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MILANO | Fondazione Luciana Matalon | 27 aprile – 30 giugno 2016

Nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario della firma del Trattato di amicizia e commercio tra Italia e Giappone la Fondazione Luciana Matalon presenta una ricca mostra dedicata a Felice Beato (1832-1909) che, tra maggiori fotografi dell’Ottocento, è stato tra i primi a documentare con la sua fotografia il paese del Sol Levante.
Questa esposizione riunisce materiali che, grazie alla collaborazione con le collezioni del Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze (le quali custodiscono l’archivio di Beato), riportano attenzione sulla diffusione e l’interesse della cultura orientale nell’Europa ottocentesca: 110 fotografie originali d’epoca (vintage-prints) e tre preziosi album-souvenir con copertine originali, in lacca, madreperla e avorio danno proprio testimonianza del gusto orientalista ottocentesco. Queste foto sono colorate a mano con prodotti all’anilina e appartengono alle lavorazioni in uso nell’atelier di Beato secondo un gusto inconfondibile e alquanto caratteristico.
Veneziano d’origine, ma inglese d’adozione, Felice Beato trascorre i primi anni di attività a Costantinopoli, durante la guerra di Crimea, con il fratello Antonio e con il fotografo inglese James Robertson documentando il conflitto, poi nel 1857, con loro intraprende il viaggio in Oriente facendo tappa in India e Cina (1860) per arrivare poi, da solo, in Giappone (1863).

Felice Beato, Lottatori di Sumo durante il combattimento, 1863-1868 © Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA) - Collezione Malandrini, Firenze © Archivi Alinari

Felice Beato, Lottatori di Sumo durante il combattimento, 1863-1868 © Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA) – Collezione Malandrini, Firenze © Archivi Alinari

Rimane nel paese nipponico per oltre 15 anni e qui, con il pittore Charles Wirgman, specializzato nella caratteristica coloritura delle stampe fotografiche, avvia una propria attività fotografica. La coloritura sopperiva alla mancanza di colore nelle fotografie ottocentesche e accentuava i toni di esoticità dei soggetti raffigurati: furono scatti che ebbero un grande riscontro e immediato successo, a tal punto che il duo Beato-Wirgman creò una vera e propria scuola a Yokohama, luogo che vide poi una nutrita collaborazione con gli artisti locali.
Per colorare una buona fotografia si impiegava quasi mezza giornata di attento lavoro, tale lavorazione lenta rese necessario un numero maggiore di artisti che, richiamati sempre di più nell’atelier, andavano a comporre una catena di montaggio gerarchica, basata sulle inclinazioni e le abilità di ciascun colorista.
Fu questa scuola che, anche dopo la partenza del fotografo italiano, proseguì la produzione delle fotografie “alla maniera di Beato”, diffondendo uno stile che fu di moda fino ai primi del Novecento.

Scuola di Yokohama, Ritratto di una giovane geisha, 1885-1895 © Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA), Firenze © Archivi Alinari

Scuola di Yokohama, Ritratto di una giovane geisha, 1885-1895 © Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA), Firenze © Archivi Alinari

La Yokohama Shashin (la fotografia in stile Yokohama) deve il suo successo principalmente al turismo: i viaggiatori compravano gli album come souvenir, per avere come ricordo una cinquantina di immagini circa sul Giappone e sulle sue antiche tradizioni. In questi abbiamo registrazioni della vita quotidiana, i ricchi paesaggi naturali e il fascino della spiritualità, un corollario di immagini che voleva, in fondo, dare conferma dell’immagine esotica e stereotipata che del Giappone si aveva in Occidente.
Attraverso le fotografie del XIX secolo realizzate in Giappone, si possono leggere i costumi, i paesaggi, la vita quotidiana giapponese: geishe, samurai, lottatori, monaci buddisti, piccoli artigiani, contadini e paesaggi, fiori e scene di strada sono i soggetti prediletti che in queste stupende immagini ci regalano, accrescendo l’ammirazione verso il mistero della cultura giapponese e aprendoci magiche finestre che, allora come oggi, ammaliano il pubblico europeo.

