Non sei registrato? Registrati.
MATERA | Momart Gallery | Fino al 30 giugno 2024

di ALESSIA PIETROPINTO

Il valore assunto da un luogo che diviene casa, la conformazione ambientale e psico-sociale che garantisce il corretto insediamento di una specie; habitat è la scelta di restare, è l’ecosistema che viene generandosi in seguito ad una scelta, è la terra in cui lasciare attecchire le proprie radici, il proprio essere in cerca di uno spazio da chiamare casa.

Habitat, veduta della mostra, Momart Gallery, Matera Ph. Antonio Sacco

Momart Gallery – situata nel cuore del Sasso Caveoso di Matera – presenta Habitat: mostra collettiva a cura di Simona Spinella – presidente dell’impresa culturale Synkhronos che da anni si prende cura dei luoghi della Fondazione Zètema in collaborazione con la Galleria Gallerati di Roma.
Diciannove gli artisti selezionati da Monica Palumbo – direttrice artistica della galleria – e Carlo Gallerati, fondatore e direttore artistico dell’omonima galleria di Roma, in un percorso in cui il contrasto si fa portavoce della poetica di ciascuno. Lavori che spaziano dalla fotografia all’installazione emergono dagli incavi della pietra; qui, l’antico si fonde con la contemporaneità, accoglie il nuovo tra le sue forme sinuose e ancestrali, lo assorbe con la sua porosità, rendendolo partecipe di una traslazione temporale evincibile varcata la soglia che separa la galleria dalla città.

Habitat, veduta della mostra, Momart Gallery, Matera Ph. Antonio Sacco

Lo spazio espositivo a ridosso di piazza Madonna dell’Idris riflette la volontà insita della mostra, crea circoscritti ecosistemi in cui si sviluppano i singoli lavori; ciascuno agisce in una specifica porzione di spazio, nicchie ideali per proliferare concettualmente andando così a generare un percorso a più voci, una melodiosa sinfonia che, nonostante i contrasti formali, riecheggia soavemente tra le sue pareti rocciose. La mostra si pone come obiettivo l’alimentare un rapporto di collaborazione tra la galleria e la Fondazione Zétema, due importanti realtà attive da anni sul territorio materano il cui scopo è la promozione culturale e la valorizzazione territoriale da effettuare mediante strumenti comuni e condivisibili.

Francesca De Rubeis. Habitat, Momart Gallery, Matera Ph. Antonio Sacco

I lavori di Gaia Adducchio, Anna Maria Angelucci, Alessandro Antonucci, Rossella Barbante, Lucilla Candeloro, Luca Centola, Francesca De Rubeis, Daniela Di Maro, Ivana Galli, Federica Luciani, Letizia Marabottini, Paola Marzano, Vincenzo Monticelli Cuggiò, Consuelo Mura, Angela Maria Piga e Federica Rugnone giocano su concetti dicotomici e contrasti cromatici, andando a creare una sorta di caccia al tesoro volta a valorizzare l’ambiente e riflettere sul concetto di casa inteso come luogo abitativo mutevole e soggetto a continue trasformazioni derivanti sia da episodi esterni non controllabili, sia dalla volontà del singolo che, spesso, opera in bilico tra una sottile, ma decisiva, linea demarcativa che impone ciclici cambi di prospettiva. Un ambiente naturale che diviene spazio sociale in cui sono i corpi a generare movimenti interni in grado di plasmare l’intero processo percettivo.

Habitat, veduta della mostra, Momart Gallery, Matera Ph. Antonio Sacco

Sulla base di questa modalità si instaura, nel primo ambiente della galleria, il dialogo tra Marabottini e Timossi: una contrapposizione attraverso cui si esplica il concetto di dualità, di positivo e negativo che, se in Timossi emerge dalla forza materica resa dal marmo bianco, la cui pienezza piega e modifica l’elemento nero e vuoto realizzato in PVC, in Marabottini l’antitesi diviene cromatica. Con Solco (la terra che mi manca) (2024) l’artista mette in luce l’idea di soglia, di limite visivo che interrompe la percezione visiva e funge da amplificatore sensoriale. Habitat è il luogo in cui il corpo abita, in cui si fa presenza, concreta e ideale; è simbolo di rinascita, rassicura e protegge colui che sceglie di esistere.

Alberto Timossi. Habitat, Momart Gallery, Matera Ph. Antonio Sacco

Federica Luciani con l’opera Anima & Animus (2023) rappresenta tramite uno scatto fotografico realizzato con inchiostri ai pigmenti la concezione junghiana volta a percepire anima e animus come la controparte inconscia presente rispettivamente nell’uomo e nella donna. Intreccio di corpi che fondono le proprie essenze divenendo l’uno la prosecuzione dell’altro, la sua fine e il suo inizio, il luogo sicuro in cui perdersi pur rimanendo ancorati nello spazio. L’Habitat si fa paesaggio nelle opere di Antonucci e Centola: una scultura in cemento e una stampa fotografica, poste l’una di fronte all’altra, parlano allo spettatore di stratificazioni e principi geo-fisici, fenomeni naturali ricostruiti mediante espedienti visivo-narrativi da leggere attuando repentini cambi prospettici.
Habitat non solo funge da strumento mediante il quale leggere il fluire lento del tempo, bensì diviene momento connettivo tra ciò che appare e ciò che potrebbe essere stato, tra una temporalità che agisce su rette incidenti iscritte in uno spazio rigenerato.

Habitat
a cura di Simona Spinella
in collaborazione con Galleria Gallerati, Roma

Artisti: Gaia Adducchio, Anna Maria Angelucci, Alessandro Antonucci, Rossella Barbante, Lucilla Candeloro, Luca Centola, Francesca De Rubeis, Daniela Di Maro, Ivana Galli, Federica Luciani, Letizia Marabottini, Paola Marzano, Vincenzo Monticelli Cuggiò, Consuelo Mura, Angela Maria Piga e Federica Rugnone

24 aprile – 30 giugno 2024

Momart Gallery
Piazza Madonna dell’Idris 5-7, Matera

Orari: da giovedì a lunedì 11.00-13.00 e 16.00-19.00

Info: +39 338 841431
momartgallery57@gmail.com
www.momartgallery.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •