Non sei registrato? Registrati.

Galleria Goethe
Bolzano

Giovanni Castell (di Francesca Di Giorgio)

Un botta e risposta serrato che sembra rispettare il ritmo di un match sul ring… Abbiamo intercettato Giovanni Castell (1962, Monaco di Baviera) un artista a cui piace fotografare e tirare di boxe.
Non c’è il tempo per entrare nel dettaglio per cogliere dalle parole la magia che è totalmente affidata ad un’immagine volutamente dark – solo nella misura di un scatto fotografico – che non inghiotte i soggetti ma li fa emergere, invece, con netta teatralità. Non importa che siano piante, fiori o uomini immortalati nell’atto di combattere, la scena è presentata tra sobrietà e magniloquenza. Quel tempo, quello della visione, si trova nella personale in mostra dalla Galleria Goethe di Bolzano fino al 4 dicembre…


Francesca Di Giorgio: Fotografare è, forse, più di ogni altro, un atto di scelta… Lo scatto può coincidere con l’aderire a ciò che si sta osservando. La serie Free Fights ritrae dei combattimenti di Mixed Martial Arts, in cui sono permesse tutte le tecniche di combattimento alla soglia dell’illegalità… Una realtà che conosci da vicino. Sei un artista o un atleta?
Giovanni Castell:
Semplicemente vorrei parlare di me come di un artigiano a cui piace fare fotografie e tirare di boxe.

Ho letto che hai lavorato per anni da autodidatta come fotografo di moda, design e prodotti, prima di iniziare nei tardi anni ’80 la tua carriera di artista…
In realtà non è andata proprio così… Ho iniziato a fare arte quando avevo 16 anni. La moda e il design sono stati una sorta di camouflage, un camuffamento della mia passione per l’arte!

Per i tuoi lavori si parla di “Paesaggi notturni”… In effetti la componente lampante di tutti i lavori è lo sfondo nero che ottieni con particolari tecniche di ripresa notturna… Quali sono i tuoi riferimenti artistici?
La tecnica in fondo non gioca che un ruolo… ciò che mi ispira è la luce che nella resa finale fa riferimento in maniera evidente a grandi nomi della storia dell’arte moderna, Caravaggio e Rembrandt su tutti. Caravaggio, in particolare, mi attrae sicuramente per l’uso fortemente scenico della luce ma anche perché nella sua vita era un free fighter, un lottatore.

Tornando a Free Fights… Vuoi raccontare una storia, descrivere un attimo, un’atmosfera…?
Direi che i combattenti di Free Fights sono ritratti nella loro sofferenza artificiale e dipendenza da un rituale.

Dalla Galleria Goethe presenti due serie differenti: piante, fiori e uomini che combattono tra di loro… soggetti ugualmente suggestivi ma decisamente opposti…
È proprio così, due visioni ed approcci totalmente e volutamente differenti ma a mio parere il loro accostamento porta a risultati affascinanti.

La mostra in breve:
Giovanni Castell
Galleria Goethe
Via della Mostra 1, Bolzano
Info: + 39 0471 975461
www.galleriagoethe.it
Fino al 4 dicembre 2010

In alto, da sinistra:
“Freefight”, 2009, C-Print on Diasec Face, Ed.7+2AP, cm 130×173
“Freefight”, 2009, C-Print on Diasec Face, Ed.7+2AP, cm 106×80
In basso:
“Eiche & tulpen”, 2007, C-Print on Diasec Face, Ed.7+2AP, cm 80×106

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •