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BOLOGNA | Otto Gallery | 23 settembre – 18 ottobre 2014

Apre da Otto Gallery a Bologna, dopo l’anteprima tenutasi nelle sale del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone e la partecipazione al Fuorisalone di Milano, una mostra in cui si presenta il progetto Disfunzione mediterranea proposto dal collettivo Padiglioneitalia che, in questa circostanza, viene ridefinito secondo una forma nuova e ampliata negli spazi.
La mostra, presentata in occasione della settimana bolognese del Water Design, è il secondo appuntamento che la galleria dedica al design dopo la personale di Massimo Iosa Ghini, inaugurata a settembre dello scorso anno per la stessa manifestazione.
Giorgio Laboratore, Faraday, 2014Partendo dal presupposto che nessuno è perfetto, che ognuno conserva elementi di “imprecisione” e di difetto, l’interrogativo che si solleva è per quale motivo gli oggetti che ci circondano, e che rientrano nella nostra quotidianità, non debbano essere imperfetti a loro volta. Il sistema produttivo tende al superamento di errori e difetti, ma quella sperimentazione, che conduce ad una valutazione degli sbagli e delle imperfezioni, potrebbe, in realtà, diventare principio di nuove ed inesplorate soluzioni.
In questa circostanza quindi si guarda ad una creatività che è, di fatto, intrinsecamente disfunzionale: si osserva e si considera quel “sano difetto” che rende unici e, persino, originali. Oggi si assiste ad una resa plausibile e trasmettibile di una nuova estetica che guarda proprio alla messa in pratica e in atto dell’errore stesso.
Il principio secondo cui la cultura del progetto si genera da una discussione-condivisione di obiettivi e finalità comuni sta alla base del progetto di Disfunzionalità mediterranea, che nasce proprio dalla necessità di ri-pensare diversamente le cose. Si esplorano le possibilità molteplici di un mondo popolato da oggetti che vivono in un “imperfetto stato dell’essere”.
Il principio disfunzionale crea un extra-valore per le cose-oggetto che, grazie ad un’imperfezione, una differenza, escono dalla banalità dell’ordinario senza perdere funzionalità o diventare superflue. Divengono originali.
Disfunzione, dunque, qui esprime una “diversa funzione”, un modo imprevisto di considerare e vedere rispetto alle aspettative o alle categorie. I creativi hanno quindi dovuto pensare e riflettere stando “fuori dagli schemi” e progettando “fuori dalla serie”. I prototipi esposti in mostra denunciano e comunicano la propria anomalia che rende l’oggetto singolare e, per questo, simile alla realtà delle persone.
L’Associazione culturale di design e arte Padiglioneitalia, fondata nel 2012, è esempio di design nostrano: ogni autore racconta col proprio linguaggio una storia comune che, integrandosi, dialogando con l’altro, guarda ad una sincera ricerca e qualità progettuale.

Disfunzione mediterranea
a cura di Alberto Zanchetta 

Designer: 4P1B, Alessandro Zambelli, Alhambretto, A/R studio, CarusoD’AngeliStudio, CTRLZAK, Elena Salmistraro, Ghigos Ideas, Gio Tirotto, Giorgio Laboratore, Giulio Patrizi, Marta Lavinia Carboni, Serena Confalonieri, Brian Sironi, STUDIO NATURAL, uovodesign, Whomade + Michela Milani

23 settembre – 18 ottobre 2014
inaugurazione martedì 23 settembre ore 19.00 

Otto Gallery Arte Contemporanea
Via M. D’Azeglio 55, Bologna 

Orari: da martedì a sabato 10.30-13.00 e 16.00-20.00; domenica e lunedì su appuntamento

Info: +39 051 6449845
info@otto-gallery.it
www.otto-gallery.it
www.padiglione-italia.com

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