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PESARO | SPAZIO BIANCO E PELICULA STUDIO FOTOGRAFICO | 10 dicembre 2022 – 7 gennaio 2023

Sabato 10 dicembre l’Archivio Loreno Sguanci, in collaborazione con il progetto SONDARE L’ALTROVE e con l’Associazione Azobé, presenta Uomo Natura, collettiva di Valentina D’Accardi, Alessandro Giampaoli, Luca Piovaccari e Patrizia Zelano a cura di Milena Becci. La mostra, organizzata con la compartecipazione del Consiglio regionale – Assemblea legislativa delle Marche e con il patrocinio del Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza, sarà dislocata in due spazi espositivi, entrambi ubicati a Pesaro, e inaugurerà il 10 dicembre alle ore 17 allo Spazio Bianco e alle ore 19 della stessa giornata presso Pelicula Studio Fotografico.

Uomo Natura è il prosieguo di un percorso intrapreso dall’Archivio Loreno Sguanci APS nel 2018 dal titolo Arte e Natura, un comparto tematico le cui tracce documentali sono consultabili sul sito www.archiviolorenosguanci.it. La modalità generale dell’approccio culturale è stato ed è quello di un corpo coerente di iniziative che creano un percorso verso una partecipazione civica maggiormente consapevole delle contemporanee urgenze di sostenibilità. Nel loro insieme gli eventi messi in campo promuovono delle proposte concrete e calibrate sulle caratteristiche dei  luoghi della città di Pesaro con comprovato valore naturalistico e/o culturale. Queste declinazioni pratico-operative, discusse attraverso la formula della mostra d’arte abbinata ad un incontro pubblico convegnistico, mantengono una forte attenzione anche su esempi virtuosi di altri territori e quindi un carattere di generalizzazione ed esportazione di concetti, progetti ed idee utili anche in altri contesti urbani. Il percorso di divulgazione culturale attraverso la formula della ricerca fotografica, intrapreso dal 2020 ad oggi, è consistito in un primo corpo di mostre personali presso il Museo della Marineria Washington Patrignani di Pesaro. L’iter espositivo si è chiuso il 24 settembre 2022 con la mostra Mare Prima di Valentina D’Accardi e, nelle date precedenti, ha visto protagonisti Alessandro Giampaoli, Luca Piovaccari e Patrizia Zelano. L’intento era ed è quello di permettere la  trasposizione in arte dei contenuti scientifici e/o antropologici legati all’idea di un sano rapporto dell’uomo con la risorsa “mare” e ben evidenziata dalla consuetudine di accostare all’inaugurazione l’intervento/relazione di un ricercatore o di un esperto di materie scientifiche.

Alessandro Giampaoli, Il mare della fertilità, 2021, olio su tela, 40×30 cm

In questo contesto si inserisce la collettiva Uomo Natura – alla cui organizzazione si sono prontamente uniti il progetto del fotografo pesarese Michele Alberto Sereni, Sondare L’Altrove, e l’Associazione Azobé Odv – che vuole narrare il difficile equilibrio tra mondo urbanizzato e mondo naturale con l’intento di rendere evidente, attraverso la forza del linguaggio estetico formale della ricerca fotografica, allo Spazio Bianco, e di altri media, presso lo studio fotografico Pelicula, il rapporto esistente tra uomo e natura. Indagando, quindi, questa  dicotomia in seno all’unità, che non può essere solo affrontata con la logica e la razionalità, la mostra vuole produrre un primo nucleo iconografico capace di avvicinare un pubblico eterogeneo a tematiche di sostenibilità ambientale e a logiche di convivenza con il mondo naturale e, allo stesso tempo, promuovere una coinvolgimento attivo dei professionisti dell’arte su tematiche che rappresentano, anche per le loro ricadute sociali, le vere sfide della contemporaneità. La transizione ecologica, la trasformazione dei luoghi del vivere e delle abitudini individuali e collettive avviene in modo spontaneo laddove viene interiorizzata la cultura di un nuovo valore: quello di una consapevole coesistenza con gli aspetti selvatici del nostro prezioso pianeta.

Da sempre molti artisti lavorano intorno a questa tematica analizzandola sotto variegati punti di vista, ognuno seguendo il proprio modus operandi. Valentina D’Accardi, Alessandro Giampaoli, Luca Piovaccari e Patrizia Zelano, dopo i quattro progetti singoli presentati in quattro diversi appuntamenti di Arte e Natura, si ritrovano ora riuniti in questa nuova avventura collettiva svelando i differenti approcci che li caratterizzano, l’uno accostato all’altro.

