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ROMA | SARACENO ART GALLERY | FINO AL 23 MARZO 2024

di BEATRICE CONTE

Si è inaugurata lo scorso 8 febbraio Nessuno è Nessuno, la nuova personale dell’artista Andrea Pinchi alla Saraceno Art Gallery. A cura e negli spazi di Marilena Saraceno, nel cuore del Rione Parione di Roma, la mostra si consegna al pubblico con una nuance cromatica che, pesata sui toni primari del blu, del verde, del rosso e del giallo, stimola suggestioni e fenomeni di contrasto. Un proemio espositivo che, con la complicità delle aderenze narrative suggerite dalle oculate scelte curatoriali, inizia lo spettatore al viaggio che sta per compiere. A guidarci, il lento progredire di un primo personaggio, un palombaro che insieme compone ed entra nello scenario chimerico del dipinto, rapportandosi al mito e alla sua antologia. Geometrici, materici, tonali, i viaggi del palombaro sembrano penetrare l’ottundimento del vero per indagare un’invisibile marea urbana, dove regole e costumi invertono il senso del sé in favore di una verità emancipata dall’oggettività societaria, dove “nessuno” è “tanti” e “tanti” è “nessuno”.

Installation view, solo exhibition “Nessuno è nessuno”, courtesy of the Gallery

Installation view, solo exhibition “Nessuno è Nessuno”, courtesy of the Gallery

Come un invito a vedere, non appena fatto il nostro ingresso in mostra, una parete composta da diverse pitture rivela un palombaro intento nell’azione di stracciare e sbirciare il primo strato di civiltà, mostrandoci la luce: A rubar con gli occhi i prodigi (Prometeo), Things are never as they appear (Dioscuri) e Consciousness (Oedipus) rivelano il ventre molle dell’opera vagamente informale di Pinchi, lasciando allo spettatore il fascino della scoperta. E poiché una parte materica delle sue tele si occorre di un’eredità familiare, in Consciousness (Oedipus) riconosciamo un elemento simil-ferroso posto al centro del dipinto come una porta, o il suo contrario. Si tratta di un oggetto d’uso artigiano, da sempre impiegato nella tradizione organista della famiglia Pinchi, di cui l’artista recupera la plasticità per sospingerla ormai priva di gravità terrena fin giù nelle profondità minerali e plumbee ove è immerso il suo avventuroso palombaro. Il sodalizio materico è reso dal contenimento di questo inserto all’interno di una regione cromatica gradata sui toni dell’indaco, che stratifica attraverso una più compatta campitura del colore attenuando il distacco. L’artista guarda indietro e adatta il suo passato al presente, lavora con discernimento e comprende le virtù del tempo.

Installation view, solo exhibition “Nessuno è nessuno”, courtesy of the Gallery

Installation view, solo exhibition “Nessuno è Nessuno”, courtesy of the Gallery

Proseguendo in mostra alla mercé del cosmonauta, ci dirigiamo verso nuovi approdi sub-terreni, ed entriamo in mondi puntuti che cedono la curva pura in favore di spazi profondi in cui enucleare lo sguardo. Mai senza abbandonare la figurazione, la tela si inasprisce di maglie verticali che moltiplicano i piani ottici del dipinto, dove linee rette e spesse abitano la trama come un mosaico pigmentato, con punti d’ombra e luce a governare le profondità dell’opera. Il dittico di Amore e Psiche compone un microcosmo ugualmente organico e amorfo in cui maschile e femminile inscenano, nel loro delirio mistico, la scintilla primordiale e istintuale che permane anche nell’uomo civilizzato. Enigmatiche e ammalianti, queste due pitture concedono alla rappresentazione una emersione dalle liturgie dell’astrazione e del rigorismo geometrico. Una metafora buona che soverchia regole e inibizioni, riconducendo l’uomo ad uno stato di purezza primordiale in cui convivere con forze opposte è il sillogismo della morale umana. Incanto e tensione, abbondanza e indigenza, fragore e silenzio ghermiscono la composizione, e lasciano come briciole di pane una lunga traccia figurativa che permane nelle opere successive.

Andrea Pinchi, "Amore e Psiche II", courtesy of the Gallery

Andrea Pinchi, “Amore e Psiche II”, courtesy of the Gallery

È il caso dell’opera She moves in a mysterious way (Poseidon Vs Pluto). Il palombaro, figurato ora nella moda bellica appropriata a un elemento emblematico come il tridente, si fa strada attraverso una dolomia amarantina che rassomiglia a una amalgama di canne d’organo. Oltre la corte bizzosa della scena, il suo personaggio appare grottesco e, nella minuzie di particolari, la sua battaglia sfuma. Nessuno è Nessuno, e la guerra alle apparenze, ai costumi e alle avarizie, non è il conflitto che ci ha riservato l’universo. «Nessuno è nessuno» scrive Gianluca Marziani nel suo testo critico per questo percorso mostra: «(…) Le opere sintetizzano un processo interiore che sta saldando le radici formative con l’imprinting di un personalissimo codice visivo (…)». La pittura di Pinchi, spessa di piccole isole, si compone come una metropoli trascendente e trascendentale, ove episodi fluttuanti, ora mitologici ora vestigie del tempo, suggeriscono scenari onirici il cui protagonista è eroe e spettatore.

Andrea Pinchi, "She moves in a mysterious way (Poseidon Vs Pluto)", courtesy of the Gallery

Andrea Pinchi, “She moves in a mysterious way (Poseidon Vs Pluto)”, courtesy of the Gallery

La rassegna pittorica della Saraceno Art Gallery sarà in mostra fino al 23 marzo. L’artista insieme con la curatrice hanno saputo coniugare esigenze narrative e contingenze emozionali, motivi primigeni e impulsi contemporanei, in un percorso affascinante che ha davvero l’abito di una fiaba cosmica.

 

Nessuno è Nessuno | Mostra personale di Andrea Pinchi
a cura di Milena Saraceno
testo critico di Gianluca Marziani

8 febbraio – 23 marzo 2024

Saraceno Art Gallery
Via di Monserrato 40, Roma

Orari: dal martedì al venerdì, ore 15.30 – 19.30 | sabato 11.00 – 19.00

Info: +39 06 39919502
info@saracenoartgallery.com
www.saracenoartgallery.com

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