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REGGIO EMILIA | Collezione Maramotti | 4 ottobre 2015 – l’annuncio ufficiale

La Whitechapel Gallery, Collezione Maramotti e Max Mara hanno annunciato i nomi delle cinque artiste finaliste del sesto Max Mara Art Prize for Women durante un evento speciale che si è tenuto nella sede storica di Max Mara a Reggio Emilia, il 4 ottobre 2015. Le artiste finaliste, il cui lavoro spazia dall’installazione alla scultura e pittura – selezionate da una giuria presieduta da Iwona Blazwick OBE, Direttrice della Whitechapel Gallery, e composta da Fiona Bradley, Direttrice della Fruitmarket Gallery di Edinburgo; Sarah Elson, collezionista e fondatrice di Launch Pad, che commissiona e sostiene artiste emergenti; Helen Sumpter, critica e giornalista di Art Review; Alison Wilding, artista e membro della Royal Academy – sono Ruth Ewan, Ana Genovés, Emma Hart, Tania Kovats e Phoebe Unwin, tutte presenti all’evento.

Tania Kovats, Ruth Ewan, Phoebe Unwin, Emma Hart, Ana Génoves Ph.C. Gabriele Micalizzi / Cesura Courtesy Collezione Maramotti

Il Max Mara Art Prize for Women è stato istituito da Whitechapel Gallery e Max Mara Fashion Group nel 2005. Ha come finalità la promozione e la valorizzazione di artiste che operano nel Regno Unito e non hanno ancora esposto le loro opere in una mostra antologica personale: è l’unico premio di arti visive di questo genere nel Regno Unito. Alla vincitrice, il cui nome sarà annunciato agli inizi del 2016, verrà assegnato un periodo di residenza di sei mesi in Italia, organizzato specificamente in base alla sua pratica e ricerca artistiche. Nel 2017, il lavoro della vincitrice sarà presentato in un’importante mostra personale alla Whitechapel Gallery e successivamente alla Collezione Maramotti in Italia.

Le artiste finaliste del Max Mara Art Prize for Women 2015-17 sono:

Ruth Ewan (n. 1980, Aberdeen)
La pratica artistica di Ewan comprende installazioni, materiale stampato ed eventi. I suoi campi d’interesse sono connessi a storie radicali, politiche e utopiche, da cui attinge tramite un’attenta ricerca e collaborazioni con gruppi diversi – storici, archeologi, orticultori, musicisti, maghi e fornai. Per la sua mostra del 2015 Back to the Fields al Camden Arts Centre di Londra, ha creato una visualizzazione di vita vera del ‘Calendario repubblicano francese’, in un’importante installazione che comprendeva flora e fauna, animali vivi e una tana di lontra di dimensione reale. Dopo la rivoluzione francese, il calendario fu sviluppato su commissione statale da artisti francesi, rinominando i giorni e i mesi dell’anno in relazione agli elementi del mondo naturale, nel tentativo di liberare la Francia da influenze religiose e monarchiche.

Ruth Ewan, Installation view, Back to the Fields (2015) at Camden Arts Centre, London Courtesy the artist

Ana Genovés (n. 1969, Madrid)
Genovés impiega fotografie di costruzioni pubbliche, ostacoli e servizi raccolti online, offline e durante i suoi viaggi come referenze per il suo lavoro. Interessata in particolar modo a oggetti e spazi trascurati o sovrasfruttati (colonnine spartitraffico, piste di mini-golf, nicchie votive ai bordi delle strade, bagni pubblici, torri d’avvistamento militari e altre indistinguibili forme utilitaristiche) l’artista li ripropone in opere che sottolineano la natura incerta della netta geometria del mondo che ci circonda. La sua recente mostra presso la Standpoint Gallery di Londra ha presentato una selezione di opere site-specific, tra cui Concrete stage and partition wall (2014) che seguendo le particolarità architettoniche della galleria – dal pavimento rialzato di un ex ufficio alle finte pareti – provocava un’ambigua relazione tra lo spettatore e lo spazio stesso.

Ana Genovés, Cracked clay cross (2015) Wood, velvet, clay 120x400x400 cm. Courtesy the artist

Emma Hart (n. 1974, Londra)
Hart combina ceramica, video, fotografia e suono. Si interessa al modo in cui le esperienze reali vengono erroneamente rappresentate, quando sono catturate dalla macchina fotografica, veicolando ansie, imbarazzi e autobiografia nel proprio lavoro. L’artista allestisce fotografie e proiezioni video su forme grezze di argilla o impiega cermiche in scala maggiore rispetto alle dimensioni reali all’interno di accurate installazioni che saturano i sensi. Giving It All That (2014), la sua opera più recente per la Folkestone Triennial, è stata installata in un appartamento in disuso, con l’intento di sottoporre il visitatore a diverse forme di pressione sociale. In uno spazio connotato da versamenti e sudore, lunghi arti rosa offrono recipienti d’argilla su vassoi decorati con fotografie raccapriccianti, mentre occhi riflessi su blocknote in ceramica controllano la stanza.