Con Fiume Valentina D’Accardi ci racconta una storia autobiografica, un viaggio nel passato alla ricerca delle proprie origini. Passeggiare lungo il Reno rappresenta un atto meditativo, lento e colmo del rumore dei passi che calpestano il terreno umido per ritrovare e ritrovarsi. Qui la natura è necessaria, ci si immerge in essa per ricordare e raccontare. Le fotografie in bianco e nero, che saranno allestite presso lo Spazio Bianco, narrano l’ambiente e l’essere umano, una donna in questo caso, che appare con uno scialle bianco mentre insegue una scia luminosa. Valentina ha mappato e ripercorso l’ultimo viaggio di sua nonna, Elsa Mengoli, che scomparve un giorno di maggio del 1972. Il corpo fu trovato molti giorni dopo nel ferrarese, nel fiume Reno, e grazie al Resto del Carlino, alle segnalazioni dell’epoca e a Google Earth, ha potuto ricostruire il percorso del corpo e compierlo quarant’anni dopo. Alcuni lavori dalla serie di disegni I bimbi sperduti, parte dello stesso progetto, saranno presentati nello spazio di Sondare L’Altrove e sono i ritratti dei bimbi che questa donna ha lasciato e che nell’anno della sua scomparsa sono divenuti orfani.

Luca Piovaccari, Giardino, 2020, pellicole fotografiche, cm 153×103

Alessandro Giampaoli è portatore di un simbolismo che con e attraverso la natura ne svela i più disparati significati nascosti. Nei suoi lavori fotografici la luce rafforza quel legame tra umano e divino, come l’uno converge nell’altro e viceversa, e unifica la totalità dello spazio cancellando quasi totalmente la percezione della corporeità e dei confini. Ciò è perfettamente riconoscibile nella serie Deiwo a cui dona una nuova veste  mettendola in connessione con un altro suo progetto, Fluctuat nec mergitur, per un innalzamento del significato più profondo, per uno slancio della spiritualità della natura. La sua ultima produzione, che sarà allestita nello studio fotografico pesarese, mette allo scoperto la sua vocazione pittorica che, nell’ultimo periodo, affianca a quella della fotografia: il trasmutare della natura in immagine interiore fa affiorare alla mente memorie orientali, giapponesismi e tendenze neoromantiche per entrare in un universo fluido, con un grande omaggio alla realtà della natura che fuoriesce dagli occhi dell’uomo.

Paesaggi, campagne, strade e centri abitati invasi dall’uomo senza alcun ritegno, sono invece i soggetti principali delle opere di Luca Piovaccari e vengono presentati al pubblico con la consueta tecnica utilizzata dall’artista, la fotografia su pellicole sovrapposte, svelando un’atmosfera che trasforma il margine in centralità. Gli acetati trasparenti di cui è composta Giardino esaltano un ambiente in bianco e nero che non gli appartiene, non è sua dimora ma accoglie e sovrasta la mano dell’uomo. Piovaccari scova questi angoli bui che la natura vorrebbe riconquistare esaltandoli e facendoli giungere fino a noi per riflettere. In mostra allo Spazio Bianco saranno presenti anche alcune opere fotografiche a colori della serie Natura che ci accompagnano verso l’intervento che sarà realizzato dall’artista nello spazio di Sondare L’Altrove, Sciogliere l’invisibile, in cui il disegno viene abbinato alla presenza di elementi naturali che si materializzano, lasciano una traccia per raccontare i nostri giorni, per fissarli e lasciare una memoria in un momento in cui è tangibile il vuoto che si è creato con il crollo ambientale.

Patrizia Zelano segue questa denuncia attraverso due progetti di grande impatto, Senigallia e Catania Fuoco, che rispettivamente “raccontano” la recentissima alluvione nelle Marche e gli incendi che spesso devastano il meridione. La sua capacità di fermare un momento va al di là della meccanica dello scatto e rivela un occhio che ruba accadimenti in luoghi lontani o vicini e familiari; probabilmente influenzata dai suoi studi etno-archeologici, la ricerca di Zelano pare inseguire e rivelare sempre la presenza di una traccia umana e vitale che restituisce a suo modo allo spettatore spesso fotografando in studio gli oggetti rinvenuti che divengono importanti presenza della sua opera che lega con la scultura e assume significati altri: così è per la serie Senigallia, che sarà allestita allo Spazio Bianco, in cui isola ciò che ha rinvenuto, naturalmente ricoperto di melma, e scatta in un contesto pulito dalla tragedia accaduta. L’incendio a Catania diviene invece, nelle mani dell’artista, una quinta teatrale, cromaticamente struggente, la cui immagine, stampata su pvc, scende dal soffitto di Pelicula per ricordarci ancora una volta qual è l’effetto delle cause poste dall’uomo. Sabato 7 gennaio sarà presentato il catalogo della mostra presso Pelicula studio fotografico.

