VENEZIA | Fondazione Querini Stampalia | 05 Giugno – 23 Novembre 2014
di VALENTINA POLI
Un dialogo intimo è quello che si instaura tra gli spazi scarpiani e gli artisti contemporanei che sempre di più dimostrano la fecondità del loro lavoro “nel segno di Carlo Scarpa”. La Fondazione Querini Stampalia raggruppa le opere di Margarita Andreu, Ivana Franke, Candida Höfer, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Haris Epaminonda, della coreografa Sasha Waltz, del compositore Atsuhiko Gondai con il violoncellista Mario Brunello, della fotografa Alessandra Chemollo e del regista Riccardo De Cal accanto al nucleo di schizzi e disegni che documentano l’ideazione degli ambienti da parte del grande architetto.
Carlo Scarpa, artista prezioso e, come amava definirsi lui stesso: “uomo di Bisanzio venuto a Venezia attraverso la Grecia”, per molti anni fu di difficile collocazione finché il suo nome non venne accostato a quello di Mies Van Der Rohe, Le Corbusier, Alvar Aalto e di Frank Lloyd Wright; proprio per questo, non è difficile imbattersi in architetti e studenti provenienti da tutto il mondo che giungono a Venezia, presso la Querini, per ammirare e studiare i suoi progetti e le relative realizzazioni.
Di particolare interesse risulta il lavoro di Margarita Andreu che attraverso l’obiettivo fotografico riesce a recuperare ciò che sfugge all’occhio umano e a trasformare luoghi conosciuti in luoghi di difficile identificazione. Nell’opera Interno 3 l’artista riesce a giocare con gli spazi scarpiani facendo emergere la geometricità tipica della sua architettura.
Anche la tedesca Candida Höfer usa come filtro della realtà l’obiettivo riuscendo ad immortalare gli spazi della Fondazione deserti, disabitati, in un momento subito precedente all’arrivo della presenza dell’uomo, attore e protagonista del mondo, creando così un sentimento di attesa e di smarrimento da parte dell’osservatore. Probabilmente l’artista è memore dell’insegnamento di Walker Evans e Robert Frank che hanno immortalato rispettivamente La cucina di una fattoria (1936) e un Ristorante (1955-56), luoghi usualmente simbolo di convivialità, in cui, invece, la presenza umana non è ancora presente ma percepibile, tangibile, pur nella sua assenza.
La protagonista implicita di questa mostra è l’acqua, elemento basico e multiforme, che attraversa una città, Venezia, in cui ricchezza e limite è dato dall’acqua stessa che diventa così sostanza permanente per l’architettura della Fondazione Querini Stampalia.
Nel segno di Carlo Scarpa
Artisti: Margarita Andreu, Ivana Franke, Candida Höfer, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Haris Epaminonda, Sasha Waltz, Atsuhiko Gondai, Mario Brunello, Alessandra Chemollo, Riccardo De Cal, Giorgio Camuffo
05 Giugno 2014 al 23 Novembre 2014
Fondazione Querini Stampalia
Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252, Venezia
Info: www.querinistampalia.org