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POTENZA | Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” | #report

di MARIA LETIZIA PAIATO

In occasione della quattordicesima edizione del festival Città delle Cento Scale di Potenza, Ivano Troisi è stato invitato ad interagire con gli spazi del Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu”, in particolare con le antiche sale di Palazzo Loffredo. Non è la prima volta che l’artista si confronta con un ambiente museale e con l’archeologia. Già nel 2014 prende parte al ciclo di mostre Tempo Imperfetto, curato da Antonello Tolve e Stefania Zuliani, per poi realizzare nel 2019 un’installazione site specific dedicata all’antica area sacra di Apollo a Pontecagnano. Anche a Potenza Troisi ha deciso di intervenire realizzando due opere ispirate dal luogo e dal contesto, come è prassi nel suo processo creativo. Accompagnato dalla curatrice Alice Ioffrida, l’artista ha individuato tre ambienti dove intervenire, senza in alcun modo distrarre il visitatore dal normale tour museale. Difatti, la prima opera che si incontra si trova nel corridoio di fronte l’ingresso, fuori dalle sale, ed è l’unica che Troisi ambienta ed espone come saggio della propria poetica, indirizzata alla restituzione visiva di tutto ciò che percepisce nel corso delle sue passeggiate in natura.

Ivano Troisi, Tra la Luce, installation view, Museo archelogico nazionale della Basilicata Dinu Adamesteanu di Potenza, ph. Salvatore Laurenzana

Sussurro del Mondo ci indica la presenza del contemporaneo nel museo archeologico, un’opera del 2020 che rappresenta la natura riappropriarsi del proprio spazio, emergendo dalla terra con due elementi sapientemente levigati tali da ricordare forme antropomorfe come arti corporei.

Ivano Troisi, Sussurro del Mondo 2020 e installation view Tra la luce

L’opera si trova tra le due aperture che conducono ai due successivi interventi, dove il primo viene eseguito per le vetrate della sala a sinistra – allestita con vetrine contenenti i reperti – che affacciano su una piazza, un luogo di passaggio. Qui Troisi applica frammenti di carta giapponese la cui ispirazione trae origine dal tema del festival “Dire/Tacere”,  spiega la curatrice: «Questo dire e non dire viene trasposto nel dualismo del vedere e non vedere, dalle finestre del museo si vedono riferimenti ai reperti che si trovano all’interno, instaurando un dialogo tra il contenuto e la comunità circostante» un binomio che è proprio di un edificio e delle sue finestre.

Ivano Troisi, Tra la Luce, Museo archelogico nazionale della Basilicata
Dinu Adamesteanu di Potenza, installation view

Le vetrate scelte affacciano su una piazza trafficata del centro cittadino ed hanno l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza, incuriosirla a cercare risposte all’interno del museo, la cui mission è quella di educare, divulgare spesso non raggiunta, anzi con l’effetto contrario, creando distanza con il singolo cittadino a causa della sua solennità.
L’ultimo intervento è un omaggio al fondatore del Museo Dinu Adamesteanu ma anche alla divinità italica Mefite a cui il popolo lucano fu molto devoto in antichità. Troisi realizza un’intervento effimero performativo, durante il quale, con della sabbia di montagna raccolta da territori limitrofi, crea cerchi concentrici che rimandano alle forme assunte da una superficie liquida quando una goccia impatta.

 

Ivano Troisi. Tra la luce
a cura di Alice Ioffrida

18 – 29 novembre 2022

Museo Archeologico Nazionale della Basilicata Dinu Adamesteanu 
Via Andrea Serrao 11, Potenza

Info: +39 0971 323111
https://www.museodinuadamesteanu.beniculturali.it

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