Valentina D’Accardi, Senza Titolo, dalla serie I bimbi Sperduti, 2015, matita su carta

La mostra sarà visitabile allo Spazio Bianco dal venerdì alla domenica ore 17-19 (festivi e prefestivi su appuntamento) e unicamente su appuntamento (+39 3391521448) allo spazio Pelicula Studio Fotografico, a ingresso libero. In questa seconda sede, durante l’opening, sarà offerta una degustazione di vini dell’Azienda Agricola Valturio di Macerata Feltria (PU).

Uomo Natura / Valentina D’Accardi, Alessandro Giampaoli, Luca Piovaccari, Patrizia Zelano
a cura di  Milena Becci
Organizzato da Archivio Loreno Sguanci APS in collaborazione con Sondare L’Altrove e Azobé OdV
Con la compartecipazione di Consiglio regionale – Assemblea legislativa delle Marche
Con il patrocinio di Comune di Pesaro / Assessorato alla Bellezza
Sponsor Azienda Agricola Valturio

10 dicembre 2022 – 7 gennaio 2023
Inaugurazione  sabato 10 dicembre 2022_SPAZIO BIANCO ore 17:00 / PELICULA ore 19:00

SPAZIO BIANCO
Fondazione Centro Arti Visive Pescheria, via Zongo 45, Pesaro

PELICULA Studio Fotografico
Centro Comm.le Mimosa, via Federici, Pesaro

Orari:
SPAZIO BIANCO da venerdì a domenica 17:00 – 19:00, ingresso gratuito / festivi e prefestivi su appuntamento PELICULA STUDIO FOTOGRAFICO su appuntamento (+39 3391521448)

Info al pubblico:  www.fondazionepescheria.it 
info@archiviolorenosguanci.it /serenimichelealberto@gmail.com

Segreteria Organizzativa e Ufficio Stampa SPAZIO BIANCO: Roberta Ridolfi    

BIOGRAFIE

Valentina D’Accardi (Bologna, 1985)
Si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Con il progetto Fiume vince il Premio Setup come Miglior Artista Under 35, la Menzione della Giuria al Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee ed è una degli otto finalisti di Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea – Festival Internazionale di Reggio Emilia. Nel 2018 vince il terzo premio ad Artifact Prize e viene selezionata per Fotopub, Festival Internazionale di Fotografia Contemporanea di Novo Mesto, Slovenia. Vince il terzo premio a Camera Work nel 2021 e con Abissi, viene invitata a tenere una personale a Photo Open Up, Festival Internazionale di Fotografia a Padova. Il ciclo è stato incluso nella collettiva Fosfeni – Fotografia, paesaggio e percezione, a cura di Carlo Sala per Fondazione Francesco Fabbri. In mostra, tra gli altri, Paola De Pietri, Mario Cresci, Luigi Ghirri. Due sono le pubblicazioni con Danilo Montanari Editore: Fiume e Inoltranze, un libro di poesie in dialetto bolognese scritte da Stefano Delfiore, edito grazie al contributo di Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna. Nel 2022, lavorando sul recupero di archivi amatoriali, espone al Museo della Marineria di Pesaro l’ultimo progetto inedito Mare Prima.
Valentina vive a Bologna e lavora principalmente con fotografia, disegno ed installazione multimediale. Ha esposto in istituzioni pubbliche e private, in Italia, Francia, Principato di Monaco e Slovenia.