Emma Hart, Installation view, GIVING IT ALL THAT (2014) at Folkestone Triennial Photograph by Thierry Bal

Tania Kovats (n. 1966, Brighton)
Kovats realizza sculture, installazioni su larga scala e opere basate sul tempo che esplorano la nostra comprensione del paesaggio e il modo in cui relazioniamo ad esso. Conosciuta per le sue grandi opere negli spazi pubblici, ha prodotto la prima installazione d’arte permanente del Natural History Museum, Tree, nel 2009. Per celebrare i 200 anni dalla nascita di Charles Darwin, l’opera commissionata si è ispirata a un semplice diagramma tracciato sul suo quaderno d’appunti dopo il viaggio sul Beagle. Per un suo recente lavoro, Rivers (2012), installato nei terreni del Jupiter Artland Sculpture Park in Scozia, Kovats ha raccolto l’acqua di un centinaio di fiumi delle Isole britanniche e inserito i flaconi che la contenevano in una rimessa per barche appositamente costruita.

Tania Kovats, Sea Mark (2012-14) Glazed ceramic tiles on board, 9 parts 182 x 540 cm Installation view: Pippy Houldsworth Gallery, London Courtesy the artist and Pippy Houldsworth Gallery, London. Photo: Prudence Cuming Associates

Phoebe Unwin (n. 1979, Cambridge)
Unwin è una pittrice che sperimenta con una grande varietà di materiali che includono inchiostro di china, vernici a spruzzo, colori acrilici e a olio. L’artista non parte da fotografie, ma spesso crea i suoi lavori traendoli dalla memoria o da blocchi da disegno che servono da quaderni visivi delle sue esperienze quotidiane. Le sue opere, che abbinano composizioni astratte di colori ad acqua, elementi di ritratti e nature morte minimali, comprendono Aeroplane Meal (2008), che presenta la forma riconoscibile di un vassoio in plastica reso piatto con colore spray, disposto su uno sfondo stratificato che ricorda un tappeto fantasia o un paesaggio visto dall’alto.

Phoebe Unwin, Installation view, Emotional Resources (2015) at Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland Courtesy Wilkinson Gallery, London and Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland

INFO GENERALI:

Le precedenti vincitrici del Max Mara Art Prize for Women sono Corin Sworn (2013-15) – Sworn (n. 1976) ha creato un’opera ispirata alle improvvisazioni teatrali della Commedia dell’Arte risalenti al XVI secolo in Italia. Il lavoro si trova ora esposto alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia dove resterà fino al 28 febbraio 2016. Laure Prouvost (2011-13) – Prouvost (n. 1978) ha ideato un’installazione circolare di grandi dimensioni e l’opera video Farfromwords… (2013), per cui ha ottenuto il Turner Prize nel 2013. Andrea Büttner (2009-11) – Büttner (n. 1972) ha partecipato a dOCUMENTA (13) ed è stata inclusa nell’importante mostra alla Whitechapel Gallery Adventures of the Black Square del 2015. Hannah Rickards (2007-2009) – Rickards (n. 1979) ha potuto realizzare l’ambiziosa opera su due schermi che stava elaborando prima di ricevere il Premio. Margaret Salmon (2005-2007) – Salmon (n. 1977) ha viaggiato in Italia e realizzato un trittico di filmati in bianco e nero sui temi legati alla maternità. Ha successivamente partecipato alla Biennale di Venezia nel 2007.

Whitechapel Gallery – Da più di un secolo la Whitechapel Gallery ha presentato per la prima volta artisti di fama mondiale, dai maestri dell’arte moderna a quelli contemporanei. La Galleria è famosa per il suo lavoro di ricerca e promozione di artiste emergenti o affermate e ha organizzato importanti mostre personali di Barbara Hepworth (1955), Eva Hesse (1979), Frida Kahlo (1982), Nan Goldin (2002), Sophie Calle (2009), Gillian Wearing (2012) e Sarah Lucas (2013). La Galleria è un punto di riferimento internazionale per l’arte moderna e contemporanea e svolge un ruolo centrale nel panorama culturale londinese; la sua presenza è essenziale per la continua crescita del distretto d’arte contemporanea più vitale al mondo. www.whitechapelgallery.org

Collezione Maramotti – Aperta al pubblico il 29 settembre del 2007, la Collezione Maramotti è una istituzione privata di arte contemporanea che presenta una collezione pemanente di più di 220 opere, insieme a nuove acquisizioni e commissioni e progetti di artisti internazionali emergenti o a metà carriera. www.collezionemaramotti.org

Max Mara Fashion Group – Il Max Mara Fashion Group è stato fondato nel 1951 da Achille Maramotti ed è ora guidato dalla nuova generazione. È una delle aziende di moda più importanti al mondo, con 2369 negozi in più di 100 paesi.

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