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CITTÀ SANT’ANGELO (PE) | MUSEOLABORATORIO – EX MANIFATTURA TABACCHI | 18 GIUGNO – 6 AGOSTO 2023

di MIRIAM DI FRANCESCO

“[…] E il fanciullo, come naufrago gettato alla riva,
dalle onde infuriate,
giace nudo a terra, senza poter parlare,
bisognoso d’aiuto; e quando dall’urlo materno
la natura l’ha buttato là nella luce
piange e fa lugubre il giorno di lamenti:
presagio del male che gli rimane di vivere.”
(Lucrezio, De rerum natura, V, 195-234)

Una linea immaginaria congiunge accadimenti, uomini, cose, nello spazio e nel tempo da rendere ogni esperienza di vita comune ad un’altra. Di fronte ai mali del mondo, al dolore provato, la natura delle cose impone la sua legge, a discapito degli affari umani.
In mostra dal 18 giugno al Museolaboratorio – Ex Manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo (PE) con La natura delle cose, il progetto vincitore del “PAC 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Giuseppe Stampone riparte dal pensiero epicureo elaborato da Lucrezio, dalla condivisione dell’esperienza della morte, dai vuoti di mancanze fisiche che si trasformano in lacerazioni emotive da dover accudire. Le opere in mostra diventano il tentativo di ri-significare, trovare altri nomi alle cose, altri varchi da cui accedere per la comprensione del mondo.
Gran Sassa, il video su progetto dell’artista con la partecipazione di Maria Crispal, racchiude l’intima tragedia di una “Cassa” scritta sul palmo della mano della performer in cui la morte prende il ritmo del ricordo perpetuo; al palmo opposto, “Massa”, è la natura che continua a scorrere indifferente alle vicende personali.

Gran Sassa, 2023, video, Progetto di Giuseppe Stampone con la partecipazione di Maria Crispal ph Gino Di Paolo. Courtesy Museolaboratorio – ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).

Continua Lucrezio:

“Invece le bestie, gli armenti, le belve
né di nutrirci con blande e tenere voci
né di vesti che mutano, al mutare del tempo,
non d’armi, non di muraglie a difendersi:
giacché tutto per loro produce la terra
generosa, a tutto per loro provvede la natura.”

Si susseguono le stagioni tra le montagne del Gran Sasso e della Maiella che assumono il valore consolatorio di un ritorno alle proprie radici, dove anche il museo scelto si identifica in luogo dell’anima. Stampone non rimuove le opere della collezione permanente del museo, ma preferisce stratificare e dialogare con la sua storia, in sintonia con il curatore Enzo De Leonibus che di quel luogo ne ha fatto anche un laboratorio.
Nei momenti più difficili aggravati dall’isolamento forzato da Covid-19, l’artista trova riparo nel paesaggio montano abruzzese che lo accompagna da sfondo nel suo studio di Teramo; mette da parte la sperimentazione dell’arte interattiva e cattura, con il supporto di Gino Di Paolo, quella “verità che lenisce il dolore”.
Giorno dopo giorno, segno dopo segno lungo i solchi della dura pietra, vengono riparati i vuoti di una montagna come ferite di una vita senza più senso. Stampone si serve del gesto che più gli appartiene nella sua poetica: l’utilizzo della penna BIC blu e nera che, come mantra quotidiano, ricuce la ferita tra mondo interiore ed esteriore, fino a comporre un archivio a futura memoria.

Giuseppe Stampone, La natura delle cose, 2023. Courtesy l’artista.

Il paesaggio inteso come metafora dell’architettura intima dell’artista, di costruzioni percettive, mentali, emotive, trova la forza di modificare persino l’architettura naturale delle cose. Campo Imperatore, luogo-cardine dell’Italia fascista, viene riscoperto in una nuova bellezza “di per sé”: la fotografia del rifugio viene collocata sulla superficie di un basamento come lightbox e incastonata tra le volte del museo, rovesciando la prospettiva fino ad oggi conosciuta.

Lightbox, 2023, foto, legno, lightbox, 4 esemplari, 32,6 x 32,6 x (h) 80,7 cm, ph Gino Di Paolo. Courtesy Museolaboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).

Stampone scopre sulle vette delle montagne gli abitanti preziosi da dover ritrarre: lupo, orso, gufo, uccelli, cervo, cinghiale, che vanno a completare il fascino maestoso del paesaggio naturale che per l’artista diventa quanto mai contemporaneo.
La natura delle cose sarà visitabile fino al 6 agosto, accompagnata dall’omonimo catalogo dedicato a chi non c’è più: Velia Mariani e Vincenzo Stampone.

Giuseppe Stampone. La natura delle cose
a cura di Enzo De Leonibus

18 giugno – 6 agosto 2023

Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi
Vico Lupinato 1, Città Sant’Angelo (PE)

Orari: da giovedì a sabato 17:00 – 21:00; domenica 11:00 – 14:00
Ingresso Gratuito

Info: +39 085 960555 / 333 1049439
info@museolaboratorio.org
www.museolaboratorio.org

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