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MILANO | Galleria Milano | 2 marzo – 20 aprile 2017

Con la personale Immagini rubate a memoria l’artista Albano Morandi (1958) unisce, in un unico progetto pensato per la storica milanese Galleria Milano, un complesso di materiali diversi come testi letterari, oggetti, installazioni, tele e disegni con i quali, coerentemente con le letture e le pratiche della sua ricerca, sonda suggestioni e tensioni assai differenti e multiformi.

Albano Morandi, Colori, 2009, installazione di 45 pezzi, acquerello e cera su ready-made cartaceo, 30x27 cm ciascuno Courtesy l’artista e Galleria Milano, Milano

Albano Morandi, Colori, 2009, installazione di 45 pezzi, acquerello e cera su ready-made cartaceo, 30×27 cm ciascuno Courtesy l’artista e Galleria Milano, Milano

L’interrogazione che muove Morandi è quella irrinunciabile ed eterna su cosa, come, e dove nasca l’ispirazione artistica: la risposta che si deduce dai suoi complessi e stratificati lavori sembra orientarsi ad intendere la genesi dell’opera stessa come l’esito di un’iconografia originaria già presente nel tempo e nella memoria dell’artista.
Il suo sguardo scorre lungo la linea temporale, in avanti e indietro, osservando e attingendo dal passato e dal presente, per recepire quei “segni” – in un’ottica diacronica e sincronica – che possono poi identificarsi nelle sue creazioni e che gli derivano da altre ricerche, da altre riflessioni, da altri animi e intelletti.
Per Morandi la memoria agisce, quindi, come una soglia sempre spalancata ad accogliere istanze differenti che, in diversi passaggi, trovano una sintonia e una complicità nel definire la perfezione della forma artistica. L’opera rimane come esito finale di questa cooperazione; resta il risultato ultimo di una commistione tensiva di istanze latenti che hanno modo di accordarsi nella concretezza dello stesso lavoro. L’opera allora ha il compito di insistere su un confronto dialogico e di rendersi disponibile a vari confronti: tra artista e artista, tra artista e pubblico e viceversa, ad esempio, in un continuo rimando di reciprocità.

Albano Morandi, Con Tomas Rajlich, 1989-2017, dittico, tecnica mista, 36x73.5 cm Courtesy l’artista e Galleria Milano, Milano

Albano Morandi, Con Tomas Rajlich, 1989-2017, dittico, tecnica mista, 36×73.5 cm Courtesy l’artista e Galleria Milano, Milano

La mostra che apre questa sera si divide in tre sezioni: Colori (confronto dialogico con Depero) che si compone di un testo di teatro Sintetico Futurista e un’istallazione pittorica in 45 parti; Les chants de la mi-mort (originata da una suggestione musicale di Alberto Savinio) che nasce da una visita al Monumentale di Milano e si compone di 25 ritratti e un’istallazione sonora di Luca Formentini; Memetica, infine, che vede l’opera come reincarnazione, ponendosi quali interlocutori figure generazionalmente differenti come Blinky Palermo, Lucio Pozzi, Renato Ranaldi, Tomas Rajlich e molti altri ancora.

Albano Morandi. Immagini rubate a memoria
catalogo Corraini Edizioni con testi di Nicoletta Boschiero, Giovanna Dalla Chiesa e Elena Di Raddo 

2 marzo – 20 aprile 2017
Inaugurazione giovedì 2 marzo 2017 ore 18.30 

Galleria Milano
via Manin 13, Via Turati 14, Milano 

Orario: da martedì a sabato 10.00-13.00 e 16.00-20.00

Info: +39 02 29000352
info@galleriamilano.com
www.galleriamilano.com 

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