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PALERMO | Palazzo Costantino, Palazzo Di Napoli, ai Quattro Canti | 14 – 19 luglio 2014

Un viaggio nei misteri del sacro universalmente inteso, in connessione con la spiritualità contemporanea nella sua complessità. Santa Rosalia, patrona di Palermo, è anima pura, simbolo sacro per eccellenza, rifugio e termine ultimo. In questo caso, è l’input da cui prendono spunto i 27 artisti le cui opere compongono Anima Pura. Dialogo tra Sacralità e Contemporaneità, collettiva d’arte contemporanea che inaugura il 14 luglio – giorno in cui Palermo celebra il 390° Festino – nei settecenteschi e magnificamente slabbrati Palazzi Costantino e Di Napoli, ai Quattro Canti, cuore storico del capoluogo siciliano, crocevia da cui passa il corteo con il carro trionfale della patrona.

Giovanni Gaggia, Tra le Ali: La vestizione di Carletto", gualdrappa ricamata per La processione di carlettoLe opere inedite – pittura, istallazioni site specific, sculture, fotografie, video arte e disegno, direzione artistica di Giacomo Rizzo – dialogheranno con i saloni rovinati dalle bombe del ‘43, dimenticati da un restauro mai realmente avviato per intoppi burocratici. Oggi i palazzi sono di proprietà del mecenate Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona che in precedenza li ha aperti alla città per un solo giorno, il 14 luglio. Quest’anno, diversamente dal passato, la collettiva permetterà di scoprire i palazzi per quasi una settimana.

Santa Rosalia deve aiutare la sua città. «Gli artisti hanno dimostrato di avere una sensibilità maggiore dei politici: sono stati loro a farmi aprire per la prima volta i palazzi alla città, tre anni fa. Il primo anno il tema fu la peste: Santa Rosalia ha guarito la città in superficie, ma il morbo è rimasto nel tessuto urbano le installazioni furono fatte con frammenti di Palazzo Costantino, che uscivano dalle ferite della struttura, dai buchi delle pareti, dalle maioliche divelte. Poi c’è stato un secondo anno, eccoci al terzo e stavolta l’apertura sarà di una settimana: speriamo che Palermo si accorga dei suoi palazzi dimenticati” io non sono riuscito a restituire a palermo parte della sua bellezza attraverso il recupero di alcuni suoi palazzi, lo faccio attraverso l’arte dal momento che ho avuto la fortuna di muovermi da sempre nel mondo dell’arte e ho avuto modo di collezionare opere che desidero condividere con la collettività» racconta Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.

Ognuno dei 27 artisti o collettivi – Giuseppe Agnello, Alessandro Bazan, Federico Baronello, Andrea Buglisi, Hugo Canoilas, Mauro Cappotto, Claudio Cavallaro, Stefano Cumia, Francesco De Grandi, Fulvio Di Piazza, Giovanni Gaggia, Laboratorio Saccardi, Francesco Lauretta, Filippo Leonardi, Sebastiano Mortellaro & Sandra Rizza, Turi Rapisarda, Francesco Rinzivillo, Giacomo Rizzo, Salvatore Rizzuti, Giovanni Robustelli, Piero Roccasalvo Rub, Manlio Sacco, Sandro Scalia, Lino Strangis, Sasha Vinci & Mariagrazia Galesi, Miao Xiaochun, lo scomparso Andrea Di Marco i cui disegni sono stati forniti dalla famiglia – ha “letto” a suo modo il concetto di sacro.

«Per un’ermeneutica dell’anima: pura, purissima per sua stessa natura, l’anima è ciò che si avvicina maggiormente all’essenza ed è sigillo dell’unicità dell’uomo. Ogni artista esprime la sacralità attraverso il suo prodotto e diviene egli stesso un contenitore del sacro proteso nel reale. L’essenza stessa della sacralità si riflette con limpidezza nell’essere artista, nella sua capacità maieutica e di comunicazione con il mondo», spiegano infatti Giacomo Rizzo e Serena Ribaudo, a cui si deve il supporto critico alla collettiva.

Ogni artista a suo modo, interpreta Santa Rosalia o il concetto stesso di sacro, di purezza, ma anche il rapporto stretto che lega la patrona alla sua città. Dalla scultura dissacrante al disegno a china, dalla roccia purissima al viso tratteggiato ad arte, al semplice rimando metafisico.

Palazzo Costantino, la scalinata

Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona guarda al capoluogo siciliano con gli occhi di chi si è innamorato, ha creduto e investito, ma di chi ha preso atto della mancanza delle condizioni di recupero. Nel 2000 scopre Palermo e tra il 2001 e il 2003 acquista dagli ultimi eredi di innumerevoli proprietari, Palazzo Costantino ai Quattro Canti, con l’intenzione di ricavarne un albergo-museo. Il progetto, approvato dalla Soprintendenza, prevede il ripristino della fuga dei saloni di piano nobile e un albergo di charme al secondo piano. La concessione edilizia richiesta al Comune l’11 dicembre 2003 e rilasciata il 7 maggio 2007 ha fatto sfumare i finanziamenti europei previsti. Da allora Palazzo Costantino e l’adiacente Palazzo Di Napoli giacciono come tutti i palazzi dei Quattro Canti in abbandono, nell’attesa di un’altra occasione che se mai arriverà si infrangerà di nuovo contro il muro della burocrazia
La collettiva è un ulteriore tassello sull’attività di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona; quasi una necessità, quella di sostenere le arti e gli artisti, a cui offre spazi espositivi nelle sedi del Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese di Roma, del MAB Museo all’aperto Bilotti di Cosenza, del Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende (Cosenza).

Anima Pura. Dialogo tra sacralità e contemporaneità
Da un idea di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona
Direzione artistica Giacomo Rizzo
Area critica Serena Ribaudo
Coordinamento Viviana Bilotti Ruggi d’Aragona

Allestimento Agnese Giglia – N38E13
Testo storico Sergio Barbara

15 – 19 luglio 2014
Inaugurazione lunedì 14 luglio, ore 19.00

Palazzi Costantino – Di Napoli
via Maqueda (Quattro Canti) – Palermo

Orari: 16.00 – 20.00
Ingresso libero

Info: Simonetta Trovato (Ufficio Stampa)
+39 333 5289457
simonettatrovato@libero.it
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