, Noi, Voi, Essi, 2019, macchina per scrivere Olivetti 32, tela di 400 cm (io) e macchina per scrivere Olivetti Studio, tela di 500 cm (tu), Accademia di Belle Arti di Venezia

Nell’ampio ambiente della reggia monzese sfila, allora, l’attualità più diretta e immediata della nostra contemporaneità che, grazie alla ricca e differente varietà delle opere esposte, svela il valore e il merito di questa nuova (selezionata) generazione di artisti. Sono 30 i giovani provenienti, a gruppi di tre, da 10 prestigiose istituzioni italiane (segue nel box l’elenco completo) che offrono al pubblico brianzolo la preziosa occasione di un confronto diretto e immediato con immaginari inediti, con considerazioni diverse con cui confrontarsi a rivendicare l’identità mutante dell’arte e la sua sempre precisa connessione con la realtà del presente.

Sara Vasini, The Bell Jar, 2018-19, 10 campane di vetro, materiale organogeno e smalto oro in oggetti già fatti, 27 cm di altezza e 15 cm di diametro ciascuna, Accademia di Belle Arti di Ravenna

Incrementata rispetto alla passata edizione, la presenza delle Accademie favorisce uno scambio e un’esplorazione più schietta ed autentica del territorio e del panorama della giovane arte la cui selezione, sottratta dagli “interessi” dei critici, dei curatori o delle gallerie, viene affidata direttamente a quegli stessi docenti (uno per istituto) che, proprio per la loro responsabilità educativa e formativa, hanno modo di conoscere meglio questi giovani e ne sanno apprezzare tutte le sfumature di pensiero, avendo avuto modo di seguirli fin dalla loro “nascita artistica”.
Valorizzare il rapporto docente-alunno, maestro-allievo, è di certo un merito da evidenziare e sottolineare per la Biennale Monza 2019, capace di sostenere, secondo questo indirizzo, il primo vero debutto istituzionale per molti degli artisti presenti, i quali hanno modo di relazionassi con quella realtà che li attenderà una volta compiuto il percorso di studi, o, a seconda delle esperienze, li ha già accolti nelle prime tappe del lungo percorso di esperienza e impegno “lavorativo”. Sono poi i docenti che, nella loro veste di mentori espressamente nominati e chiamati a questo ruolo di selezionatori, si fanno garanti responsabili delle loro scelte, anche a nome e titolo dell’istituzione che loro rappresentano.

Mihàly Mòr Kovàcs, Fuga n.1, 2019, tessere di marmo, cemento armato, 30x15x30 cm, Accademia di Belle Arti di Bologna

La mission della kermesse monzese, del resto, è sempre stata quella di voler intercettare in prima battuta i nomi di quegli emergenti prima ancora che il “sistema” ne abbia saputo ascoltare e accogliere le proposte.
In questa edizione abbiamo avuto modo di rilevare come – lasciamo comunque al lettore il compito di una verifica in loco dei singoli nomi – molte opere rimandino ad una dimensione installativa ed ambientale, condizione questa che favorisce una relazione stretta con il visitatore che si trova immerso in una successione diversa di stimoli e spunti, di scoperte e di interrogazioni. Questi lavori dichiarano una connessione molto forte con la dimensione dell’esperienza reale di cui si nutre di spunti, elementi, strumenti, materie, idee e domande che sono tracce di quella quotidianità il cui rimando resta la vera esperienza di vita. Siamo lontani da opere completamente ermetiche e concettualmente chiuse in un estetismo di difficile soluzione, ma si ha modo di comprendere una consapevole volontà di richiamare l’elemento della realtà e delle sue veri. Citazioni, storie, eventi, tematiche completano il quadro di un desiderio diffuso e leggibile di connettersi con la dimensione di un’attualità presente e tangibile. Segno questo di quella maturità con cui questi giovani talenti affidano alla loro espressività il peso di messaggi di un certo impegno che va ben oltre quella dimensione artistica la cui formalità non è, magari, nemmeno del tutto formalizzata e verbalizzata.

