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VENEZIA | Padiglione Spagnolo alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia | 1 giugno – 24 novembre 2013

Octavio Zaya, nominato curatore del Padiglione Spagnolo dall’Agenzia spagnola per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo (AECID) nell’ottobre 2012, ha selezionato l’artista Lara Almarcegui per rappresentare la Spagna alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia.

Itziar Taboada, Direttore Generale delle Relazioni Culturali e Scientifiche dell’AECID, ha convocato nel giugno scorso un Comitato consultivo per l’arte contemporanea con l’obiettivo di selezionare il curatore del Padiglione Spagnolo alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte. Il comitato, composto da José Guirao (Direttore di Casa Encendida, Madrid), Teresa Velázquez (Responsabile Mostre del Museo Reina Sofia, MNCARS, Madrid), Estrella de Diego (Docente di arte contemporanea, Universidad Complutense, Madrid) e Alberto Ruiz de Samaniego (Curatore del Padiglione Spagnolo alla Biennale di Venezia del 2007), ha consigliato la scelta di Octavio Zaya come curatore del Padiglione Spagnolo.

“Almarcegui lavora da tempo al confine tra rigenerazione e decadimento urbano, realizzando progetti espositivi che rendono visibile ciò che sfugge alla nostra attenzione e anche alla nostra consapevolezza. Dalla metà degli anni 1990, ha esplorato e studiato gli spazi transizionali in cui ordine urbano e naturale si incontrano: i processi della pianificazione urbana e della trasformazione delle periferie incolte delle città determinata da interessi e cambiamenti economici, sociali o politici. Al contempo, ha analizzato luoghi storici e caratteristiche urbane e architettoniche che notiamo a malapena o sui quali raramente, se non mai, concentriamo la nostra attenzione. Operando come un’archeologa del presente che compie ricerche sul campo, Almarcegui documenta le indagini attraverso guide, cartine e brochure, nel tentativo di concentrarsi su elementi o aree marginali nell’ambito della complessità della nostra realtà urbana, rivelando i legami che ci guidano nel rapporto tra passato e futuro. Analogamente, decostruendo edifici, costruzioni e altri luoghi storici, Almarcegui chiarisce la nostra comprensione del vivere lo spazio, mostrando i materiali inarticolati e spogli di cui sono fatti gli edifici, o scoprendo i prodotti riciclati che essi riutilizzano e che, a loro volta, finiranno per diventare, avvicinandoci così alla natura intrinsecamente entropica della civiltà. In ultima analisi, queste opere collegano l’esterno con l’interno, e l’interno con la sua propria autoconsapevolezza, in un processo dialettico di conoscenza.” (Octavio Zaya)

Lara Almarcegui.
Padiglione Spagnolo alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
Giardini della Biennale, Venezia

1 giugno – 24 novembre 2013
Anteprima stampa: 29 – 31 maggio 2013

Curatore: Octavio Zaya
Promosso da: Ministerio de Asuntos Exteriores y Cooperación de España

Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID)
Acción Cultural Española (AC/E)

Lara Almarcegui
Lara Almarcegui, nata a Saragozza, Spagna, vive e lavora a Rotterdam. Ha studiato Belle Arti all’Università di Cuenca e alla De Ateliers di Amsterdam. Ha all’attivo mostre personali in importanti musei e istituzioni in Spagna e all’estero, tra cui MUSAC, León (2013); CA2M, Madrid (2012); Künstlerhaus, Bremen (2012); the Secession, Vienna, e Ludlow 38, New York (2010); Galleria Ellen de Bruijne Projects, Amsterdam (2008); Il Centro di Arte contemporanea di Málaga (2007); il FRAC Bourgogne, Digione (2004); e INDEX, Stoccolma (2003). Recentemente, ha esposto nelle seguenti mostre collettive: Manifesta 9, Genk; TRACK, Ghent (2012); Radical Nature, Barbican Art Centre, Londra (2009); Biennale di Atene (2009); Biennale di Taipei e Gwuangyu (2008); Biennale di Sharjah (2007); la 27a Biennale di San Paolo (2006); la 2a Biennale di Siviglia (2006); (Public Act), Lunds Konsthal, Lund (2005); la Biennale di Liverpool (2004). Almarcegui è rappresentata dalla Galleria Parra y Romero di Madrid e dalla Galleria Ellen de Bruijne Projects di Amsterdam.

Octavio Zaya
Octavio Zaya
, nato nelle Isole Canarie, Spagna, è uno scrittore, curatore ed editor che vive negli USA dal 1978. È direttore di Atlántica: revista de arte y pensamiento, pubblicata dal Centro Atlántico de Arte Moderno (CAAM), Las Palmas, Spagna. È Curator at Large del Museo di Arte contemporanea (MUSAC) di Castiglia e León, e Guest Curator del CAAM. È membro del Comitato consultivo di Performa, New York, e di NKA: Journal of Contemporary African Art, Duke University Press; redattore di Flash Art; e scrive regolarmente su varie pubblicazioni d’arte, come Art Agenda, New York, e ART-IT, Tokyo. È stato uno dei curatori di Documenta11, sotto la direzione di Okwui Enwezor, e curatore della 1a e 2a Biennale di Johannesburg. Ha curato oltre 25 mostre in musei come il Centro de Arte Reina Sofia, MNCARS, Madrid; Guggenheim Museum, New York; Helsinki City Art Museum; MARCO, Vigo, Spagna; Nordjyllands Kunstmuseum, Aalborg, Danimarca; e Palau de la Virreina, Barcellona. Ha pubblicato più di 20 monografie e cataloghi dedicati ad artisti contemporanei, tra cui Cerith Wyn Evans, Paul Pfeiffer, Shirin Neshat, Georges Adéagbo, Candice Breitz, Yinka Shonibare, e Miki Kratsman, oltre ad aver contribuito a molte altre pubblicazioni.

 

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