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VENEZIA | Museo Emilio Vedova

La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova annuncia che Philip Rylands, insigne storico dell’arte e curatore, ha accettato la proposta di entrare nel Consiglio di Amministrazione.
Dopo aver appreso con soddisfazione che il film documentario “Dalla parte del naufragio”, prodotto dalla Fondazione stessa con la regia di Tomaso Pessina e realizzato da Twin Studio, è stato inserito nella Cinquina dei finalisti per i Nastri d’Argento, è stato presentato alla stampa il programma delle attività future. Si tratta di un ambizioso progetto internazionale, dopo la conclusione delle iniziative per il centenario dell’artista veneziano – coronate con la grande mostra milanese di Palazzo Reale.

Emilio e Annabianca Vedova, 1984

La grande novità del prossimo futuro – ne ha parlato il Presidente della Fondazione, Alfredo Bianchini – è il progetto di dar vita al Museo Vedova, con l’intento di testimoniare la complessità della personalità di Vedova e delle sue opere, “un arcipelago di isole e di atolli in diversi mari”. “Proprio il lavoro svolto in questi anni ha portato alla luce la sua personalità plurima e incontenibile – ha spiegato il Presidente Bianchini – creando la necessità di aprire una seconda fase del nostro lavoro che consenta uno studio organico e contestuale del suo lascito artistico ed esistenziale, per portare ad una visione di insieme del suo lavoro e lasciarla all’interpretazione delle future generazioni”. Un progetto, che consentirà di studiare e presentare via via in modo coordinato le complessive esperienze di Vedova nel loro intreccio situazionale, considerando che le singole mostre appaiono oggi in qualche modo superate e non totalmente espressive dell’articolato linguaggio-segno di Vedova. Di qui l’idea e l’impegno di dar vita al progetto del Museo Vedova, in cui esposizione permanente, mostre temporanee, attività scientifiche e didattiche ed utilizzo delle nuove forme di comunicazione digitale telematica, consentiranno di render pienamente conto della poliedrica e pluridimensionale visione del mondo di Vedova.

Nel breve periodo, a partire dal prossimo 5 settembre nel Museo Rainer di Baden (Vienna), è in programma l’esposizione Emilio Vedova – Arnulf Rainer a cura di Fabrizio Gazzarri e di Helmut Friedel. Baden, come si sa, è stata ed è la stazione termale di Vienna. L’artista austriaco, oggi novantaduenne vi ha realizzato un suo museo, trasformando una delle strutture termali. Rainer ha invitato Fondazione Vedova a partecipare ad un progetto espositivo che contemplasse l’incontro delle opere del pittore veneziano con le sue, sotto il titolo Vedova – Rainer: Titian schaut (Tiziano sta guardando).
Nel 2021 – ha proseguito il Presidente Bianchini – la mostra verrà riproposta tra il Magazzino del Sale e il cosiddetto Spazio Vedova, in una versione differente e aggiornata rispetto a quella viennese.
Sarà poi allestita una mostra dedicata a Georg Baselitz, che così torna a Venezia dopo il 2019 (quando, come si ricorderà, aveva curato la mostra di Vedova al Magazzino del Sale e aveva esposto alle Gallerie dell’Accademia). Si tratterà di un’esposizione di opere inedite a cui Baselitz sta lavorando proprio in questo periodo.

Nei prossimi mesi vedrà, infine, la luce un volume dedicato ad Annabianca, moglie del pittore e figura assolutamente fondamentale nello sviluppo della sua personalità artistica. Dai molti documenti e dal ricco carteggio di Annabianca sarà disvelato un “Vedova in controluce”, in una rilettura della sua imponente figura attraverso aspetti meno noti.

Info: www.fondazionevedova.org

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