Alla scoperta del Giappone. Felice Beato e la scuola fotografica di Yokohama 1860-1910
a cura di Emanuela Sesti, responsabile scientifica della Fratelli Alinari Fondazione
organizzata e prodotta da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e Fondazione Luciana Matalon
con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, Ambasciata del Giappone, Consolato Generale del Giappone, Camera di Commercio e Industria Giapponese in Italia
parte del programma ufficiale delle celebrazioni del 150° anniversario della firma del Trattato di amicizia e commercio tra Italia e Giappone
evento di Photofestival 2016
cataloghi Edizioni Alinari, Firenze

27 aprile – 30 giugno 2016

Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67, Milano

Orari: dal martedì alla domenica 10.00-19.00; lunedì chiuso; la biglietteria chiude 45 minuti prima; domenica 1 maggio chiuso; sabato 14 maggio, la biglietteria chiude alle 14.00; sabato 18 giugno, la biglietteria chiude alle 17.00
Ingresso intero €6.00+€2.00 di tessera associativa Amici della Fondazione Luciana Matalon; ridotto €4.00+€2.00 di tessera associativa Amici della Fondazione Luciana Matalon (over 65, bambini 7 – 12 anni, gruppi e scolaresche minimo 15 persone); gratuito under 6

Programma eventi collaterali:
La mostra comprende un programma di dimostrazioni di arti tradizionali e conferenze di approfondimento sulla cultura, l’arte, la musica e la lingua giapponese, ogni giovedì sera, presso la Fondazione Luciana Matalon. La quota di partecipazione agli eventi collaterali è di €3.00+biglietto d’ingresso  

Giovedì 28 aprile ore 20.00
La vestizione del kimono da sposa
Mamiko Ikeda, Wa Jaku kimono service  

Giovedì 5 maggio ore 19.30
Ikebana: storia e significato
Conferenza e dimostrazione a cura di Lucia Circo e Roberta Santagostino, Garden Club Milano  

Giovedì 12 maggio ore 20.00
Concerto per canto e koto
Mimi Ijyusho Machiya, Koto e Kaori Okanda, soprano, a cura di Notturno, Associazione Culturale Musicale di Milano

Giovedì 19 maggio ore 19.30
Il kimono scopre se stesso: l’occidentalizzazione dell’abbigliamento giapponese nel periodo Meiji (1868-1912)
prof.ssa Susanna Marino, docente di lingua e cultura giapponese presso l’Università Bicocca di Milano e vice presidente del Centro di Cultura Italia Asia “G. Scalise”

Giovedì 26 maggio ore 19.30
Ai jutsu – Via dell’armonia
dimostrazione di Ai-Jutsu, arte marziale praticata con la katana, a cura di Hajime, Centro Culturale Discipline Orientali

Giovedì 9 giugno ore 19.30
La pittura tradizionale giapponese
con la maestra Shoko Okumura 

Giovedì 16 giugno ore 20.00
Tradizione e modernità nell’Ikebana Ohara
Conferenza e dimostrazione a cura di Maria Teresa Guglielmetti e Anna Massari, Garden Club Milano  

Giovedì 23 giugno ore 19.15
Lingua Giapponese, oltre il segno la comprensione di un mondo: laboratorio di introduzione allo studio della lingua e dei livelli di comunicazione nella società giapponese contemporanea Orient’Asia Project: Focus Japan – Studiare e lavorare in Giappone
Paolo Cacciato, Managing Director Asian Studies Group

Giovedì 30 giugno ore 19.30
Introduzione alla calligrafia giapponese
con Yumi Ouchi 

Info: + 02 878781
fineart@fondazionematalon.org
www.fondazionematalon.org

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