Francesca Migone, Tessitura diagenetica, 2019, tessuto cady mirage, filo di cotone, cucitura e ricamo su tessuto, 150×200 cm, Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova

In questo senso appare anche in linea con la tipologia delle proposte nell’antica Orangerie la scelta di unire alla Biennale una ricca proposta per la Biennale OFF che, novità di quest’edizione, si apre alla città coinvolgendola con una serie di iniziative, in diverse location distribuite nel tessuto urbano, che vivacizzano il capoluogo brianzolo con interventi contemporanei come performance, mostre, installazioni, workshop, incontri e visite guidate.
Se l’intento del curatore era quello di promuovere l’identità culturale della manifestazione monzese all’insegna delle parole “apertura, dialogo, diffusione e contaminazione”, affermandone la missione di indicatore delle tendenze dell’arte, i risultati sembrano aver centrato quell’obbiettivo per qualità, varietà e ricchezza di stimoli, oltre che per l’intelligente vivacità delle opere raccolte nella grande mostra istituzionale nella reggia piermariniana.
Compito arduo quello del Comitato che dovrà selezionare, come da tradizione, alcune opere che saranno acquisite ed entreranno a far parte delle collezioni cittadine, eredità preziosa che, edizione dopo edizione, segna la storia di questa manifestazione e la lega alla città che la promuove.

Biennale Monza 2019. 30 artisti, 10 accademie nazionali
responsabile scientifico Daniele Astrologo Abadal

Docenti, accademie e artisti invitati: Marta Allegri, docente di Tecniche plastiche contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Venezia, invita: Lucia Cantò, Irene Targa, Rob van den Berg

Paola Babini, docente di Tecniche e tecnologie delle Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, invita: Daniela Iurato, Aleksandra Miteva, Sara Vasini

Simona Barbera, docente di Installazioni multimediali, Tecniche extramediali all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, invita: Luca Del Torto, Francesca Migone, Sarangerel Tserennadmid

Maria Claudia Farina, docente di Tecniche del marmo e pietre dure all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, invita: Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Emanuele Marullo, Lisa Redetti

Mauro Folci, docente di Scultura e Tecniche delle Arti Performative all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, invita: Anna Barbieri, Raffaele Greco, Antonio Perticara

Paolo Parisi, docente di Grafica all’Accademia di Belle Arti di Firenze, invita: Matteo Coluccia, Stefano Giuri, Lori Lako

Francesco Pedrini, docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo, invita: Opsi collective, Anna Pezzoli, Pietro Vitali

Andrea Sala, docente di Scultura alla NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e Roma, invita: Andrea Bocca, Andrea Noviello, Agnese Smaldone

Ivana Spinelli, docente di Scultura all’Accademia Clementina di Belle Arti di Bologna, invita: Elisa Capucci, Andrea Di Lorenzo, Mihàly Mòr Kovàcs

Italo Zuffi, docente di Tecniche per la Scultura e Tecniche Performative all’Accademia di Belle Arti L’Aquila (ABAQ), invita: Mara Albani, Francesco Alberico, Arianna Me

Comitato Premio d’Arte Città di Monza sotto l’egida del Comune di Monza: Regione Lombardia-Cultura, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Rotary Club Monza, Assolombarda, Camera di Commercio Milano Monza Brianza e Lodi, Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus, Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza onlus, Università Popolare di Monza, Confartigianato Imprese APA Milano Monza e Brianza, Unione Artigiani provincia di Milano, Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza, Associazione Pro Monza IAT
con la partecipazione e il sostegno dei membri del Comitato e di: Creval, Elesa, Fondazione Luigi Rovati, Generali Italia S.p.A. Agenzia Generale Ina Assitalia Monza
partnership tecnica: Caloni Trasporti, Digivents, Autoguidovie, Pietro Alberto Rossini Fondazione, Studio KOK, Sangalli Giancarlo & C.
media partner TGCom e Il Cittadino

Biennale Off con opere in città

26 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020

Orangerie della Villa Reale
Viale Brianza 1, Monza

Orari: da giovedì a domenica 10.00-19.00, apertura speciale il 6 gennaio
Ingresso libero

Info: +39 039 322086
www.biennalegiovanimonza.it

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