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MILANO | A arte Invernizzi | 24 settembre – 10 novembre 2020

Intervista a FRANCESCO CANDELORO di Matteo Galbiati

La personale intitolata Luoghi misure variazioni, introdotta criticamente da Francesco Tedeschi, riporta negli ambienti della galleria A arte Invernizzi di Milano la leggerezza del colore di Francesco Candeloro (1974) le cui opere, in una continua tensione tra apparire e dissolversi, tra luce e colore, presenza e assenza, palesano la bellezza dell’apparire del mondo. Trasfigurando le immagini attraverso sensibilità spesso opposte, il cromatismo trasparente dell’artista agisce raccontando il nascosto manifestarsi del visibile.
Lo abbiamo intervistato in occasione dell’apertura della nuova personale nella galleria milanese:

Come sei intervenuto sugli spazi della galleria? Quali opere hai scelto di presentare e come le hai configurate nell’allestimento della mostra?
Dando spazio al vuoto nel piano superiore, I doppi specchianti verticali visti frontalmente diventano come delle linee segmento, ma visto lo spazio nell’insieme le opere diventano molto presenti modificando la percezione del volume del piano; in quello inferiore, invece, ho giocato con le forme delle opere Libri da aperti e da chiusi e con la verticalità o orizzontalità delle pareti.

Francesco Candeloro, Spostamenti, 2008, aerografo industriale e taglio laser su plexiglass, 43×39.5×50 cm Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Luoghi misure variazioni, sono tre coordinate di senso molto precise: come si presentano e come sono “narrate” nei tuoi lavori?
I Luoghi sono i frammenti di memoria delle città, luoghi reali presenti nei lavori del primo piano diventano luoghi della mente nelle installazioni Libri; quest’ultimi cambiano profondamente misure da aperti e da chiusi e a volte hanno più modi in cui poter essere esposti da aperti; sono, quindi, una misura dello spazio. Le opere diventano variazioni dello spazio tra opera aperta o chiusa e allo stesso tempo c’è una variazione continua della percezione dell’opera con il passare del tempo e il cambiamento della luce.

Luce e colore sono temi fondanti nella tua opera come ti rapporti con il loro infinito variare?
Come nel fluire del tempo e delle stagioni è una variabile continua, le opere cambiano con la luce che cambia nel tempo, la luce e i colori ci trasmettono infinite emozioni e per ognuno di noi c’è un’intima lettura.

Le città diventano sagome, un luogo del vivere diventa una presenza evanescente come un ricordo, cosa resta del loro vissuto e della loro memoria in chi osserva?
Per chi osserva resta più un’intuizione della città, piccoli frammenti emozionali, la sovrapposizione del positivo e del negativo raddoppia l’immagine stessa della città trasformandola in un piccolo viaggio del tempo tra astratto e reale.

Francesco Candeloro. Luoghi Misure Variazioni, veduta parziale dell’esposizione, A arte Invernizzi, Milano, 2020 Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

In questa mostra un ruolo importante lo hanno i Libri: ci parli di questa serie particolare di lavori e come si inserisce nella tua ricerca?
Si la mostra è praticamente divisa in due sezioni, come dicevo, con il piano superiore dedicato ai ritratti di città e l’inferiore alle installazioni Libri.  Queste hanno delle grandi variabili: possono diventare dei piccoli punti focali e concreti, da chiusi o da aperti creano un alfabeto intimo di infinite forme, a volte narrative altre più astratte. Hanno una grande predominanza emotiva e, allo stesso tempo, ironica e rigorosa. Nella costruzione sono composte di linee di pixel date dai colori, su cui si sovrappongono le direzioni dei decoupage degli occhi e infine si aggiunge  un ulteriore elemento che è la scrittura del movimento del corpo disegnato nell’acetato. Ognuno dei tre livelli di ogni pagina diventa un parallelo simbolico dei rapporti che costruiamo: linee come percorsi di vita che incrociamo  nel tempo.

La stratificazione fa parte del tuo modo di concepire il corpo dell’opera lasciando che ogni elemento possa agire da spiraglio, o da filtro, che muta sempre lo stato delle cose: che importanza ha questa tensione alla indeterminazione pur colta nella concretezza del reale?
È una visione emotiva del reale e allo stesso tempo una visione costruita razionalmente; il lavoro narra un momento vissuto o un momento che sarà.

Francesco Candeloro, Ferme Luci (Montevideo), 2020, taglio laser su plexiglass, 132x45x4.5 cm Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Immagine figurale e tensione astratta, concretezza ed effimero, “momentaneità” e stabilità: nel tuo fare c’è sempre un dialogo e una reciprocità di opposti che si allineano o si allontanano, configgono o convergono sulle e dentro le superfici delle tue opere…
Come una riflessione del tempo e della vita, una visione personale influenzata dal vissuto quotidiano…

Stai preparando altri progetti? Quali saranno i prossimi impegni?
Sto lavorando ad una personale al Breed Art Studio di Amsterdam, divisa anche questa in due parti: una dedicata alle installazioni Libri e l’altra al lavoro fotografico, dove il fulcro è sempre la luce ed il colore. Sto inoltre lavorando  per una collettiva alla Red Stamp Gallery di Amsterdam.

Francesco Candeloro. Luoghi misure variazioni
a cura di Francesco Tedeschi

24 settembre – 10 novembre 2020
Inaugurazione giovedì 24 settembre ore 18.30

A arte Invernizzi
Via Domenico Scarlatti 12, Milano

Info: +39 02 29402855
info@aarteinvernizzi.it
www.aarteinvernizzi.it

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