Alessandro Giampaoli (Pesaro, 1972)
La ricerca di Alessandro Giampaoli è un’avventura mistico-simbolica che esplora la Natura e la natura umana. Il disegno e la pittura caratterizzano la prima fase della sua formazione artistica. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Urbino, si perfeziona all’Istituto Europeo di Design di Milano. Da questo momento inizia ad esplorare nuove soluzioni espressive attraverso fotografia, video e installazione, creando situazioni immersive, con una struttura narrativa, spesso dialogica. Dal 2000 ha esposto in mostre personali, collettive e fiere d’arte in Italia, Olanda, Inghilterra, Cina, Russia, Francia. Si ricordano Deiwo, mc2 Gallery, Milano, a cura di Claudio Composti (2011), Photo Vernissage St. Petersburg, Central Exhibiton Hall Manege, San Pietroburgo, a cura di Marina Jigarkhanyan (2011), LXIV Rassegna Internazionale d’Arte/Premio “G.B. Salvi”, Palazzo degli Scalzi – Palazzo della Pretura, Sassoferrato, a cura di Silvia Cuppini (2014), L’impénétrable simplicité de ce qui est, Galerie Espèces d’Espaces, Parigi, a cura di Leonora Lotti e Bertrand Sallé (2015), Punctum, Galleria Lancellotti, Roma, a cura di Camilla Falcioni (2017), Symbolum, Palazzo Fiumi Sermattei, Museo Speleo Paleontologico ed Archeologico, Genga, a cura di Maria Savarese (2018), Memoria collettiva – Casa Spazio ospita Casa Sponge, Border Crossing, Eventi Collaterali Manifesta 12 Casa Spazio, Palermo, a cura di Lorenzo Calamia e Serena Ribaudo (2018), Limen – Una terra chiamata orizzonte, Conventino di Monteciccardo, Monteciccardo, a cura di Milena Becci (2020), Natura Naturans, Zamagni Galleria d’Arte, Rimini, a cura di Valerio Dehò (2021). L’attuale ricerca vede disegno e pittura tornare al centro della pratica artistica.

Luca Piovaccari (Cesena, 1965)
Inizia a muovere i primi passi espositivi a Forlì, in un’esposizione del 1993 a Palazzo Albertini intitolata Forlìarte, una rassegna dedicata ai giovani artisti a cura di Vittoria Coen e Gilberto Pelizzola. La pratica del disegno comincia molto presto a “gareggiare” con la fotografia, attraverso virtuosismi e rimandi visivi, dando luogo a spaesanti viaggi interiori. Nel pieno degli anni ‘90 Piovaccari lavora già su grandi immagini fotografiche in cui rappresenta volti e paesaggi e spesso su acetati trasparenti e a toni monocromi. Tra le mostre principali: nel 1997 espone al Premio Trevi Flash Art Museum, alla mostra Aperto Italia, sempre a Trevi, e a Realismo Italiano, Collezioni Nordstern. Alcuni suoi lavori entrano a fare parte della collezione AXA; nel 2001 prende parte alla mostra Il nuovo paesaggio in Italia a cura di Maria Grazia Torri, presso lo Spazio Electra di Parigi, e a Sui Generis, al PAC di Milano; nel 2007 partecipa alla grande mostra ricognitiva su La nuova figurazione italiana dal titolo To be continued a cura di Chiara Canali, alla Fabbrica Borroni di Bollate (MI); nel 2018 al MAC di Lissone una personale a cura di Alberto Zanchetta intitolata Ascolta il tuo respiro; nel 2020 è presente alla mostra curata da Milena Becci Limen una terra chiamata orizzonte, esposizione che coinvolge artisti visivi e poeti negli spazi del Conventino di Monteciccardo; nel 2021 viene coinvolto da Massimiliano Fabbri al progetto Inventario Varoli della copia e dell’ombra negli spazi dell’ex ospedale di Cotignola, di seguito invitato da Maura Pozzati e Claudio Musso alla grande mostra antologica 141- Un secolo di disegno in Italia promossa e organizzata dalla Fondazione del Monte di Bologna nelle sale della Fondazione. Sempre nel 2021 al parco di Villa Molaroni, sede del Museo della Marineria di Pesaro, allestisce una mostra fotografica dal titolo Il mare, sguardo dalla terraferma a cura di Luca Sguanci.

Patrizia Zelano (Brescia, 1964)
Vive e lavora a Verucchio (Rimini). Alla base della sua formazione culturale vi sono studi etnoarcheologici, con specializzazione in archeologia Precolombiana. Studia poi fotografia con il Maestro Guido Guidi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il cui insegnamento risulta fondamentale per la sua ricerca artistica. La pittura, la scultura, l’installazione trovano nelle sue fotografie una sublimazione elevando il rappresentato a  marcatamente simbolico. Ha pubblicato libri, espone in musei internazionali e gallerie nazionali ed estere; ha vinto numerosi premi e sue fotografie appartengono a collezioni pubbliche e private.

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